Mercoledì, 12 Maggio 2010 00:00

LA BASILICATA A PISA CON I TARANTOLATI

LA BASILICATA A PISA CON I TARANTOLATI
Donne in bianco e senza volto. Cala la maschera ed ecco l’immagine della Basilicata: danzatrice d’amore ossessivo e orante verso un doloroso Dio a piedi scalzi e senza troppi orpelli. E’ l’incipit della serata di lunedì 10 maggio, in Piazza Garibaldi di Pisa del teatro-canzone di “Sacre Terre, riti miti e culti in terra di Lucania” dei Tarantolati di Tricarico, uno spettacolo organizzato dall’Apt Basilicata in collaborazione con l’associazione dei lucani di Pisa (Lu.Pi) e Basilicata in Tir. Per il direttore generale dell’Apt Gianpiero Perri l’evento proposto a Pisa “è un nobile esempio di collaborazione tra istituzioni pubbliche regionali e associazionismo teso a promuovere l’immagine della Basilicata con i linguaggi dello spettacolo e dell’arte”. “Sotto lo sguardo ammiccante di un Garibaldi impietrito – spiega il comunicato stampa dell’Apt - scorrono immagini della Passione di Cristo e della tradizionale processione pasquale della Madonna di Fondi. La musica sale lenta e cadenzata a cantare il canto della Vergine mentre vede il martirio del proprio figlio. Poi, quando il lamento incalza e il pathos chiede più ritmo, ecco sopraggiungere, col tipico passo zoppo delle tarantate, quattro donne in bianco che circondano e consolano la Madre in nero. E’ il sacro della tradizione lucana che sgrana il proprio rosario cantato nella piazza attonita di Pisa”. Protagoniste della serata, le maschere di mucche e tori del carnevale di Tricarico che rievocano la transumanza verso il mare e canzoni come “ravatan”, “u sol”, “sciuk e sciuk”, “abballam”, “transumanza” o classici come “Gerusalemm”, “Hartta mammona” e “Cara Ninella” dei Tarantolati.
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