Sabato, 31 Ottobre 2009 00:00

A-MAZE HA CHIUSO GLI OPEN DAYS A MATERA

E' “Eco16” il nome della giovane coppia che si è aggiudicata il primo premio del gioco urbano A-Maze. In appena un paio di ore ha consegnato tutti i sette floppy disc ottenuti in altrettanti check point dopo aver superato prove di abilità intorno a sette zone della città. Per la prima volta in Italia il grande gioco urbano A-Maze ha chiuso, ieri a Matera, gli Open Days, l'iniziativa voluta dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni per riflettere su innovazione, ricerca e creatività. Grande il successo di pubblico. Circa duecento persone di ogni età, divise in cento coppie, vestiti con una tuta bianca e creando non poco curiosità fra i cittadini, hanno dovuto superare prove di velocità e di orientamento su un itinerario lungo circa 10 chilometri, dentro i Sassi, sul piano settecentesco e nella parte più nuova della città. E, soprattutto, sfidando una trentina di mantelli neri con una maschera bianca al volto, i cosiddetti ExitMan che, solo con un tocco, avrebbero costretto le tute bianche a restituire l'ultimo floppy ed a ripetere la prova. La partenza dei 200 concorrenti intorno alle 19, da piazza Sedile, dove un improbabile presidente della Daedalus Corporation ha dato il via su un palco tecnologico fatto di monitor, suoni e luci e consegnato a ogni coppia una mappa, un passaporto e la prima tappa, il primo check point.

A-MAZE HA CHIUSO GLI OPEN DAYS A MATERA

E' “Eco16” il nome della giovane coppia che si è aggiudicata il primo premio del gioco urbano A-Maze. In appena un paio di ore ha consegnato tutti i sette floppy disc ottenuti in altrettanti check point dopo aver superato prove di abilità intorno a sette zone della città. Per la prima volta in Italia il grande gioco urbano A-Maze ha chiuso, ieri a Matera, gli Open Days, l'iniziativa voluta dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni per riflettere su innovazione, ricerca e creatività. Grande il successo di pubblico. Circa duecento persone di ogni età, divise in cento coppie, vestiti con una tuta bianca e creando non poco curiosità fra i cittadini, hanno dovuto superare prove di velocità e di orientamento su un itinerario lungo circa 10 chilometri, dentro i Sassi, sul piano settecentesco e nella parte più nuova della città. E, soprattutto, sfidando una trentina di mantelli neri con una maschera bianca al volto, i cosiddetti ExitMan che, solo con un tocco, avrebbero costretto le tute bianche a restituire l'ultimo floppy ed a ripetere la prova. La partenza dei 200 concorrenti intorno alle 19, da piazza Sedile, dove un improbabile presidente della Daedalus Corporation ha dato il via su un palco tecnologico fatto di monitor, suoni e luci e consegnato a ogni coppia una mappa, un passaporto e la prima tappa, il primo check point. I partecipanti hanno quindi avuto la possibilità di entrare nel labirinto della città e di scoprire da vicino le zone più sconosciute. Un check point al Vicolo cieco, in via Fiorentini, dove le coppie hanno trovato ad attenderli Polifemux, "Ex responsabile del controllo video di A-Maze". Da qui, per avere l'agognato floppy, hanno dovuto scoprire cinque codici affissi su cinque pareti da una parte all'altra del Sasso barisano, dall'antica torre normanna al Sassi Hotel. Poi, di corsa, all'altro check point, in piazza San Pietro Barisano, denominato The Hub. E via a scoprire altri codici, fra vico Pentasuglia e la Madonna della Scordata. Codici che davano forma a un numero di cellulare a cui chiamare per avere il codice definitivo. E quindi un altro floppy. E ancora, check point in piazza Mulino con Myceneo, fra candele, fili e atmosfere misteriose per superare prove di abilità matematica. Quindi di corsa in piazza della Visitazione dove ad attendere i concorrenti c'era Efesto, circondato da straordinarie sculture in materiale riciclato. Anche qui prove di abilità logica e matematica per ricevere il floppy. E ancora un check point a Santa Maria de Armenis con Neuromante, in via delle Tamerici, nel rione Lanera, con dj iKarion e, infine, nella chiesa rupestre di San Nicola dei Greci dove ad attendere i concorrenti c'era Aryana con i suoi enigmi e un ambiente straordinariamente suggestivo, fatto di luci soffuse e oggetti sospesi. Alla fine, intorno alle 23, le tute bianche hanno dovuto consegnare i floppy disc recuperati grazie alle prove nuovamente in piazza Sedile dove sono stati proclamati i vincitori, quelli che hanno portato più floppy nel minor tempo. Un esperimento che ha fatto riscoprire la città attraverso il gioco e a pensare e ripensare lo spazio urbano. A|Maze è stato organizzato da Visioni Urbane nell'ambito di Open Days ed è stato creato dagli ideatori di Critical City, il primo progetto di riqualificazione ludica e partecipata in Italia realizzato nel 2007 a Milano da Augusto Pirovano, Matteo Battaglia, Davide Portanome, Matteo Uguzzoni e Duccio Machnitz. Concepito per trasformare la città in una realtà virtuale in cui giocare, Critical City favorisce l'individuazione dei punti deboli di una città per metterli in evidenza con missioni speciali.

 

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