Sabato, 01 Agosto 2009 00:00

MATERA: UNA CAMPAGNA CONTRO LA PEDOFILIA

“La pedofilia non va in vacanza” è una campagna di sensibilizzazione contro la pedofilia, realizzata dalle associazioni D.i.v.a. , Cinefabrica e Tolbà che si sono ritrovate insieme, come spesso accade fra le associazioni, senza averlo programmato a tavolino ma in un percorso di condivisione delle proprie capacità per concretizzare i propri ideali. Le tre associazioni, ognuna per la propria specificità e mettendo a frutto abilità e competenze, si sono schierate contro la pedofilia; non si parte dalla denuncia o dalla criminalizzazione del problema ma si mette in campo una azione concreta per “educare” i bambini e gli adulti utilizzando le potenzialità dell’informazione e della formazione. Il pretesto è la pubblicazione del libro “qualcuno vuole ascoltarmi?”
MATERA: UNA CAMPAGNA CONTRO LA PEDOFILIA
“La pedofilia non va in vacanza” è una campagna di sensibilizzazione contro la pedofilia, realizzata dalle associazioni D.i.v.a. , Cinefabrica e Tolbà che si sono ritrovate insieme, come spesso accade fra le associazioni, senza averlo programmato a tavolino ma in un percorso di condivisione delle proprie capacità per concretizzare i propri ideali. Le tre associazioni, ognuna per la propria specificità e mettendo a frutto abilità e competenze, si sono schierate contro la pedofilia; non si parte dalla denuncia o dalla criminalizzazione del problema ma si mette in campo una azione concreta per “educare” i bambini e gli adulti utilizzando le potenzialità dell’informazione e della formazione. Il pretesto è la pubblicazione del libro “qualcuno vuole ascoltarmi?”, un racconto di Nicoletta Torre edito nella collana rossomalpelo della “biblioteca di tolbà” che tolbà ha donato a d.i.v.a. . Sull’emozione del racconto di Nicoletta Torre, cinefabrica ha realizzato uno spot forte e delicato insieme, efficace quanto onirico, che reclama all’infanzia il diritto alla purezza e alla innocenza. La lettura del libro “qualcuno vuole ascoltarmi” di Nicoletta Torre mi ha portato immediatamente in una dimensione agghiacciante e spiazzante: la quotidianità, la “normalità” spaventano più dello stereotipo del “mostro”. Lo spot è stato pensato in questa direzione, prendendo spunto dall’incipit del libro. Il risultato è un video che supera la funzione di “book trailer” per diventare pubblicità sociale.
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