Martedì, 25 Maggio 2010 00:00

LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SINDACO ADDUCE

MATERA: LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SINDACO ADDUCE

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

Care consigliere, Cari consiglieri

La presentazione delle linee programmatiche che a norma di Statuto oggi vi presento vuole rispondere non soltanto al doveroso rispetto della legge ma soprattutto offrire una serie di concrete indicazioni partendo dal programma elettorale che rimane l’organica proposta politica-programmatica della coalizione di governo. Noi siamo consapevoli che governare una città come Matera significa avere chiaro il ruolo che la città dei Sassi per storia, tradizione, cultura, proprio convincimento e generale riconoscimento deve svolgere in ambito regionale e meridionale.  Matera è indispensabile alla Basilicata, perché costituisce l’elemento di massima riconoscibilità di un territorio.  E Matera è anche molto di più nel panorama meridionale, per la sua collocazione geografica. E’ un naturale attrattore per il suo giacimento culturale e per la qualità che esprime. Ma tutto questo se non è sostenuto da azioni positive e da una consapevolezza collettiva della sua funzione rischia di vanificare la potenzialità della nostra città.  Ecco perché sin dal primo momento abbiamo proposto di produrre uno sforzo comune ed unitario dei cittadini e delle istituzioni, per costruire nei prossimi 5 anni una realtà molto diversa e migliore rispetto a quella attuale. Dovremo sviluppare nei prossimi anni un’azione corale per adeguare il livello di infrastrutture di scala necessarie a modernizzare il sistema dei trasporti per rendere competitivi la città ed il suo territorio. Dovremo condividere con i Comuni della Provincia programmi e progetti che facciano svolgere alla Città la sua funzione di capoluogo, sapendo che lo sforzo maggiore tocca alla nostra città. Con l’autorevolezza che ne deriverà Matera potrà rivolgersi alla Puglia per incrementare le potenzialità e offrire servizi di qualità ed economicamente sostenibili. Con lo stesso spirito e la stessa forza attrezzeremo la città ed il territorio per la sfida della candidatura a capitale europea della cultura 2019, che rappresenterà l’indirizzo strategico dell’azione di governo.

A poco più di un mese dal mio insediamento abbiamo potuto raccogliere, anche attraverso una fitta serie di incontri, dati ed elementi utili per puntualizzare gli obiettivi e raccordarli con le proposte ampiamente discusse durante il periodo elettorale.  Abbiamo una sfida complessa davanti a noi, perché complessi sono i problemi che attanagliano la nostra città a causa della crisi internazionale che ha messo in ginocchio tante nostre imprese e tante nostre famiglie. Una sfida che vogliamo affrontare con senso di responsabilità, fiducia, condivisione, trasparenza. Termini che sono alla base del nostro progetto per la città. Sappiamo bene che sarà un percorso non facile proprio perché la crisi economica ha trovato il Governo nazionale impreparato a fornire risposte adeguate, arrivando persino a negare l’esistenza della crisi e quindi impedendo il varo di politiche capaci di fronteggiare i tanti problemi. E’ di queste ore l’annuncio di una manovra che probabilmente supererà i 30 miliardi di euro per mettere a posto i conti pubblici. E’ allarmante che si annuncino nuovi tagli ai Comuni. Proprio per questo venerdì scorso ho partecipato, insieme a centinaia di Sindaci di tutte le Regioni del Sud e di ogni parte politica, alla manifestazione promossa a Bari dall’ANCI, per reclamare il rispetto degli impegni già assunti dal Governo verso i Comuni. I Sindaci hanno ribadito che manca l'85% degli stanziamenti per le aree svantaggiate, così come previsto dalle leggi e dagli impegni presi. Negli ultimi cinque anni 50 miliardi di euro destinati al Sud sono stati trasferiti ai territori del Nord; con quei fondi lo stato ha finanziato di tutto, dalle quote latte, ai trasporti nel lago di Garda, al disavanzo delle Ferrovie dello Stato. Il Governo nazionale ha fallito su tutte le politiche di sostegno addizionale dimenticando che quando l’Italia ha puntato sui Comuni, favorendo il protagonismo e l’autonomia dei territori, il Paese è cresciuto a ritmi elevati e il Sud è cresciuto a ritmi ancora superiori, come mai era successo. E’ evidente che in un contesto come quello che stiamo vivendo servono ancora di più autostrade e linee ferroviarie. Ma, purtroppo, il Governo pare sordo di fronte alle richieste dei Comuni del Mezzogiorno. Siamo chiamati a politiche rigorose. E tutti devono fare la loro parte. Ci sono Comuni che hanno prodotto disastri, ricordo per tutti Catania, con il Sindaco medico che dopo aver indebitato il Comune per centinaia di milioni di euro si è visto ripianare i debiti da una graziosa elargizione del Governo. Anche Roma non è stata da meno: dopo aver ricevuto dal Governo ben 500 milioni, oggi torna a battere cassa. E ci sono Comuni come Matera, invece, che hanno rispettato i patti e saranno chiamati a tagliare ancora sui servizi essenziali.  Oggi però si mette in discussione il ruolo stesso dei Comuni, si mette in discussione la possibilità che i cittadini continuino ad usufruire dei servizi ai quali hanno diritto. E la coesione sociale rischia di sgretolarsi. La stessa rigidità del Patto di stabilità rischia di compromettere la crescita anche di quei comuni virtuosi, come il nostro, che il Patto di stabilità lo hanno rispettato appieno.  Tutto ciò è ancora più grave in un momento in cui è assolutamente indispensabile che i Comuni mettano in campo investimenti per dare una risposta alle tante persone che sono state espulse dal tessuto produttivo. Matera è un esempio di queste necessità. La crisi del mobile imbottito ha messo in ginocchio un’intera economia e lasciato sul campo migliaia di operai che oggi sono in CIG.  Questa amministrazione comunale, al di là delle sue dirette e specifiche competenze, deve rispondere alla crisi attraverso l’allestimento di una iniziativa di promozione del territorio, che chiami in campo imprese e sindacati per avviare nuovi investimenti, puntando a quel grande patrimonio umano e professionale costituito proprio dai cassintegrati. Anche i vantaggi salariali e previdenziali previsti dalle leggi legati alla possibilità di reimpiego dei cassintegrati per favorire nuovi investimenti potranno renderci più competitivi e favorire il ritorno al lavoro di tanti giovani operai, con i quali ho avuto modo di dialogare nei giorni scorsi. Occorre rimettere in moto il sistema delle imprese e, quindi, l’occupazione; occorre sviluppare politiche attive per il lavoro, e attivare quanto è nelle nostre mani e nelle dirette competenze del Comune.

Abbiamo aperto i cassetti e dato priorità a quei lavori pubblici di piccola e media entità e di rapido avvio, che necessitavano soltanto dell’impulso positivo dell’Amministrazione e che erano invece dormienti. Mi riferisco in particolare a lavori pubblici di grande interesse come la manutenzione di edifici scolastici, l’abbattimento di barriere architettoniche, l’ampliamento del cimitero, la riqualificazione di quartieri, compresa l’immediata apertura di un senso unico in Viale Italia, per complessivi oltre 8 milioni di euro. Inoltre: 8 milioni per il completamento degli investimenti previsti dai PISU (vecchio programma), tra cui l’ultimazione del parco integrato di Serra Rifusa; Abbiamo avviato relazioni con il Ministero delle Infrastrutture per recuperare 4 milioni di euro per il Contratto di Quartiere del Borgo La Martella; Nei prossimi mesi definiremo il dettaglio per realizzare gli investimenti di 33,4 milioni di euro rivenienti dai nuovi programmi PISUS: 12 milioni di opere pubbliche; 13,4 milioni per la mobilità urbana, che serviranno a finanziare il programma della mobilità sostenibile; 1,5 milioni nel campo dell’acceso alle reti di comunicazione, che utilizzeremo anche per innovare i rapporti e l’offerta dei servizi a vantaggio dei cittadini, come definito nel dettaglio del programma; 6 milioni per aiuti a singoli ed imprese; 2 milioni di opere pubbliche sono previsti nel programma PIOT (offerta turistica) per completare i servizi alla Cava del Sole, per realizzare la segnaletica e la sentieristica nei Sassi e nel Parco delle Chiese Rupestri, per mettere la parola fine al completamento dei lavori al Convento di S. Lucia Vecchia. 

Un programma di investimenti di oltre 50 milioni di euro oltre gli altri previsti dal piano delle opere pubbliche che richiedono una organizzazione puntuale ed efficiente che sappia utilizzare, motivare e valorizzare le risorse umane a cui chiedere uno sforzo per mandare avanti i progetti cantierabili. Non possiamo nascondere che proprio su questo versante abbiamo i maggiori problemi interni che vanno superati attraverso la nuova organizzazione degli uffici e dei servizi. Per garantire efficienza e trasparenza si procederà ad organizzare la macchina amministrativa mediante un unico ufficio appalti, i cui componenti saranno sottoposti a periodici aggiornamenti normativi, al cui ufficio dovranno confluire tutta la progettualità di lavori e servizi di tutti i settori. Sarà necessario modificare il regolamento degli appalti, per uniformare le procedure previste dal D.Lvo 163/06 ( Codice degli Appalti) anche mediante la validazione rigorosa per ridurre i tempi di esecuzione ed il contenzioso con le imprese appaltatrici. Anche sulle commissioni di gara, saranno individuate le modalità più adeguate a rispettare trasparenza, pubblicità e partecipazione democratica.

Questa è una delle ragioni per cui abbiamo deciso di sospendere la Delibera del Commissario Prefettizio sulla organizzazione degli Uffici e dei Servizi. Abbiamo avviato una verifica sul funzionamento complessivo della macchina comunale: 377 dipendenti, di cui 62 collocati in categoria D (cioè la fascia più alta, subito prima quella dei dirigenti), personale che è in grado di servire il Comune con elevato grado di titoli e professionalità, e che troppo spesso non viene sufficientemente valorizzato. Un vero e proprio motore che dovrebbe rimuovere qualsiasi ostacolo, risolvere rapidamente qualunque problema. E invece questo motore va a tre cilindri. Occorre preparare una nuova organizzazione degli uffici e servizi che, attraverso un piano delle assunzioni che tenga conto delle economie derivanti dai pensionamenti, dia spazio al merito, convinti come siamo che solo il merito può rappresentare la vera spinta per la motivazione. Riorganizzare gli uffici implica anche una riorganizzazione del palazzo, attraverso la quale almeno l’80 percento dei servizi al cittadino venga svolto al piano terra di Via Aldo Moro, con un “front office” adeguatamente attrezzato. Non si tratta solo di evitare che i cittadini si perdano nei corridoi, ma di rendere più efficiente la risposta ai loro bisogni. E a tal proposito intendiamo realizzare, in altra sede, un vero e proprio archivio del Comune, progettando un intervento finanziabile dalla Regione per la conversione e l’archiviazione digitale di tutto il materiale cartaceo in nostro possesso. In questo modo riusciremo a liberare altri spazi da destinare ai servizi ai cittadini, eliminare la teoria di armadi disseminati in ogni dove e, cosa non secondaria, offriremo occasioni di lavoro e formazione agli impiegati comunali e a giovani disoccupati. Dall’esame che abbiamo effettuato sul bilancio risulta che i conti sono in ordine.  Ciò che invece desta grande allarme è il contenzioso, non tanto quello ufficiale quanto quello latente. Stiamo effettuando un’attenta verifica, ma dai primi riscontri emerge che il Comune di Matera potrebbe essere chiamato a pagare danni per molti milioni di euro: per vicende che affondano le radici nella notte dei tempi  ad esempio la presunta occupazione abusiva dei terreni in cui è ubicata la vecchia discarica di via S. Vito, fino al recentissimo atto ingiuntivo della CASAM per 6 milioni di euro. Affronteremo con serietà e senso di responsabilità ogni singola pratica, impegnandoci, alla fine della ricognizione, a riferire al Consiglio Comunale. Naturalmente l’azione dell’Amministrazione sarà con la stessa determinazione finalizzata a recuperare i numerosi crediti che il Comune vanta, nonché a perseguire evasione ed elusione. Anche su questo riferiremo con puntualità.

Il programma indica l’obiettivo primario da perseguire: la qualità della città e della vita. Territorio e ambiente, paesaggio ed economia, accessibilità e mobilità, cultura e turismo, città storica e nuovo tessuto urbano, aree urbane e spazi verdi, devono essere oggetto di un solo atto pianificatorio complessivo e complesso che veda seduti allo stesso tavolo tutti i soggetti titolari e deputati alla elaborazione, attuazione e gestione dell’atto pianificatorio. La programmazione e lo sviluppo futuro previsto dovrà attuarsi attraverso gli strumenti urbanistici, allo stato attuale in fase di stallo, definiti dalla L.R. n° 23/99, quali il Piano Strategico (PS), il Piano Strutturale Comunale (PSC), il Regolamento Urbanistico (RU) e i Piani Operativi (PO). Tali strumenti di tutela e governo del territorio devono essere necessariamente coordinati per un’organica ed efficiente pianificazione dell’area di riferimento, e integrati con il Piano dei Sistemi Culturali, della Mobilità e del Traffico. Il Regolamento Urbanistico sarà portato rapidamente in Consiglio Comunale per la sua adozione ricalcando quanto previsto dalla proposta Nigro 1999, perché la città del futuro dovrà essere delineata attraverso il Piano strutturale. In tal modo pensiamo di dare una risposta netta ed immediata alle esigenze impellenti di governo del territorio che realizzeremo con il coinvolgimento in forma attiva della cittadinanza per condividere le scelte di pianificazione.

Il metodo della condivisione vedrà la istituzione di un Osservatorio permanente sulla città per dar voce alle istanze territoriali dei cittadini e quindi avviare e stimolare varie tipologie e occasioni di confronto. Anche per le politiche abitative si istituirà l’Osservatorio casa quale strumento conoscitivo e operativo in grado di orientare interventi pubblici in materia.

Sbloccheremo rapidamente vari interventi di recupero urbano che prevedono la realizzazione di alloggi sociali (100) in Rione S. Giacomo, Borgo Venusio, Rione Cappuccini, e verificheremo la possibilità, al fine di risolvere definitivamente il problema dell’emergenza abitativa,  di realizzare ulteriori alloggi sociali (sovvenzionata, agevolata e convenzionata) in modo da rispondere adeguatamente alle esigenze di coloro che non possono accedere al mercato privato dell’abitazione. Avvieremo inoltre le procedure per il Piano Casa previste dalla legge regionale n.25/2009, e a questo proposito porteremo in Consiglio Comunale le proposte sulle decisioni assunte dalla precedente Giunta e dal Commissario Prefettizio.

Una città a vocazione turistica con l'ambizione di diventare capitale europea della cultura deve adottare politiche ambientali rigorose. La città ancora oggi, nonostante l’avvio della raccolta differenziata dei rifiuti si presenta in una condizione di igiene e pulizia urbana insoddisfacente. Il servizio nel suo complesso, nonostante le novità, risente ancora troppo delle decisioni di anni lontani. Saremo chiamati a scelte coraggiose e innovative per consentire al nuovo tipo di gestione di realizzare l’aspirazione di ciascun cittadino di Matera: una città pulita, degna delle capitali europee.

Quanto alla parte impiantistica (impianto di compostaggio e discariche) ormai obsoleta e tecnologicamente superata, stiamo già predisponendo il suo trasferimento all’AATO unico regionale. La qualità urbana si esprime anche attraverso un equilibrato rapporto tra verde urbano e costruito; pertanto sarà necessario recuperare gli standard minimi e assicurare la gestione del verde, a cominciare dai parchi, con soluzioni gestionali economicamente compatibili che diano anche risposte occupazionali.  C’è poi il campo aperto della questione energetica che, da quanto risulta, non è mai stata affrontata in modo serio. Basti pensare che la spesa energetica sostenuta dal Comune ammonta ad oltre 2 milioni di euro all’anno. Manca un piano energetico. Con la collaborazione della Sel (Società Energetica Lucana della Regione Basilicata) procederemo alla elaborazione del PEC (Piano Energetico Comunale) con l’obiettivo immediato di risparmiare almeno il 10% sulla bolletta energetica, provvedendo alla centralizzazione dell’acquisto e attivando procedure per usare fonti alternative e rinnovabili, come il fotovoltaico sugli edifici comunali, che possono generare azioni virtuose trasferibili ai privati cittadini.

Intendiamo costruire, attraverso la concertazione e la compartecipazione degli attori istituzionali coinvolti, ciascuno per la propria competenza, del terzo settore e del mondo del volontariato, un nuovo esempio di welfare, basato su politiche sociali integrate e su altri strumenti di programmazione, da quello della sanità a quello del tempo libero passando attraverso le politiche per l’ambiente, la formazione, il lavoro e la cultura, e allargando il concetto di politiche sociali ai temi dell’organizzazione urbana, dell’integrazione etnica e culturale, delle politiche abitative e della mobilità. Il modello degli interventi sociali a cui pensiamo di riferirci è quello in linea con gli approcci più moderni che la Commissione Europea raccomanda in materia di politiche sociali, che è esattamene il contrario di un approccio di tipo assistenzialistico, ma è fondato sui principi del workfare e dell’inclusione attiva. I principi ispiratori di tale politica trovano infatti fondamento nella Legge Regionale n. 4 del 2007 che regolamenta la rete regionale integrata dei servizi sociali, definendo l’assetto complessivo delle politiche socio sanitarie, socio educative socio assistenziali e socio lavorative in un’ottica di filiera lunga. Tutto il sistema si deve adattare a principi quali il sostegno all’accesso alle opportunità di partecipazione attiva alla vita sociale e all’autorealizzazione dei progetti di vita degli individui, in un’ottica di responsabilizzazione personale. All’amministrazione comunale spetta l’importante funzione di coordinamento, integrazione e animazione: non un problema funzionale delegato ad un assessorato, come fatto sin ora, ma un elemento qualificante e connotante una nuova qualità della nostra città. Tutti questi impegni, insieme al monitoraggio della qualità degli interventi, andranno assunti da questa amministrazione in modo concertato tra tutti gli attori in campo con l’obiettivo di omogeneizzare gli standards dei servizi erogati in termini di qualità, efficienza ed economicità del sistema. Anche le attività motorie e sportive e di conseguenza la gestione degli impianti sportivi rientrano tra le politiche sociali. Riqualificare gli impianti esistenti, costruirne di nuovi, assicurare una gestione stabile attraverso un virtuoso rapporto con il mondo dell’associazionismo e privati investitori.

L’identità locale di Matera è intimamente legata ai Sassi. Essi sono l’anima stessa della città. La programmazione di opere pubbliche è ferma da molti anni, così come da molti anni non si promuove più il rifinanziamento della legge 771/86. Conseguentemente, i Rioni Sassi sono stati nuovamente “abbandonati”.

Bisognerà, da subito, aggiornare la programmazione, pianificare gli interventi, intercettare nuove fonti di finanziamento, migliorare i servizi e gestire i conflitti. Solo in questo modo è possibile recuperare la fiducia dei residenti e di quanti hanno scelto di fare impresa negli antichi rioni. Mettere in moto tutte queste azioni contribuirà a superare la “marginalità urbana” in cui i Sassi sono ricaduti, per consentire, finalmente, l’avvio di un processo virtuoso per la città e l’intero territorio. Turismo e cultura costituiscono un binomio intimamente legato al grande patrimonio costituito dai Sassi. La stessa candidatura a capitale europea della cultura 2019 costituisce l’occasione per mettere a frutto le grandi potenzialità che la città esprime. E’ necessario lavorare sulla qualità dell’offerta e la formazione di una “domanda evoluta” della cultura. E soprattutto è necessario avviare una promozione dell’offerta che sappia rivolgersi ad un target particolarmente qualificato di domanda turistica e culturale intercettando quei flussi a livello nazionale e internazionale capaci di dare una svolta qualitativa e quantitativa al settore. Per cambiare dunque il focus della politica culturale da “cultura per tutti” a “cultura di tutti”, con un’enfasi sulla capacità di partecipazione ad iniziative culturali qualificate da parte dell’intera comunità locale, il territorio, la città, ha bisogno di: spazi fisici per la costituzione-costruzione di un “luogo- macchina culturale” deputato a sfide più alte, perché non più semplice gestore di una collezione o di una mostra, ma costruttore di una relazione complessa con la società; costituzione di linee programmatiche condivise e di pubblica utilità strutturate sul medio-lungo termine, in modo da definire obiettivi comuni sui quali lavorare in maniera congiunta e quindi più efficace; costruzione di un circuito di comunicazione-offerta-risorse-servizi; costituzione di un “pool per la cultura” finalizzato al coordinamento e alla valorizzazione delle professionalità e delle risorse culturali già operanti sul territorio. Strategie ambiziose che implicano anche investimenti strategici e che prefigurino uno scenario di reale costituzione di una “citta della cultura”, disseminata d’iniziative che abbiano la capacità di consolidarsi nel tessuto cittadino, incentivando l’insediamento di artisti, l’offerta alle nuove generazioni, l’attivazione di processi di riqualificazione urbana e sociale intorno ad eventi significativi, perché dove c’è più cultura c’è anche maggiore innovazione, coesione sociale, tolleranza, capacità creativa, adattamento alla competizione globale e chances di sviluppo. In questo quadro Matera con il Polo universitario materano insieme ai centri di eccellenza quali il Centro di geodesia spaziale, Agrobios, ENEA, rappresenta una realtà sociale ed economica che, pur con arretratezze e contraddizioni, è ricca di possibilità e potenzialità in molteplici campi. Decisivo a questo proposito è la realizzazione del campus universitario nell’area del vecchio ospedale. Con l’ Agenzia Spaziale e con Provincia e Regione si attiveranno accordi per avviare la nascita di incubatori di imprese, al fine di generare un indotto al settore dell’ Osservazione della Terra, settore che, secondo lo studio Bocconi-Buzz del dicembre 2008, ha un potenziale stimato in 800/1000 addetti nei prossimi 5/6 anni, per la gran parte laureati. Un campus che offra a docenti e ricercatori l’opportunità per una ricerca di alto livello necessaria sia per lo sviluppo del territorio che per una didattica di qualità. L’area verde del vecchio ospedale, riqualificata ed ampliata, collegata al parco del castello in fase di riqualificazione, è quella individuata ormai da anni (nove) per ospitare il polo materano.  Avere un vero campus universitario inserito in una grande area verde e dotato di spazi e servizi necessari per garantire un’offerta formativa di alta qualità, più articolata e rispondente alle esigenze e caratteristiche specifiche del contesto socio-economico locale, rappresenta un fattore importante per la crescita della città e del territorio circostante. Per raggiungere il fine di destinare l’intera area del vecchio ospedale alla concreta realizzazione del campus universitario, si pongono i seguenti obiettivi: rivedere la sistemazione degli uffici regionale nell’area del campus trovando una diversa sistemazione; avviare i lavori per la realizzazione della casa dello studente (padiglione Stella), progetto approvato dal Miur (febbraio 2010); avviare la ristrutturazione del 1° padiglione (padiglione Plasmati),  riqualificare l’intera area del vecchio ospedale (collegandola al Parco del Castello) definire i tempi di realizzazione dell’intero intervento e attuare il controllo sul rispetto dei tempi.

Governare con i cittadini. Questo sarà il tratto distintivo dell'azione di governo della Città per i prossimi 5 anni con l’ambizione di eliminare il divario tra il “Palazzo” e i cittadini, e fare della stessa sede municipale realmente la casa di tutti. Si promuoveranno nuove modalità di interazione tra amministrazione e cittadini, investendo nello sviluppo tecnologico e introducendo strumenti del cosiddetto “web 2.0”, che consente una comunicazione bidirezionale e partecipata. La reingegnerizzazione del sito Internet della città di Matera prevederà anche l’individuazione di significativi canali di discussione, con aree tematiche, forum allargati, utilizzo dei social network. Nell’ottica dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile, il rinnovamento e l’introduzione sempre più massiccia di tecnologie e strumenti avanzati non soltanto non aumenterà i costi per la collettività ma, al contrario, contribuirà ad abbatterli, attraverso alcune significative azioni: Adozione di software “open source”; Introduzione del sistema VOIP per le comunicazioni interne ed esterne; Dematerializzazione dei dati cartacei e sostituzione degli stessi con i corrispondenti digitali. Il metodo di governo democratico deve condurre a processi di partecipazione e di decisioni in cui le varie espressioni del mondo economico e imprenditoriale si confrontano con l’intera comunità senza trattative separate con le amministrazioni.

La partecipazione è impegnativa per tutti (cittadini e istituzioni pubbliche e private) e prevede un percorso fatto di comunicazione, informazione, studio, approfondimento, confronto, proposta, condivisione e decisione.

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