Venerdì, 19 Ottobre 2007 00:00

TRAPIANTI E TRAPIANTATI A MATERA

Sono due le indagini svolte dalla U.O. di Psicologia sociale e del Lavoro dell’Asl n.4 che verranno presentate oggi, nell’Auditorium del “Madonna delle Grazie”, in occasione dell’incontro organizzato nell’ambito delle Giornate nazionali Aido. Questa mattinata è già in corso un incontro con i pazienti trapiantati, e un dibattito sul tema "La qualità della vita percepita dal paziente trapiantato", nel quale viene presentata la prima indagine, effettuata da Isidoro Gollo, psicologo, responsabile della U.O. “Si tratta – spiega il dr. Gollo - di un lavoro svolto facendo consulenza ai pazienti trapiantati. I dati sono stati raccolti in 2 anni, sentendo 138 trapiantati, non tutti lucani.

 

 

TRAPIANTI E TRAPIANTATI A MATERA
 
Sono due le indagini svolte dalla U.O. di Psicologia sociale e del Lavoro dell’Asl n.4 che verranno presentate oggi, nell’Auditorium del “Madonna delle Grazie”, in occasione dell’incontro organizzato nell’ambito delle Giornate nazionali Aido. Questa mattinata è già in corso un incontro con i pazienti trapiantati, e un dibattito sul tema "La qualità della vita percepita dal paziente trapiantato", nel quale viene presentata la prima indagine, effettuata da Isidoro Gollo, psicologo, responsabile della U.O. “Si tratta – spiega il dr. Gollo - di un lavoro svolto facendo consulenza ai pazienti trapiantati. I dati sono stati raccolti in 2 anni, sentendo 138 trapiantati, non tutti lucani. La prima parte dell’indagine si è concentrata sulle difficoltà di questi pazienti, per capire in generale quali fossero le loro problematicità”. Per la rilevazione, è stato utilizzato un questionario standardizzato, articolato in base a linee nazionali, che si basava su tre tematiche: area di benessere fisico; area psico-sociale; autovalutazione generale. “Il primo dato venuto fuori – spiega lo psicologo – è positivo: tutti i pazienti parlano di una qualità di vita decisamente migliore, dopo il trapianto, rispetto alle condizioni di prima”. Un altro dato interessante è quello sulla valutazione del servizio. “I pazienti trapiantati – rivela il dr. Gollo – parlano di positività nel rapporto con i medici e gli infermieri, sia dal punto di vista terapeutico che relazionale”. I soli punti di criticità emersi sono quelli del rapporto con le strutture dove i pazienti hanno subito l’intervento di trapianto. “In particolare – afferma Gollo – più del 10 per cento dei pazienti chiede che ci sia una maggiore integrazione tra la loro struttura di riferimento – il nostro ospedale - e quella dove vanno a fare i trapianti. Queste osservazioni stanno facendo maturare un’idea, nella Direzione Sanitaria dell’Azienda: creare un coordinamento fra il Crt e le strutture dove i pazienti vengono trapiantati”. La seconda indagine svolta dalla U.O. di Psicologia sociale e del Lavoro dell’Asl n.4 è intitolata “Atteggiamenti e conoscenze del Personale Sanitario in merito alle problematiche dei trapianti”. Verrà presentata, ancora dal dr. Gollo, nel pomeriggio. “In questo studio – dice il dr. Gollo – siamo partiti dal dato negativo dei tanti mancati consensi all’espianto d’organo. Se la situazione è questa, e la Basilicata è agli ultimi posti per il numero di donazioni, forse bisogna cercar di capire cosa non funziona, e soprattutto, che ruolo hanno gli operatori sanitari in un momento delicato come quello che precede il consenso all’espianto da parte delle famiglie. Abbiamo perciò inviato delle schede da compilare a tutti gli “addetti ai lavori” dell’ospedale di Matera: 371 schede ci sono state riconsegnate, compilate da medici, infermieri, O.t.a. ed altre figure sanitarie. Dall’indagine, durata un anno, è venuto fuori che sì, gli operatori riconoscono che il loro ruolo è fondamentale per vincere le resistenze all’espianto d’organi, ma ammettono di avere, forse, una carenza informativa su questi temi, e vorrebbero essere meglio formati per agevolare i comportamenti sulle famiglie”.

 

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