Martedì, 25 Agosto 2009 00:00

SCUOLA: TUTELARE IL TERRITORIO LUCANO

“Nonostante i diversi tentativi avviati nei confronti del Governo nazionale dalla Regione Basilicata, dalle Province e dai Comuni lucani, tesi ad attenuare i tagli alla scuola pubblica lucana ed a rendere la riforma Gelmini (leggi Tremonti) meno drastica per i nostri Comuni, soprattutto per i più piccoli e marginali, giunge il verdetto finale da parte del Ministero della Pubblica Istruzione: circa 1000 posti di lavoro in meno nel solo anno scolastico 2009-2010, di cui circa 700 per il personale docente e 300 per gli ausiliari ATA. Un vero dramma per il mondo della Scuola in Basilicata". E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Antonio Di Sanza, per il quale “la riforma alla fine, non tiene conto dei territori, della scuola come istituzione".

SCUOLA: TUTELARE IL TERRITORIO LUCANO

“Nonostante i diversi tentativi avviati nei confronti del Governo nazionale dalla Regione Basilicata, dalle Province e dai Comuni lucani, tesi ad attenuare i tagli alla scuola pubblica lucana ed a rendere la riforma Gelmini (leggi Tremonti) meno drastica per i nostri Comuni, soprattutto per i più piccoli e marginali, giunge il verdetto finale da parte del Ministero della Pubblica Istruzione: circa 1000 posti di lavoro in meno nel solo anno scolastico 2009-2010, di cui circa 700 per il personale docente e 300 per gli ausiliari ATA. Un vero dramma per il mondo della Scuola in Basilicata e soprattutto per tutti quei giovani lucani che vivono nei Comuni di montagna dove, non per colpa loro, non vi sarebbero i numeri giusti per garantire un servizio pubblico scolastico”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Antonio Di Sanza, per il quale “la riforma alla fine, non tiene conto dei territori, della scuola come istituzione, come presidio dello Stato in tante piccole comunità, della scuola come unico riferimento di apprendimento ma anche di svago per tanti studenti cui, purtroppo, gli stessi Comuni nient’altro riescono ad offrire per assenza di risorse economiche. Una riforma che licenzia, aumenta ancor più il precariato ed elimina servizi essenziali. Questo è il risultato della ‘sforbiciata’ dei ministri Gelmini / Tremonti. E questa non è una valutazione personale, né solo del Pd, ma anche di altre Regioni italiane, come la Lombardia e la Sicilia che, di fronte alla ‘scure tremontiana’, hanno provveduto diversamente al fine di tutelare i loro territori ed i posti di lavoro che altrimenti sarebbero saltati, prendendosi in carico buona parte della spesa necessaria per garantire il servizio scolastico nei rispettivi territori”. “Credo che anche la Regione Basilicata – conclude Di Sanza – dovrà seguire rapidamente lo stesso esempio. L’assessore regionale Autilio, infatti, sta già lavorando ad un protocollo d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione che prevede una compartecipazione economica da parte della Regione, finanziata dai fondi europei, per garantire i posti di lavoro, che altrimenti verrebbero tagliati, ed un servizio pubblico scolastico in tutti i Comuni della Basilicata. Alla Regioni ‘autonomiste’, Lombardia e Sicilia, è stato concesso. Ora tocca a noi lucani pretenderlo ed anche rapidamente prima che i drastici effetti della ‘riforma’ producano danni irreparabili”.

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