Martedì, 01 Luglio 2008 00:00

SALOTTI: UNA LETTERA A FOLINO

Pubblichiamo la lettera aperta inviata all’assessore regionale Vincenzo Folino dai presidenti materani di Confcommercio Angelo Tortorelli e di Confesercenti Giovanni Schiuma Gentilissimo Assessore, Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione il paradossale epilogo che sta per raggiungere la preoccupante vicenda della crisi del Nicoletti Salotti. Negli distretto del mobile imbottito, con particolare riferimento alla conclusione del percorso aziendale della scorsi giorni il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Matera ha deliberato la trasformazione della destinazione dei capannoni dello stabilimento Nicoletti da industriale a commerciale, nel tentativo, maldestro secondo noi, di dare una risposta immediata alla situazione di crisi del distretto.

SALOTTI: UNA LETTERA A FOLINO

Pubblichiamo la lettera aperta inviata all’assessore regionale Vincenzo Folino dai presidenti materani di Confcommercio Angelo Tortorelli e di Confesercenti Giovanni Schiuma

Gentilissimo Assessore,

Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione il paradossale  epilogo che sta per raggiungere la preoccupante vicenda della crisi del Nicoletti Salotti. Negli distretto del mobile imbottito, con particolare riferimento alla conclusione del percorso aziendale della scorsi giorni il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Matera ha deliberato la trasformazione della destinazione dei capannoni dello stabilimento Nicoletti da industriale a commerciale, nel tentativo, maldestro secondo noi, di dare una risposta immediata alla situazione di crisi del distretto. È evidente che i dubbi sollevati sulle funzioni e sul ruolo dei Consorzi industriali nella nostra regione non erano infondati, vista anche la superficialità delle decisioni che vengono prese. Con questa scelta, di fatto, si è deciso di scaricare sul settore del commercio il peso di una crisi che, sino ad oggi, il settore da noi rappresentato ha potuto solo subire. Stabilendo il cambio di destinazione si aprono le porte, in maniera eccessiva, squilibrata e senza alcun approfondimento, alla grande distribuzione, che già tanti danni ha causato alla microimpresa locale. Con questa decisione si dimostra totale disinteresse verso le sorti dei micro e piccoli imprenditori, che vengono sacrificati senza alcun rimorso da parte di chi dovrebbe farsi paladino dell’impresa a tutti i livelli, non solo di quella dei grandi numeri. Ci preoccupa, anche, il fatto che tale scelta non produrrà alcun risultato utile per i lavoratori della Nicoletti, a meno che non si ipotizzi, per quelle donne e quegli uomini, espressione di una manodopera ad alta qualificazione, un futuro da commessi e cassiere, senza alcuna garanzia di stabilità, visto anche il momento di empasse che persino la grande distribuzione sta attraversando. Avremmo immaginato, da quel Consorzio Industriale che ha deliberato questa nefasta idea, ben altre proposte, per provare a trovare soluzioni concrete e fattibili, senza scaricare costi sociali ed occupazionali su altri comparti. Si poteva ipotizzare un impiego nel settore artigianale, visto che sono numerose le piccole e medie imprese artigiane che “tengono in piedi” l’economia materana, si poteva immaginare una svolta verso la realizzazione di quello spazio fieristico di cui Matera avrebbe bisogno, e che spesso viene “collocato” in questa o quell’altra zona della città, senza trovare mai patria. Avremmo immaginato che il Consorzio, fra tanti studi scientifici, consulenze e affini, sarebbe stato capace di partorire idee più originali e destinate a compiere veri passi verso la re-industrializzazione dell’area e verso la riconversione delle aziende e il ricollocamento delle maestranze. Il Consorzio, invece, è stato solo capace di partorire una idea che scarica la situazione disperata su altri comparti, altri imprenditori e altri occupati, senza peraltro specificare chi sono i reali beneficiari tale soluzione: la città di Matera, gli operai, il Consorzio o il solo imprenditore? A Lei chiediamo un intervento autorevole, perché scongiuri tale ipotesi e perché faccia in modo che siano ascoltate anche le nostre ragioni. A Lei chiediamo che vengano tutelati anche gli investimenti fatti dalla Regione e dagli altri Enti in quell’area, e che non si  faccia in modo che soldi pubblici si ritorcano contro il mondo del commercio e delle micro imprese, che, da questa vicenda triste dei salotti, sta avendo solo danni.

Cordiali saluti

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