Venerdì, 11 Settembre 2009 00:00

AGGREDISCE CARABINIERE ED E' RICOVERATO NEL CIM

E’ nello spazio psichiatrico del Centro d’igiene mentale (Cim) di Matera, anziché ai domiciliari, che Francesco Dipalo attenderà che venga fissata la data del processo per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. L’imprenditore altamurano di 48 anni, Francesco Dipalo è stato arrestato lunedì scorso (ma la notizia è circolata in questi ultimi giorni) dai Carabinieri di Altamura. Ha aggredito un militare dell’Arma, procurandogli ferite guaribili in sette giorni. Sembra che nel pomeriggio di lunedì Dipalo si sia recato dinanzi la caserma di Altamura e abbia iniziato a inveire contro i Carabinieri. Un maresciallo lo ha raggiunto per calmarlo, ma ha ricevuto insulti e persino una testata dall’imprenditore. Ruggi in pagina.

AGGREDISCE CARABINIERE ED E' RICOVERATO NEL CIM

 

E’ nello spazio psichiatrico del Centro d’igiene mentale (Cim) di Matera, anziché ai domiciliari, che Francesco Dipalo attenderà che venga fissata la data del processo per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. L’imprenditore altamurano di 48 anni, Francesco Dipalo è stato arrestato lunedì scorso (ma la notizia è circolata in questi ultimi giorni) dai Carabinieri di Altamura. Ha aggredito un militare dell’Arma, procurandogli ferite che i medici hanno giudicato guaribili in sette giorni. Sembra che nel pomeriggio di lunedì Dipalo si sia recato dinanzi la caserma di Altamura e abbia iniziato a inveire contro i Carabinieri. Un maresciallo lo ha raggiunto per calmarlo, ma ha ricevuto insulti e persino una testata dall’imprenditore. E sono scattate le manette. In sede di convalida dell’arresto, il pubblico ministero di Bari ha chiesto che l’imprenditore fosse messo agli arresti domiciliari. Il Giudice per l’udienza preliminare, sembra su richiesta dell’avvocato della difesa, ha trasformato i domiciliari in un ricovero in luogo di cura: nel Cim di Matera. In questa struttura sanitaria Francesco Dipalo è ricoverato da mercoledì. La sua stanza non è piantonata, ma l’imprenditore è sottoposto a periodici controlli delle forze dell’ordine per verificare che non si allontani dal centro di igiene mentale.

Francesco Dipalo, titolare di un'azienda di sanitari (sotto fallimento dal 2004) nella zona industriale Jesce a Matera, era balzato all’attenzione delle cronache il 4 novembre dello scorso anno. Cosparsosi di benzina aveva preso un cannello del gas e minacciava di darsi fuoco. In quell’occasione solo il coraggio degli agenti della Squadra Mobile di Matera, che riuscirono a immobilizzarlo e ad allontanare la fiamma dai suoi abiti intrisi di liquido infiammabile, evitò il peggio. Ripresosi, Dipalo affermò che mai aveva avuto intenzione di uccidersi ma solo di attirare l’attenzione: asserì di essere vittima, e da tempo, di numerose minacce e richieste di estorsione. In interviste alle televisioni nazionali, affermò anche che tutti gli imprenditori di Jesce subivano estorsioni. Il 14 dicembre del 2008 Dipalo esce di casa e scompare. Nessuno, compresi i familiari, sa cosa gli sia accaduto e se l’allontanamento sia volontario o se qualcuno gli abbia fatto del male. Inutili le ricerche delle forze dell’ordine, fatte anche con unità cinofile e con gli elicotteri. Di Dipalo non c’è traccia. Tempo una settimana e l’imprenditore si rifà vivo. Torna a casa, ad Altamura, e racconta di essere andato in Francia: vuole trasferirsi lì con tutta la sua famiglia. “Vado via dall’Italia perché qui nessuno mi protegge dalle estorsioni”, avrebbe detto. Passano i mesi, ma l’annunciato espatrio non avviene. In compenso Carabinieri e Polizia sono più volte allertati dai suoi familiari per alcuni tentativi di suicidio messi in atto dall’imprenditore. In un’occasione, il 6 aprile di quest’anno, ha preso della benzina ed è scappato in aperta campagna. Dopo alcune ore, sarà l’elicottero dell’Arma ad individuarlo nei pressi di un casolare abbandonato. Ed anche lì c’è voluto non poco coraggio, da parte di poliziotti e carabinieri, ad avvicinarsi a un uomo cosparso di benzina e che minaccia di darsi fuoco. A questo episodio ne sono susseguiti altri: esternazioni anche veementi in Tribunale a Matera anche la minaccia di darsi fuoco in piazza Vittorio Veneto nel centro della città. Dopo l’aggressione al carabiniere di Altamura, Dipalo è dunque tornato a Matera ma per essere ricoverato nel Cim.

 

                                                                                                                                      Sissi Ruggi

 

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