E' davvero singolare trovarsi a ricevere dei ringraziamenti per quanto fatto per sosteenre una popolazione (in questo caso sarda) provata dall'alluvione e, nel contempo, vivere la stessa difficile situazione di allagati/alluvionati. E' successo perché Paolo Fresu, notissimo musicista jazz ormai materano e lucano di adozione, ha voluto ringraziare l'Onyx Jazz Club per il sostegno pecuniario delle genti di Sardegna.

Come è noto questa rubrica non serve solo a ospitare commenti particolarmente salaci, ma anche a esprimere sentimenti di cordoglio per chi  è toccato da una irreparabile scomparsa. La notizia si è diffusa nella tarda mattinata di ieri. E' venuta a mancare  la mamma del senatore lucano Tito Di Maggio. Il Pomeridiano esprime tutto il suo più sentito cordoglio per la grave perdita e il direttore si unisce personalmente al dolore che ha colpito l'amico Tito.

Non c'è stato alcun assalto al forno delle Grucce di manzoniana memoria. E' stata una domenica mattina animata, con una enorme forma di pane di Matera del peso di oltre un quintale e della lunghezza di circa quattro metri, portata  "in processione" con un carretto e salutata dai moltissimi materani che ne hanno salutato il passaggio. Bella trovata, non c'è che dire, partorita dalla fertile mente di Roberto Linzalone. E poi, in piazza Ridola, il rito para eucaristico della divisione del "bene-pane" ha dato vita a una sorta di "comunione" laica di intenti e di affetto nei riguardi della città. Momento corale da ripetere, magari con un maxi "f'' cc' latidd'" di stagione. Vi proponiamo una serie di interviste, realizzate da Trm domenica scorsa.

La cultura e la sensibilità naturalista e ambientalista di Mario Tommaselli ha avuto un enorme significato Basilicata intera. Se il Parco del Pollino e quello delle Chiese rupestri sono una innegabile realtà del nostro territorio, lo si deve al suo impegno e al suo lavoro in difesa della natura lucana. Autore di testi fondamentali sulle masserie fortificate dell’area appulo – lucana,  sulle chiese rupestri e sulla Murgia materana nonché viaggiatore instancabile, aveva percorso l’Europa e tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo utilizzando una sorta di “protocamper” già dagli anni Sessanta, ponendo una particolare attenzione ai siti che avevano antichi insediamenti rupestri, come Guadix, Matmata, le Meteore o Petra.