Mercoledì, 24 Febbraio 2010 00:00

PARLAMENTO: IN 64 ANNI "SOLO" QUATTRO ARRESTATI

PARLAMENTO ITALIANO: IN 64 ANNI "SOLO" QUATTRO ARRESTATI

 

Un record, ma in negativo, quello del senatore Pdl Nicola Di Girolamo che in meno di due anni ha udito il sinistro tintinnar di manette: è di ieri la richiesta di arresto nell'ambito di una gigantesca inchiesta sul riciclaggio internazionale, ma già nel settembre del 2008 per Di Girolamo era stata avanzata la richiesta di arresti domiciliari con l'accusa di aver commesso reati legati ad una residenza fittizia in Belgio al solo scopo di potersi candidare nella circoscrizione Europa (ma il Senato con il suo no aveva salvato il parlamentare: era il 24 settembre 2008). L'ultima richiesta di arresto per un parlamentare risale al dicembre scorso e riguarda il sottosegretario Nicola Cosentino (su cui grava il sospetto di legami con la Camorra), anch'egli uscito indenne dal processo dell'aula della Camera che (il 10 dicembre) ha detto no alle manette. Episodi sempre più frequenti, dunque, che alla luce dei recenti casi di corruzione, hanno messo in allarme il mondo politico: torna ad aggirarsi infatti tra i Palazzi lo spettro di tangentopoli. Le richieste di arresto per i parlamentari in carica sono dunque un evento tutt'altro che raro nella storia della Repubblica. E' raro, invece, che l'autorizzazione sia stata concessa: e' accaduto solo quattro volte in 64 anni, dalla Costituente ad oggi. Francesco Moranino, deputato del Pci, era stato condannato per la morte di sette persone durante la Resistenza, fatti giudicati non coperti dall'amnistia del 1946. L'autorizzazione fu concessa il 27 gennaio 1955, ma Moranino si sottrasse all'arresto fuggendo in Cecoslovacchia. Fu graziato infine dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Sandro Saccucci, del Msi-Dn, era accusato per l'omicidio di un giovane comunista, Luigi Di Rosa, a Sezze Romano nel 1976. L'autorizzazione fu concessa dalla Camera il 27 luglio 1976, quando Saccucci aveva lasciato l'Italia. Toni Negri, professore universitario e capo dell'Autonomia operaia di Padova, era stato eletto deputato per il Partito radicale nel 1983, quando era in carcere in attesa di giudizio dal 1979. La richiesta di autorizzazione all'arresto per reati legati al terrorismo fu concessa il 21 settembre 1983, quando però Negri era già fuggito in Francia; tornerà in Italia nel 1997, scontando il residuo di pena. L'arresto di Massimo Abbatangelo, del Msi-Dn, fu autorizzato dalla Camera il 18 gennaio del 1984: era stato condannato per aver partecipato nel 1970 all'assalto con bottiglie incendiarie ad una sezione napoletana del Pci. La legislatura che ha visto il maggior numero di richieste d'arresto è stata l'undicesima, fra il 1992 e il 1994; negli anni di Mani Pulite, le richieste furono 28 e furono tutte respinte (tra cui quelle di Bettino Craxi e Francesco De Lorenzo). In questa legislatura il Senato ha respinto la richiesta per Cosentino (10 dicembre 2009) e prima ancora per Di Girolamo (24 settembre 2008). No all'arresto anche per il deputato del Pd Salvatore Margiotta, il 18 dicembre 2008, quanto la Camera si oppose alla richiesta avanzata dalla procura della Repubblica di Potenza nell'ambito di una inchiesta su tangenti sugli appalti per l'estrazione del petrolio in Basilicata). Un capitolo a parte merita il caso di Cesare Previti: essendo stato condannato in via definitiva, è stato arrestato il 5 maggio 2006 senza che fosse necessaria l'autorizzazione della Camera di appartenenza.(ANSA).

Letto 2135 volte

Editoriale

L'intervista

Speciale

Culturalia

Politica

Contr-appunti

Attualità

Cronaca

Obbiettivo su

Varie