Domenica, 22 Giugno 2008 00:00

SVILUPPO AGRICOLO: SI MODIFICANO LE STRUTTURE ?

Su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana, Roberto Falotico, la Giunta regionale ha approvato un disegno di legge per razionalizzare e rafforzare l’azione amministrativa regionale a servizio del sistema agricolo e agroalimentare. Il provvedimento è stato approvato in coerenza con la programmazione per lo sviluppo rurale in ambito comunitario e con la politica agricola nazionale. “Il disegno di legge – ha sottolineato Falotico – nasce sia dalla consapevolezza di procedere ad una semplificazione degli strumenti legislativi ed amministrativi a disposizione degli attori sia pubblici che privati, coinvolti nell’attuazione delle politiche agricole, e anche dalla necessità di offrire al cittadino un servizio più efficiente...

SVILUPPO AGRICOLO: SI MODIFICANO LE STRUTTURE ?

Su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Economia Montana, Roberto Falotico, la Giunta regionale ha approvato un disegno di legge per razionalizzare e rafforzare l’azione amministrativa regionale a servizio del sistema agricolo e agroalimentare. Il provvedimento è stato approvato in coerenza con la programmazione per lo sviluppo rurale in ambito comunitario e con la politica agricola nazionale. “Il disegno di legge – ha sottolineato Falotico – nasce sia dalla consapevolezza di procedere ad una semplificazione degli strumenti legislativi ed amministrativi a disposizione degli attori sia pubblici che privati, coinvolti nell’attuazione delle politiche agricole, e anche dalla necessità di offrire al cittadino un servizio amministrativo più efficente e meno oneroso”. In coerenza con il Programma di sviluppo rurale 2007/2013 “l’atto affronta i rapporti tra le strutture amministrative regionali – continua l’Assessore - rideterminando competenze, definendo i criteri per l’efficiente utilizzo delle risorse regionali, introducendo semplificazioni nei procedimenti amministrativi per le imprese agricole e avviando una politica di sussidiarietà orizzontale”. Il disegno di legge si divide in quattro parti. La prima costituita da principi generali dove si definiscono gli obiettivi dell’azione amministrativa. Nella seconda parte ci si occupa della rideterminazione delle funzioni del Dipartimento per le Politiche Agricole e lo Sviluppo Rurale, dell’Alsia, e dei consorzi di bonifica; prevedendo azioni di semplificazione amministrativa. La terza parte invece riguarda l’attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale e animazione del territorio con la disciplina della partecipazione di organizzazioni di produttori e associazioni di allevatori alle politiche agricole per i servizi, non trascurando il rilancio dei distretti rurali e agroalimentari nelle attività di promozione e nei programmi di sviluppo. La quarta parte è dedicata al coordinamento delle politiche per la competitività, multifunzionalità e sostenibilità ambientale attraverso una serie di misure indirizzate ai comuni. Viene disciplinata la promozione e la pubblicità territoriale dei prodotti lucani, e si fa riferimento ai servizi di sviluppo agricolo e allo lo sviluppo delle filiere innovative (con particolare interesse per le filiere agroenergetiche). Per quanto riguarda il Dipartimento per le Politiche Agricole e lo Sviluppo Rurale, ricerca agraria e promozione del sistema agroalimentare lucano, saranno annoverate come nuove competenze. In più il disegno di legge contempla anche una riorganizzazione del dipartimento stesso, diviso “per politiche”, e la predisposizione di uffici di progetto, per gestire le misure del programma di sviluppo rurale che saranno successivi all’approvazione della legge stessa. L’Arbea – che è l’Organismo Pagatore del Programma di Sviluppo Rurale – si uniformerà alla legislazione regionale in materia di nomina del direttore generale. Mentre l’Alsia sarà soggetta ad una ridefinizione del suo ruolo, più incentrato all’offerta di servizi alle imprese, e all’attività amministrativa e gestionale. Il provvedimento della Giunta contiene anche un riferimento ai Servizi di Sviluppo in Agricoltura (SSA), che non si occuperanno più della ricerca. Tra le novità: il riconoscimento delle organizzazioni professionali e delle associazioni come propri elementi strutturali, l’attuazione delle azioni attraverso piani triennali e annuali e l’istituzione di un tavolo di ricerca presso il dipartimento. I consorzi di bonifica, sempre secondo quanto previsto nel disegno di legge, saranno soggetti a una serie di modifiche a partire dal territorio di bonifica, che sarà diviso in due ambiti territoriali, denominati comprensori di bonifica, sui quali saranno istituiti i Consorzi. Questi consorzi comprenderanno i territori precedentemente classificati “di bonifica” già inclusi nei tre Consorzi esistenti. Per il Consorzio Terre Alte di Basilicata, saranno invece delimitate tre aree funzionali omogenee, classificate in relazione alle caratteristiche del territorio, e con funzioni esercitate da tre diversi dirigenti designati dal Direttore Generale. Il Comitato di Coordinamento viene eliminato così come anche il Vice Presidente. I compiti verranno ripartiti tra Consiglio dei delegati (i cui componenti da 20 si riducono a 15), con funzioni decisionali e Direttore Generale, con compiti gestionali. Le funzioni di controllo e gestione del consorzio non verranno più affidate ad un soggetto esterno ma ad un’apposita struttura amministrativa del consorzio stesso tramite convenzione, oppure ad una struttura di controllo esterno appartenente alla regione. Il Piano di Bonifica diventerà competenza delle strutture regionali. I distretti rurali ed agroalimentari di qualità verranno modificati, con l’intento di rendere sempre più concreta l’applicazione del principio di sussidiarietà verticale ed orizzontale, a partire dalla partecipazione al procedimento di semplificazione amministrativo che il disegno di legge si propone di raggiungere. Lo snellimento burocratico è un altro punto chiave del provvedimento regionale sia per ciò che riguarda le strutture amministrative, con l’attivazione di una serie di collaborazioni e procedure di coordinamento tra enti e imprese, e sia per i Comuni interessati con lo snellimento di procedure che riguardano molteplici iniziative e attività. Altri cambiamenti sono previsti per la politica di promozione e pubblicità territoriale dei prodotti lucani, la quale viene affidata al dipartimento per le politiche agricole e lo sviluppo rurale. I criteri per l’accesso all’attività promozionale e pubblicitaria verranno definiti annualmente con delibera, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura, Sviluppo Rurale. I distretti ed i GAL parteciperanno alle attività di promozione e ai programmi di sviluppo.

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