Martedì, 04 Agosto 2009 00:00

PIANO TURISTICO REGIONALE LUCANO: I COMMENTI

“L’approvazione del Piano Turistico Regionale – ha commentato il Presidente della regione Basilicata Vito De Filippo - è un segnale di grande attenzione del Consiglio verso un settore centrale nello sviluppo della Basilicata. Con questo strumento si potranno attuare le politiche più incisive e rispondenti rispetto alle peculiarità del territorio. Si potranno fornire risposte adeguate alle aspettative degli operatori e si potranno disegnare scenari più efficaci per attrarre con maggiore impulso le rotte nazionali e internazionali del turismo verso quelle mete della realtà lucana.

PIANO TURISTICO REGIONALE LUCANO: I COMMENTI

 

“L’approvazione del Piano Turistico Regionale – ha commentato il Presidente della regione Basilicata Vito De Filippo - è un segnale di grande attenzione del Consiglio verso un settore centrale nello sviluppo della Basilicata. Con questo strumento si potranno attuare le politiche più incisive e rispondenti rispetto alle peculiarità del territorio. Si potranno fornire risposte adeguate alle aspettative degli operatori e si potranno disegnare scenari più efficaci per attrarre con maggiore impulso le rotte nazionali e internazionali del turismo verso quelle mete della realtà lucana. L’aver messo a sistema un settore così delicato, significa aver creato condizioni ottimali per intercettare diverse sensibilità, offrendo prodotti che rispondono adeguatamente alle tendenze dei mercati. Il nuovo Piano definisce strategie e mette a disposizione risorse finanziarie consistenti nell’attuale ciclo di programmazione. La Basilicata turistica – ha concluso il Presidente della Regione - si incammina concretamente su un fronte di sfide e di opportunità che sicuramente gli operatori e gli attori pubblici locali sapranno cogliere”.

“Il Piano Turistico Regionale è lo strumento che innova e modernizza le politiche di sviluppo della Basilicata e che proietta questo settore verso un più rapido superamento della crisi”. E’ questo il commento dell’assessore al turismo Gennaro Straziuso, all’approvazione del Piano Turistico Regionale. “Sono giuste – ha continuato Straziuso – le osservazioni formulate dai consiglieri sulle debolezze del sistema turistico. Ecco perché, partendo proprio da questi dati, abbiamo predisposto una riforma coraggiosa. Non abbiamo approvato una legge cornice, ma una analisi rigorosa e rivolta alle criticità che osserva, scopone e analizza l’intero settore proponendo soluzioni per il futuro. Non è facile parlare di turismo in Basilicata – ha detto ancora Straziuso - ritardi infrastrutturali, lungaggini e incrostazioni burocratiche esistono. Alla crisi del Sud, che in questo periodo si aggrava, abbiamo contrapposto leggi sulla competitività, sull’innovazione, sulla ricerca e l’energia. E’ questo – ha concluso Straziuso – un quadro che si completa con il Piano turistico che grazie ai previsti macroattrattori per le aree interne, al turismo della montagna e delle aree interne mira a dare forza nuova anche all’imprenditoria privata”.

Il consigliere regionale della Federazione di Centro, Francesco Mollica, esprime soddisfazione per l’approvazione degli emendamenti presentati al Piano Turistico regionale. “Con gli emendamenti approvati – afferma Mollica – in sostanza si specificano ambiti di azione del Piano turistico presentato dalla Giunta regionale, inizialmente tralasciati ma che fondamentalmente rappresentano elementi trainanti dell’economia turistica regionale”. “In sostanza – prosegue il rappresentante della Federazione di Centro – vengono inclusi nella parte descrittiva del Piano, eventi legati al filone del turismo eno-gastronomico, come l’Alta Scuola di Gastronomia Mediterranea – AMPHORA – di Forenza. Eventi che, se adeguatamente incrementati e promossi, possono potenziare l’offerta turistica del territorio regionale”. “Attraverso gli emendamenti – continua Mollica – presentati con i colleghi Flovilla e Pagliuca, si amplia, invece, il raggio d’azione del turismo culturale includendo, per esempio, i Cortei storici e rievocativi come quello della venuta del Papa Urbano II, i cortei di Forenza e di Acerenza improntati sulla storia dei templari, oltre che un’adeguata valorizzazione dell’area dell’Alto Bradano e di Monticchio, mete, queste ultime, di forte attrattiva turistica”. “Con l’approvazione degli emendamenti presentati – conclude Mollica – si ricomprende e si valorizza un’area territoriale come quella del Vulture–Alto Bradano, che riesce ad accomunare bellezze naturali, culturali ed artistiche”.

 

“L’aver coinvolto l’Apt nella elaborazione del Piano turistico regionale è indubbiamente un avvenimento degno di nota che segna il primo vero momento di discontinuità con il passato e che, nel contempo, non è la giusta conseguenza di una raggiunta maturità politica degli amministratori regionali, quanto piuttosto la conseguenza della maturata consapevolezza di una insormontabile difficoltà di impostare una strategia efficace di promozione del territorio”. E’ quanto affermato dal consigliere regionale del gruppo misto – La Destra, Michele Napoli. “Il turismo per la sua natura intersettoriale è il comparto produttivo più idoneo a realizzare i principi su cui si fonda lo stesso trattato di Maastricht. Bisognerà, quindi – a giudizio di Napoli - programmare e lavorare affinché si realizzi un reale sistema turistico fondato su elementi di integrazione sempre più solidi che sia valorizzato nei programmi futuri e nelle strategie di promozione nazionale e comunitaria. La competizione globale è la vera dimensione del mercato turistico che si gioca ormai tra aree regionali e sistemi territoriali. Questo il motivo perché occorre correggere, senza indugio alcuno, gli elementi strutturali che indeboliscono un immaturo sistema turistico lucano. Il nostro mercato turistico, infatti, è popolato, sul lato dell’offerta, da una moltitudine di piccole e, talvolta, micro imprese, laddove la maggior parte di queste, non sono messe nella condizione di crescere e tengono con sempre con maggiori difficoltà il ritmo dell’innovazione e dei mutamenti del mercato. Questo il lato debole del nostro settore turistico: la eccessiva frammentazione dell’offerta e la divisione degli operatori turistici, due precondizioni, queste, che impediscono che anche da noi si affermi un modello turistico vincente e competitivo sul mercato globale. Necessita, dunque, una seria politica di sostegno alle iniziative ed ai processi di aggregazione tra le imprese turistiche anche in forma cooperativa e consortile. In definitiva, “collaborare per competere”. E’ questo un impegno politico fondamentale – sostiene Napoli - se si vuole dare forza e futuro al nostro settore turistico. Scrutare oltre i nostri confini – continua il consigliere - pensando ad un Forum internazionale sul turismo, alla formazione permanente attraverso cui far crescere la cultura dell’accoglienza, nuove competenze e professionalità, nuove opportunità occupazionali e processi di innovazione virtuosi. Vi è una nuova tendenza derivante dalla cresciuta esigenza di fare di ogni occasione di consumo turistico una “Total Leisure Experience” (Tle) al fine di soddisfare sia la motivazione di una attrattiva di base (cultura, natura, evento, enogastronomia), sia di rispondere alla necessità di un appagamento complessivo nell’uso del proprio tempo libero (ricettività, infrastrutture)”.

“Quando si parla di turismo – sottolinea Napoli - è indispensabile confrontarsi con il sistema imprenditoriale e, pertanto, il tema della competitività, intesa quale migliore qualità dei servizi, ritorna in primissimo piano. Bisogna, inoltre, attribuire alla domanda un ruolo centrale nello sviluppo dei territori se si vuole evitare un approccio meccanicistico in termini di marketing, erroneamente immaginando che basti entrare nel mercato a colpi di spot pubblicitari per catturare l’interesse dei consumatori. Altro fondamentale elemento di criticità attiene alle reali condizioni dei nostri territori e, in particolare, alla grave insufficienza delle infrastrutture. La Regione, anche qui, deve dimostrare carattere, smettendo di temporeggiare e intervenire con provvedimenti a pioggia. Occorre, invece, concepire un’azione mirata pensando ad un Centro di monitoraggio sullo stato dei luoghi che individui interventi strategicamente utili ad un più generale e vasto sviluppo turistico.

 

Nel Piano turistico regionale manca una filosofia della omogeneità della promozione del territorio e di una visione di insieme del Turismo in Basilicata, non c’è il superamento della frammentazione e della confusione della spesa, c’è solo la volontà di sperperare danaro pubblico in mille rivoli per attirare pochi turisti, a conferma che è necessario uno specifico Dipartimento che si occupi solo di questo”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Franco Mattia (Fi-Pdl), aggiungendo che “un’altra anomalia che appartiene alla Giunta regionale è la sovrapposizione di progetti che si doppiano, si triplicano, basti pensare al programma Cultura in Loco, o a quelli di turismo culturale del Dipartimento di Formazione Professionale o ai progetti di Agriturismo del Dipartimento Agricoltura”. Nel sottolineare che “i limiti soggettivi ed oggettivi del turismo lucano sono arcinoti”, Mattia aggiunge che “quello che continua a preoccuparci e, sicuramente, preoccupa un pò tutti gli operatori del settore, è la mancanza di un’autentica strategia, perché pensare di tamponare la fuga dei turisti dalla Basilicata più accentuata in questa particolare stagione segnata dalla crisi dei consumi con l’operazione ‘Turista per casa’ è un altro segnale di estemporaneità e forse di una buona creatività pubblicitaria che andrebbe indirizzata ad altri scopi. Purtroppo – continua il consigliere di Fi-Pdl - quando il malato è grave, non c’è più tempo per provare e sperimentare, come nel caso dell’ultima fantasiosa trovata del modello irlandese, di promo-commercializzazione che sembra abbia conteggiato manager e funzionari dell’Apt, almeno che non sia un pretesto per scaricare ancora una volta ogni responsabilità sui privati, perché il modello irlandese, per quello che sappiamo si basa sull’autofinanziamento di attività di promozione e commercializzazione dei prodotti turistici”. “Il turismo lucano – conclude Mattia - è giunto ormai ad un bivio: da una parte l’agognato sviluppo che si vorrebbe promuovere e far passare attraverso una strategia di investimenti, dall’altra la scelta di accontentarsi di una magra sufficienza relegando il turismo ai margini delle politiche di sviluppo regionale e mortificando in tal modo gli sforzi e la lungimiranza degli imprenditori. Bisogna scegliere da che parte stare: o con gli imprenditori o con un piano che è un documento di pura impostazione teorica che non tiene conto della realtà territoriale e che difetta della strategia di valorizzazione delle aree interne nelle quali sono presenti importanti risorse ambientali, naturalistiche e storico-culturali. Noi la nostra scelta netta l’abbiamo fatta: dalla parte degli imprenditori che con i propri sacrifici scommettono nello sviluppo del turismo lucano”.

 

“La condivisione formale del Piano Turistico Regionale, nel mentre nasce da un atto di fede che rappresenta anche un auspicio di inversione di rotta, non ci può esimere dal rappresentare una sostanziale delusione per ciò che è stato ed invece non è, una proposta di programmazione reale finalizzata ad incrementare una vera e propria inversione di rotta nel settore della promozione turistica regionale”. E’ quanto dichiarato dal consigliere regionale del gruppo misto – Popolari uniti, Luigi Scaglione. “Ci pare quantomeno strano – sostiene Scaglione - che a parlare di Piano Turistico e magari di azioni mirate al riconoscimento del ruolo e delle funzioni di un turismo del mare anche in Basilicata, si arrivi ad immaginare nuovi percorsi in piena stagione estiva., ma se anche tale considerazione fosse superflua o non realistica, mi immagino di guardare ad una nuova progettualità come ad una occasione da cogliere e non già di una occasione perduta. Per questo ho votato il Piano, pur non essendo convinto della sostanziale scelta di progettazione, promozione e gestione, che si immagina di affidare nel futuro. Non è una bocciatura a tutto tondo, ma una sostanziale apertura di credito con il forte dubbio che si pensi a costruire relazioni tutte interne per sperare di ottimizzare il flusso delle risorse solo a casa nostra. La Regione vanta punti di eccellenza, quali ad esempio, la varietà e specificità del territorio, i beni artistici – storici – culturali, la ristorazione, i prodotti tipici, l’artigianato oltre che prodotti turistici in generale grandi eventi. Al fine di capitalizzare quanto suindicato – specifica Scaglione - e utilizzare l’arco temporale dai 3 ai 5 anni successivo per sviluppare azioni che siano in grado di focalizzare ulteriormente l’attenzione dei media, dei Tour operator, degli opinion leaders e dei target di pubblico maggiormente interessati ai prodotti turistici del territorio si deve ritenere necessario indire una gara con la quale si intende individuare una società che faccia capo ad un raggruppamento di agenzie in grado di fornire idee, programmi ed azioni ed avente per oggetto l’affidamento dell’ideazione, progettazione, realizzazione e gestione della comunicazione turistica integrata e dei servizi di relazioni pubbliche e destination marketing per la promozione del prodotto turistico Basilicata attraverso la presentazione di un progetto che dovrà svilupparsi lungo tre direttrici. La prima concernente la predisposizione di un piano di promozione turistica in grado di portare all’attenzione dei target di riferimento il territorio turistico regionale con le sue caratteristiche e le sue peculiarità nei mercati turistici ove dovrà svolgersi la suddetta attività promozionale. La seconda riguardante la pianificazione di campagne di promozione turistica finalizzate al riposizionamento del sistema turistico regionale nell’ambito nazionale ed internazionale rispetto ai diretti competitors italiani. La terza che preveda la predisposizione di un progetto di dettaglio”.

 

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