Lunedì, 30 Giugno 2008 00:00

LATTE: CON LA FILIERA CORTA PIU'CONSUMATORI

Si è svolta nella sede del Consiglio regionale, la conferenza stampa della vicepresidente, Rosa Mastrosimone, sulla commercializzazione del latte crudo. “Uno dei motivi che mi ha spinto a convocare questo incontro con la stampa – ha spiegato Mastrosimone – è dovuto al fatto che ho inteso sottolineare la mia profonda soddisfazione per l’entrata in funzione, anche nella nostra regione, del primo distributore di latte crudo presso un supermercato. Mi sento un po’ ‘madrina’ di questa ‘nascita’ perché, già nel 2006, ho presentato in Consiglio regionale una mozione (approvata dal Consiglio nella seduta del 18 luglio) con la quale impegnavo l’Assessore all’Agricoltura a prevedere forme di aiuto sulla base del Por Basilicata.
LATTE: CON LA FILIERA CORTA PIU'CONSUMATORI
Si è svolta nella sede del Consiglio regionale, la conferenza stampa della vicepresidente, Rosa Mastrosimone, sulla commercializzazione del latte crudo. “Uno dei motivi che mi ha spinto a convocare questo incontro con la stampa – ha spiegato Mastrosimone – è dovuto al fatto che ho inteso sottolineare la mia profonda soddisfazione per l’entrata in funzione, anche nella nostra regione, del primo distributore di latte crudo presso un supermercato. Mi sento un po’ ‘madrina’ di questa ‘nascita’ perché, già nel 2006, ho presentato in Consiglio regionale una mozione (approvata dal Consiglio nella seduta del 18 luglio) con la quale impegnavo l’Assessore all’Agricoltura a prevedere forme di aiuto sulla base del Por Basilicata, nel settore di intervento costituito dalla commercializzazione e trasformazione agricola e l’Assessore alla Sicurezza e Solidarietà Sociale a predisporre le linee guida e le istruzioni operative alla vendita del latte crudo dal produttore agricolo al consumatore finale”. “L’esigenza di commercializzare il latte crudo vaccino, ovi-caprino e bufalino mediante distributori automatici, da installare sia presso le proprie aziende sia presso i supermercati, mi era stata segnalata – ha ricordato Mastrosimone - da un gruppo molto nutrito di allevatori e di produttori agricoli. Ho ritenuto che fosse essenziale sostenere la competitività dei sistemi agricoli attraverso iniziative, peraltro presenti già in altre regioni italiane, che consentissero un incremento delle fonti di reddito dei produttori agricoli, senza trascurare la tutela dei consumatori. Sul piano normativo – ha precisato la vicepresidente del Consiglio - la regolamentazione, a livello sanitario, della produzione, manipolazione e distribuzione del prodotto è stata soddisfatta in Italia soltanto nel 2007, con l’intesa tra Stato e Regioni in materia di vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana (provvedimento del 25 gennaio 2007)”. Mastrosimone ha, poi, enunciato i numerosi vantaggi della vendita di latte crudo per il consumatore che “ha la possibilità di riassaporare il gusto del latte di una volta che conserva qualità proteiche di indubbia importanza per una corretta alimentazione o di preparare in casa prodotti come lo yogurt, oltre a ridurre le spese (1 euro al litro, circa 50 centesimi in meno di quello industriale), consentendo a tutte le famiglie di avere a disposizione un prodotto alimentare completo e ridurre i rifiuti perché il contenitore usa e getta è sostituito dalla bottiglia di vetro riutilizzabile più volte”. “I vantaggi che i produttori traggono dalla filiera corta – ha anche detto Mastrosimone - sono rappresentati dalla riduzione dei costi, a cominciare dalle spese di trasporto e, quindi, da un indubbio rafforzamento dei redditi. Il vantaggio economico è netto, quindi, sia per il produttore che recupera più dei 2/3 del valore, sia per il consumatore che risparmia più de 30 per cento acquistando un alimento dall’alto valore nutritivo, paragonabile per igiene al latte di alta qualità”. Mastrosimone ha posto, inoltre, l’accento su un altro fattore fondamentale: l’informazione. “I consumatori – ha ribadito – vanno informati sulle procedure consentite per la commercializzazione del latte crudo destinato all’alimentazione umana, il rifornimento deve essere giornaliero e il latte non erogato dalla macchina nello stesso giorno del rifornimento, deve essere riportato nell’azienda di provenienza per essere sottoposto a pastorizzazione ed utilizzato per la successiva commercializzazione, oppure destinato alla caseificazione per la produzione di formaggi a lunga stagionatura o per l’alimentazione animale. Dovranno essere informati, inoltre, anche sull’importanza, in termini ecologici, della riduzione dei rifiuti di package che rappresenta un’operazione essenziale nei confronti di un’emergenza sentita anche nella nostra regione. La diffusione dell’informazione, nelle forme che si riterranno più opportune ( opuscoli informativi, spot pubblicitari) – ha concluso Mastrosimone - farà sì che si incrementi sia il numero dei consumatori sia il numero dei punti vendita e l’iniziativa i riavvicinerà i consumatori ai prodotti della fattoria, alla tradizione e alla cultura contadina”.
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