Lunedì, 26 Maggio 2008 00:00

DIGILIO: LE RIFORME OSTAGGIO DEI PARTITINI

“Non c’è giorno che passa che il presidente De Filippo o un assessore, come il "pifferaio magico", non annunci lo scioglimento di un ente secondo la "formula magica della riforma della governance". Peccato che a parte le ultime due nomine all’Azienda ospedaliera San Carlo e al Consorzio Asi (in quest’ultimo caso si tratta sempre di un commissario) non si intravedano chiusure all’orizzonte e che ai proclami facciano seguito ancora annunci di tavoli concertativi”. E’ quanto afferma Egidio Digilio, capogruppo di An in Consiglio regionale e senatore del Pdl, sottolineando che “da quanto riferiscono gli agricoltori c’è persino chi, come l’assessore all’Agricoltura Falotico, si è spinto oltre ed ha dato un termine a breve per mettere ordine tra gli enti strumentali.
DIGILIO: LE RIFORME OSTAGGIO DEI PARTITINI
“Non c’è giorno che passa che il presidente De Filippo o un assessore, come il ‘pifferaio magico’, non annunci lo scioglimento di un ente secondo la ‘formula magica della riforma della governance’. Peccato che a parte le ultime due nomine all’Azienda ospedaliera San Carlo e al Consorzio Asi (in quest’ultimo caso si tratta sempre di un commissario) non si intravedano chiusure all’orizzonte e che ai proclami facciano seguito solo ancora annunci di tavoli concertativi”. E’ quanto afferma Egidio Digilio, capogruppo di An in Consiglio regionale e senatore del Pdl, sottolineando che “da quanto riferiscono gli agricoltori c’è persino chi, come l’assessore all’Agricoltura Falotico, si è spinto oltre ed ha dato un termine a breve per mettere ordine tra gli enti strumentali e di ‘disservizi’ in agricoltura. La realtà è che il Governo regionale è ancora ostaggio della variopinta maggioranza di partitini e singoli esponenti che in Parlamento non hanno alcun punto di riferimento ma che in Consiglio regionale mostrano i muscoli e quindi solo se si avrà il coraggio (lo stesso dimostrato da Veltroni) di dire no a qualche consigliere di maggioranza (specie a quelli folgorati sulla via del centrismo) sarà possibile tagliare enti e poltrone”. “L’altro ostacolo grandissimo lungo la dissestata strada delle riforme (mancate) – dice Digilio – è la lobby degli amministratori - commissari che ha radici ben piantate nel terreno delle progettazioni, delle opere pubbliche, delle consulenza, degli incarichi e del controllo del potere. L’esempio del reticolo di aziende ed organismi in agricoltura è quello più clamoroso: toccare un solo Consorzio, o l’Arbea è come toccare il palo della luce. Gli interessi in gioco sono altissimi nonostante la generale sollevazione degli agricoltori che vorrebbero i dirigenti di Aziende e consorzi tutti a casa per liberarsi dai laccioli del clientelismo per l’erogazione degli aiuti comunitari, tanto più che questo sistema non è più in condizione di garantire gli aiuti in tempi europei. Purtroppo registriamo la incomprensibile discriminazione nei confronti del Pdl (consiglieri e parlamentari) da iniziative di organizzazioni professionali che riguardano il confronto sul riordino degli enti agricoli”.
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