Mercoledì, 18 Giugno 2008 00:00

ALIMENTAZIONE E SALUTE: L'IMPORTANZA DELLA FRUTTA

Nel corso del XIV Convegno Internazionale sull'Albicocco, ospitato a Matera, nell'auditorium Raffaele Gervasio e negli Ipogei di piazza San Francesco d'Assisi, dal 16 al 20 giugno 2008 e organizzato dall' Ishs, Società Internazionale di Ortoflorifrutticoltura, in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, è intervenuto sul tema della nutracetica e dell'alimentazione, il Prof. Lorenzo Donini, dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione e docente all' Università La Sapienza di Roma. Tra gli argomenti del simposio anche il clima e la vocazionalità. Il quadro climatico è fortemente mutato e le previsioni confermano che le precipitazioni si concentreranno in pochi giorni...
ALIMENTAZIONE E SALUTE L IMPORTANZA DELLA FRUTTA
 
Nel corso del XIV Convegno Internazionale sull'Albicocco, ospitato a Matera, nell'auditorium Raffaele Gervasio e negli Ipogei di piazza San Francesco d'Assisi, dal 16 al 20 giugno 2008 e organizzato dall' Ishs, Società Internazionale di Ortoflorifrutticoltura, in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, è intervenuto sul tema della nutracetica e dell'alimentazione, il Prof. Lorenzo Donini, dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione e docente all' Università La Sapienza di Roma,. "Aumentare il consumo di frutta - ha dichiarato Donini- significa prevenire efficacemente numerose malattie e migliorare il generale stato di benessere degli individui. La frutta fresca di stagione rappresenta la fonte di elezione per tanti preziosi nutrienti a valore energetico e non solo: zuccheri, vitamine, antiossidanti, fibra e minerali". L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia un apporto quotidiano di almeno 500 grammi di frutta e ortaggi. Un’assunzione elevata di frutta viene raccomandata durante la crescita, la vecchiaia, la gravidanza e l’allattamento o in situazioni di tipo patologico. Come per ogni cibo, occorre evitare i consumi esagerati e seguire invece i consigli delle linee guida, in modo tale da non superare l’apporto calorico giornaliero complessivo. "Anche se il prodotto è trasformato - ha continuato Donini - comunque costituisce una valida alternativa, che risponde alle esigenze dell’attuale stile di vita. Ma una conservazione non corretta dell’alimento fresco determina una notevole perdita di nutrienti. Attualmente lo sviluppo di tecnologie di trasformazione particolarmente delicate e l’impiego di corrette modalità di conservazione consentono di ottenere prodotti anche qualitativamente inalterati". Tra gli argomenti del simposio anche il clima e la vocazionalità. Il quadro climatico è fortemente mutato e le previsioni confermano che le ridotte precipitazioni si concentreranno in pochissimi giorni dell’anno e aumenteranno le temperature, soprattutto autunnali e primaverili. La tendenza in atto continuerà fino ad una stabilizzazione, nel primo decennio del nuovo secolo, solo se le misure adottate, sulla base della Convenzione internazionale sul clima, cominceranno ad avere successo. Intanto è necessaria un’attenta valutazione degli effetti sulle attività economiche, prima di tutto sull’agricoltura e sulle foreste. Nell’ambiente mediterraneo, per esempio, le stagioni svolgono un ruolo fondamentale; le piante, infatti, si sono adattate, nel tempo, a particolari condizioni, dalle quali dipendono in modo evidente. Le temperature elevate, la ridotta piovosità inducono scompensi che si ripercuotono negativamente sul normale ciclo di sviluppo di molte piante agrarie. Gli areali tipici delle colture tendono così a spostarsi. Per definire la vocazionalità - la capacità di una pianta di esprimere al massimo il proprio potenziale genetico in un dato ambiente- è necessario considerare complessivamente gli elementi climatici, meteorologici, geomorfologici, pedologici, idrologici, nutrizionali e colturali che influenzano il suo comportamento, in modo da costituire indici e mappe. La mutata realtà impone di definire le modalità di gestione del suolo più opportune, prendendo in considerazione le sistemazioni e le lavorazioni del terreno, l’eventuale irrigazione, la concimazione, il sistema di allevamento, la densità di piante per ettaro; di individuare portinnesti e cultivar più opportune, adatte alle nuove condizioni, orientando il miglioramento genetico. In ultima analisi, il mondo agricolo, le istituzioni e la ricerca devono puntare a massimizzare qualità e produzione, minimizzando gli input energetici e rendendo efficiente l’utilizzo delle sempre più scarse o minacciate risorse naturali. Il XIV convegno internazionale sull'albicocco è patrocinato e sostenuto da: Ministero delle Politiche Agricole, Regione Basilicata, Dipartimento Agricoltura, Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Venosa e Rotondella, Alsia, Distretto Agroalimentare di qualità del Metapontino, Università degli Studi di Basilicata, Facoltà di Agraria.
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