Lunedì, 05 Luglio 2010 00:00

IL DIRITTO SECONDO…

Scusate il ritardo, ma le tante vicissitudini dell’esistenza, diretta televisiva compresa della bella festa materana della Madonna della Bruna ci ha costretto a trascurare questa rubrica. Come al solito, ci attirano le dichiarazioni del Berlusca e il suo “ghe pensi mi” meriterebbe un salace commento, ma qualche volta le enormità di casa nostra superano le grandiosità (termine espresso agitando la mano a guisa di conchetta) del Silvio nazionale. Abbiamo appreso, in una lezione di alto contenuto costituzionale, che i voti espressi dai cittadini non hanno lo stesso valore. Se tu, o elettore, voti per una lista civica, il voto vale un tot. Se, invece, esprimi il tuo consenso verso un partito più o meno tradizionale, la tua preferenza ha un valore aggiunto.

IL DIRITTO SECONDO…

 

Scusate il ritardo, ma le tante vicissitudini dell’esistenza, diretta televisiva compresa della bella festa materana della Madonna della Bruna ci ha costretto a trascurare questa rubrica. Come al solito, ci attirano le dichiarazioni del Berlusca e il suo “ghe pensi mi” meriterebbe un salace commento, ma qualche volta le enormità di casa nostra superano le grandiosità (termine espresso agitando la mano a guisa di conchetta) del Silvio nazionale. Abbiamo appreso, in una lezione di alto contenuto costituzionale, che i voti espressi dai cittadini non hanno lo stesso valore. Se tu, o elettore, voti per una lista civica, il voto vale un tot. Se, invece, esprimi il tuo consenso verso un partito più o meno tradizionale, la tua preferenza si arricchisce di un valore aggiunto. A proferire questa “preziosità” giuridica è stato il senatore (e capogruppo) di Italia dei Valori Felice Belisario. A Darne notizia sono stati, invece, quei puntigliosi del circolo Gino Giugni che, riprendendo una dichiarazione resa all’emittente materana Trm dall’eminente giurista, hanno stigmatizzato il fatto che il senatore abbia sostenuto di far parte del secondo partito della coalizione che regge il Comune di Matera. Il fatto è che al secondo posto si è collocata, come è noto, la Lista Stella per Adduce, con trentatre preferenze in più del partito del rude Tonino Di Pietro. E qui interviene l’uomo che il diritto lo fa e non lo subisce- Di fronte a questa obiezione sollevata dalla collega Mimma Maranghino, Belisario ha affermato che i voti dati a “una forza politica nazionale” contano di più di quelli attribuiti a una lista civica locale. Francamente restiamo basiti dalle affermazioni dell’esponente politico di Idv, un partito che ha fatto della trasparenza e della legalità una bandiera da agitare a tempo pieno. Ci viene di approfittare della consumata esperienza dell’uomo di legge e chiedere se, per esempio, conti di più votare in un seggio sistemato in via Aldo Moro rispetto a uno ubicato in piazza Sedile. Al pari, ci piacerebbe sapere se la nostra scheda, posta in un’urna di un seggio presieduto da un presidente irsuto e bruttino, possa essere uno svantaggio rispetto a chi ha votato nel seggio vicino, coordinato da una gentile e avvenente signora. Speriamo che l’interessato abbia raccolto queste perle di saggezza giuridica e abbia pensato a una pubblicazione, magari  intitolata “Il diritto secondo belisario”. Sarebbe una buona lettura per l’estate.

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