Il Consiglio comunale di Matera, città della Pace e dei Diritti umani, nella seduta di ieri avrebbe dovuto riconoscere il genocidio degli armeni. Peccato che, anche alla presenza di una delegazione degli armeni italiani giunta da Roma, Taranto e Trani, l’assemblea cittadina in programma ieri pomeriggio non si è potuta tenere per mancanza del numero legale. Gli ospiti, figli di armeni rifugiatisi in Italia dopo l’eccidio del 1915 ad opera dei turchi, si sono così dovuti accontentare di una visita alla chiesa di Santa Maria de Armenis. L’architetto Vaee Vartarian, di Roma, Savino Giannella di Trani, Emanuela e Mary Avachian madre e figlia scrittrici di Taranto hanno sostato nei locali della chiesa sconsacrata e che oggi è sede di mostre d’arte. Ruggi in pagina.