Atmosfera tragica per gli ultimi giorni di Santarsiero - Hitler. Di tutt'altro passo è il cortometraggio di Antonio Andrisani, realizzato in collaborazione con Paolo Tritto e Antonio Stornaiolo, per la regia di Vito Cea. L'ambientazione è convenzionale. Fa pensare a una stanzetta da studio per giovani, ma si legge in fondo un cartello, con tanto di illustrazione grafica, con scritto "Polpoform", diretta da una devastante e bravissima Luigia Caringella.
Quei mattacchioni di Hyperbros sono davvero geniali. L'ultima trovata, in tal senso, è un doppiaggio di un violento sfogo d'ira del Fuhrer Adolf Hitler, alle prese con gli insuccessi catastrofici della guerra. Dal bunker dove si è asserragliato un Hitler - Santarsiero rivisitato, con tanto di sottotitoli inerenti la "annessione" della provincia di Matera sotto quella di Potenza...
Avere tra noi Carmine Donnola è un dono, forse immeritato. La sua voce di poeta ci fa, spesso, volare lontano ma, ogni tanto, ci inchioda alla realtà. Quella realtà miserrima, fatta di caimani,di uomini di potere, di interessi elettorali di bottega, di ascari proni ai desideri del potente, di interessati pennivendoli, di allegre e disponibili dame di contorno. Una parete, the wall dove, una volta sistemati, può essere utile per definire meglio i loro sfuggenti contorni. La parete di Carmine.
L’uomo che salvava le automobili. O meglio, l’uomo che salvava i proprietari delle fabbriche di automobili. Sergio Marchionne non è un tipo facile, a partire dal suo immarcescibile maglioncino (immaginiamo) di cachemire, fino ad arrivare alle sue esternazioni più o meno roboanti, apodittiche forse, ma da qualche tempo al limite della buona educazione.
Non è roba da poco anzi, probabilmente, è la seconda grandev sfida organizzativa che Trm- Radiotelevisione del Mezzogiorno, l'emittente nata a Matera oltre trentacinque anni fa, intraprende con se stessa e con il territorio. Dovrei dire "intraprendiamo", perché la cosa mi vedrà presente in una programmazione articolata che si va ad aggiungere all'impegno, già ripartito nel palinsesto di Trm, dell'appuntamento trisettimanale di "10Minuti".
Lo spettacolo è sconfortante. Ci sono volute le dimissioni della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, per avviare a soluzione definitiva una vicenda che ora conoscerà le attenzioni della magistratura ordinaria e di quella contabile. A quanto pare, erano in molti (e secondo qualcuno non solo quelli della maggioranza di centrodestra) i consiglieri del Lazio che usufruivano di contributi e rimborsi...
Erano anni semplici, quelli tra il Cinquanta e il Sessanta in Basilicata. Il boom economico nazionale aveva “colpito” la nostra piccola regione, anche se nel Sud avevamo il problema del sottosviluppo e della disoccupazione. Prendeva il via l’avventura della chimica in Val Basento, con l’aggravarsi dell’abbandono dell’agricoltura, eccezion fatta per il Metapontino, dove la riforma fondiaria stava dando ottimi risultati.
I tormentoni dell’estate sono un classico dell’Italia balneare. Anche in tempo di crisi (vieppiù, oseremmo dire) le musichette facili e ripetitive da cantare e ballare in gruppo tra una fetta di anguria e una sperlunga di pane e pomodoro, la tradizione si è rinnovata. Negli anni Sessanta dominavano “Con le pinne, fucili ed occhiali” e “I Watussi” cantate da Edoardo Vinello. Seguirono “Luglio” di Riccardo Del Turco...
E’ stata una scomparsa inaspettata o, meglio, di quelle che vorresti che non accadessero mai. Ho conosciuto Ciro Candido alla fine degli anni Sessanta, durante la mia militanza nella Federazione giovanile comunista e, successivamente, nel Pci. Tempi diversi, difficili ma ricchi di una sentita e comune volontà di riscatto delle popolazioni lucane, dell’affermazione delle giovani generazioni, del cambiamento democratico nella nostra nazione.
Il nostro, quello di famiglia, si chiamava Tobia ed era utilizzato dal nonno per andare e tornare dalla campagna. L’asinello era benvoluto e mai maltrattato, anche perché era una risorsa di rilievo nella frugale economia familiare del dopoguerra. Ce lo ricordiamo con il basto di legno, cuoio e paglia quando ritornava dal piccolo appezzamento de “La Patrella” e rientrava a Pomarico...
Le bevande con le bollicine erano una concessione elargita nei giorni di festa. Insieme alla famosa Gassosa si potevano gustare altre specialità frizzanti, orgoglio di piccole produzioni artigianali esistenti in tutti i paesi d’Italia. All’epoca, cioè intorno agli anni Sessanta, il duopolio di Coca e Pepsi era contrastato da centinaia di Chinotti nazionali.