“Le continue notizie che ci giungono dal mondo dell' impresa e del lavoro, le necessarie attenzioni che noi da anni, quasi in solitudine, chiediamo ed ancor più le sempre continue e crescenti richieste di aiuto che provengono da tutti i settori produttivi della città di Matera e dell' intera sua provincia non possono più rimanere inascoltate, né trovare spazio solo per mere prese di posizioni di facciata”. E' quanto si legge in una lettera inviata ieri dal vicepresidente della terza Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale, Pasquale Di Lorenzo (gruppo misto – Pdl) al prefetto della provincia di Matera e ad alcuni parlamentari lucani con lo scopo “di attivare ogni utile iniziativa e di portare a conoscenza del governo nazionale i rischi che potrebbero derivare da questa situazione che, allo stato attuale, non presenta segnali di inversione di tendenza”. "Chi ha responsabilità di governo a qualunque livello - scrive Di Lorenzo - ha il dovere di attivarsi immediatamente con proposte concrete, realizzabili con ogni possibile urgenza per evitare che la situazione precipiti in una vera e propria emergenza sociale, al limite della sopportazione da parte dell'intero tessuto economico e, soprattutto, delle famiglie dei tantissimi lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Il conclamarsi della crisi strutturale del distretto del salotto ha provocato una accelerazione della gravità del problema e un prevedibile effetto domino che potrebbe estendere i propri effetti non solo ai settori dell'artigianato, delle microimprese e del commercio direttamente connesse al settore del salotto ma anche ad altre per il fatto che oggi gran parte delle famiglie materane, si trovano a sopravvivere in situazioni drammatiche per la mancanza o per la riduzione dei propri redditi. Una situazione che ha già provocato una drastica e preoccupante contrazione dei consumi nell'intera provincia materana, a fronte invece del lievitare del costo dei beni di consumo e dei servizi pubblici essenziali”. “Di fronte a questo quadro – afferma ancora Di Lorenzo - si registra la mancanza di un progetto serio, concreto e credibile da parte di chi ha responsabilità politiche e di governo, ma anche da parte del mondo delle imprese che dovrebbe indicare alla politica, accanto alle giuste richieste di politiche di incentivi e di sostegno allo sviluppo, piani industriali compatibili con un reale processo di ristrutturazione e di riconversione dei settori industriali oggi in crisi. Non c'è più tempo da perdere anche perché questa situazione necessita da subito di interventi volti a tutelare il lavoro, le imprese sane ed i loro progetti e di politiche sociali che garantiscano sostegno e integrazione al reddito e prolungamento degli ammortizzatori sociali nei confronti di migliaia di famiglie stremate dalle precarie condizioni economiche in cui versano” Di Lorenzo conclude chiedendo ai destinatari della sua missiva “di attivare ogni forma di iniziativa volta a sollecitare la deliberazione di soluzioni e misure concrete nonché di informare il governo della reale portata e drammaticità della crisi economica e occupazionale in essere”.