Giovedì, 03 Settembre 2009 00:00

ESTORSIONE A MATERA: UN ARRESTO

A sole due ore dall’avvenuta denuncia la Polizia di Matera ha messo le manette ai polsi di un serbo di etnia rom. Bexheta Berisha, di 25 anni, è attualmente recluso nel carcere di Matera, risponde del reato di estorsione. L’arresto è avvenuto lunedì sera, intorno alle 20, in pieno centro città. Solo due ore prima la vittima, spaventata anche dall’aggressività dell’uomo, aveva trovato il coraggio per rivolgersi al 113. E’ stato l’operatore del numero di emergenza, martedì pomeriggio, a raccogliere la richiesta d’aiuto di un 39enne materano, celibe, che opera nel sociale. Nell’ufficio dell’uomo, alcuni giorni prima, si era recata una ragazza rom. Aveva raccontato di vivere nel campo rom di Altamura e chiedeva lavoro come donna delle pulizie. Ruggi in pagina.
ESTORSIONE A MATERA: UN ARRESTO
 
A sole due ore dall’avvenuta denuncia la Polizia di Matera ha messo le manette ai polsi di un serbo di etnia rom. Bexheta Berisha, di 25 anni, è attualmente recluso nel carcere di Matera, risponde del reato di estorsione. L’arresto è avvenuto lunedì sera, intorno alle 20, in pieno centro città. Solo due ore prima la vittima, spaventata anche dall’aggressività dell’uomo, aveva trovato il coraggio per rivolgersi al 113. E’ stato l’operatore del numero di emergenza, martedì pomeriggio, a raccogliere l’accorata richiesta d’aiuto di un 39enne materano, celibe, che opera nel sociale. Nell’ufficio dell’uomo, alcuni giorni prima, si era recata una ragazza rom. Aveva raccontato di vivere nel campo rom di Altamura e chiedeva lavoro come donna delle pulizie. Un breve incontro, risoltosi con la promessa di prestare attenzione ai problemi della giovane donna. Il 39enne mai si sarebbe immaginato che di lì a un paio di giorni avrebbe ricevuto la “visita” del compagno della rom. Bexheta Berisha dapprima ha chiesto lavoro, poi ha preteso soldi. Se l’uomo non gli versava subito 250 euro, avrebbe detto in giro che aveva abusato sessualmente della giovane. Preso alla sprovvista, e forse timoroso delle ripercussioni che anche voci infondate possono avere, l’uomo ha pagato la “tassa”. Berisha non si è accontentato, e a più riprese è riuscito a estorcergli circa mille euro. Ieri pomeriggio l’ennesima richiesta di soldi. Il serbo ha atteso l’uomo nei pressi dell’ufficio dove questi presta il suo incarico: lo ha malamente strattonato e, al rifiuto di versargli altri mille euro, ha tentato di sottrargli il borsello. Il 39enne è riuscito a divincolarsi e a chiudersi nel suo ufficio. Barricatosi all’interno, ha trovato il coraggio per porre fine al ricatto: chiamando il 113. Subito è stato raggiunto dagli agenti delle squadre Volanti e Mobile della Questura di Matera. Mentre la vittima raccontava l’accaduto, è squillato il suo cellulare. Era il serbo che chiedeva, questa volta, 3mila euro. E, senza saperlo, ha fatto scattare la trappola che l’ha portato in cella. I poliziotti hanno segnato i numeri di serie di banconote per 3mila euro e si sono appostati nelle vicinanze dell’ufficio. La vittima ha richiamato Berisha e gli ha dato appuntamento per le 20. La consegna dei soldi e l’arresto, sono stati un tutt’uno. “La rapidità d’intervento e la sinergia con cui hanno lavorato gli agenti della Volanti e della Mobile ci ha permesso di assicurare alla giustizia quest’uomo – ha spiegato il sostituto commissario Leonardo Santoro, illustrando i particolari dell’operazione nel corso di una conferenza stampa, tenutasi ieri in Questura – abbiamo appurato che, non solo ha precedenti per furto, ma era sprovvisto del permesso di soggiorno e non aveva rispettato un ordine di espulsione del Questore di Bari”. “Il risultato più rilevante – ha proseguito il vice questore aggiunto Luisa Fasano – non è l’arresto in sé e per sé, ma di averlo potuto effettuare, perché la vittima ha avuto fiducia in noi e ha sporto denuncia. Solo se c’è collaborazione fra cittadini e forze di polizia possiamo essere tempestivi negli interventi e nel garantire sicurezza”.
 
                                                                                                                       Sissi Ruggi
 
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