Venerdì, 08 Febbraio 2008 00:00

SONO NATI I "POPOLARI UNITI"

I Popolari Uniti hanno presentato ieri pomeriggio a Potenza il loro programma. Presenti: l'assessore regionale ex segretario regionale Udeur, Antonio Potenza; i consiglieri regionali Gaetano Fierro e Luigi Scaglione; il presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro; l'assessore provinciale di Potenza, Domenico Carlomagno; i consiglieri provinciali di Potenza, Vito Rossi, Michele De Stefano e Nunzio Di Gregorio; i due assessori provinciali di Matera; il Presidente dei Consiglio Comunale, i due assessori e i cinque consiglieri comunali di Potenza; i cinque sindaci Udeur della Basilicata; i tre presidenti delle Comunità Montane, i circa 100 consiglieri comunali. Questo il programma presentato.
SONO NATI I "POPOLARI UNITI"
I Popolari Uniti hanno presentato ieri pomeriggio a Potenza il loro programma. Presenti: l'assessore regionale ex segretario regionale Udeur, Antonio Potenza; i consiglieri regionali Gaetano Fierro e Luigi Scaglione; il presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro; l'assessore provinciale di Potenza, Domenico Carlomagno; i consiglieri provinciali di Potenza, Vito Rossi, Michele De Stefano e Nunzio Di Gregorio; i due assessori provinciali di Matera; il Presidente dei Consiglio Comunale, i due assessori e i cinque consiglieri comunali di Potenza; i cinque sindaci Udeur della Basilicata; i tre presidenti delle Comunità Montane, i circa 100 consiglieri comunali. Questo il programma presentato: "Popolari Uniti" è una formazione politica autonoma che ha le sue matrici nella grande tradizione del popolarismo cattolico, una tradizione che rispetta e difende la laicità dello Stato ma non rinuncia al dovere di testimoniare un modo di intendere la politica come servizio alla comunità ed al cittadino. Una tradizione fatta di cultura della solidarietà, di integrazione, di convivenza civile, di tolleranza religiosa, di pace, di moralità, di etica delle responsabilità. Un. richiamo alle migliori tradizioni del passato, non per far tornare indietro la storia, ma per costruire un nuovo impegno civile nell'humus dei fulgidi esempi dei grandi servitori dello Stato. "Popolari Uniti" è un partito della solidarietà nazionale, che riduce le distanze tra aree geografiche assumendo come tema centrale della sua azione il riequilibrio territoriale e l'eliminazione del dualismo Nord-Sud, attraverso strategie politiche multìdíscíplìnarì che portino ad un miglioramento delle infrastrutture, ad una modernizzazione della pubblica amminístrazìone, alla riduzione dei fattori di destabilizzazione sociale, alla lotta alla criminalità. Il tutto senza ricorrere a nuove impalcature burocratiche del tipo di quelle sperimentate anche nel recente passato, ma incentivando l'attrattività dei territori attraverso forme di vantaggi competitivi (reinvestimento degli utili aziendali, riduzione della pressione fiscale, riduzione del, costo delle utilities). Prioritario in questa direzione appare uno sforzo per dotare i territori. di pacchetti di servizi reali alle imprese e di sostegno alla loro internazíonalizzazione, nell'ottica di valorizzare risorse e prodotti peculiari delle diverse realtà regionali. E' ancora insufficiente, ad esempio, il contributo che il settore turistico dà all'economia meridionale, come appare inespressa la potenzialità di questo territorio in relazione alla valorizzazione delle risorse culturali, enogastronomiche, ambientali. Rispetto a questa complessità di azioni atte ad annullare lo squilibrio tra diverse aree del paese, appare insufficiente la dimensione regionale quale unico strumento di governo, richiedendosi invece una compartecipazione delle stesse ad una progettualità interregionale . Una diversa governance di questi processi passa attraverso la messa in rete e l'attivazione di meccanismi di co-decisione Stato-Regione sulle grandi questioni infrastrutturali e strutturali che riguardano i territori. Si introduce il concetto di un regionalismo sinergico e solidale nel quale ogni realtà sviluppa le proprie potenzialità, assumendosi il ruolo di guida in una "mission" specifica, nei settori dell'industria, della ricerca, della sanità, dell'agricoltura. La cultura e la formazione sono fattori strategici di questa strategia di rilancio dell'economia del paese. Il sistema universitario deve porsi come elemento di competizione dinamica nei processi innovativi, ricercando accordi con le imprese e finalizzando l'attività di ricerca ad obiettivi di riposizionamento della produzione. L'investimento sui giovani deve essere tutt'uno con un messaggio di rispetto della meritocrazia. L'accesso dei giovani al lavoro deve essere tutelato da regole certe che bandiscano forme discrezionali di assunzione, aggiramenti dei concorsi, e ricorso a prestazioni esternalizzate. Così come va evitata la fuga dei cervelli. con un investimento massiccio nella ricerca che consenta di attivare meccanismi virtuosi di sviluppo. Le politiche per l'inserimento lavorativo passano per un adeguato sostegno alle famiglie, soprattutto di quelle a minor reddito. Un approccio sistemico di cittadinanza solidale deve indirizzarsi verso un sostegno reale alle famiglie sotto forma dì, servizi per le categorie svantaggiate e di tutela delle situazioni di bisogno. Drammatica appare la mancanza dì, servizi per la infanzia che di fatto limitano le opportunità per le donne di inserirsi nel circuito lavorativo. Le riforme che il movimento dei "Popolari Uniti" è impegnato a realizzare riguardano pochi ma decisivi aspetti della vita democratica: un sistema elettorale che favorisca la scelta dei rappresentanti da parte del cittadino elettore; riduca la frammentazione politica; incoraggi le aggregazioni omogenee un nuovo e decisivo impulso alla semplificazione dell'attività amministrativa, una riforma fiscale orientata a favorire lo sviluppo dell'economia e a ridurre gli squilibri territoriali, una riforma della Giustizia incentrata sulla certezza della pena, sulla rapidità dei processi, sull'imparzialità dei giudici, sul divieto alla spettacolarizzazione dei processi, sul rispetto della privacy. Si tratta di pochi ma concreti obiettivi specifici che dovranno segnare il cammino di una formazione che intende ancorare la propria attività ai grandi valori comuni della cultura europea: libertà, eguaglianza, autogoverno, sviluppo sostenibile, solidarietà sociale, federalismo e sussidiarietà.
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