Domenica, 26 Luglio 2009 00:00

RESPINGERE LA "PAGELLA" GELMINI

“In attesa di conoscere in dettaglio la “punizione finanziaria” del ministro Gelmini nei confronti dell’Università della Basilicata – inserita al 49esimo posto (su 54) nella classifica degli atenei “più virtuosi” e di conseguenza finita nella “lista rossa” dei cattivi - è evidente il colpo inferto alla didattica e alla ricerca del nostro ateneo oltre alla sua immagine proprio nella fase più delicata degli studenti appena diplomati alle prese con la scelta della sede universitaria”. E’ quanto sostiene Emilia Simonetti, presidente del gruppo Prc in Consiglio regionale, per la quale “i criteri utilizzati dal ministro per stabilire la classifica non tengono in alcun modo conto delle attività di eccellenza riconosciute...

RESPINGERE LA "PAGELLA" GELMINI

“In attesa di conoscere in dettaglio la “punizione finanziaria” del ministro Gelmini nei confronti dell’Università della Basilicata – inserita al 49esimo posto (su 54) nella classifica degli atenei “più virtuosi” e di conseguenza finita nella “lista rossa” dei cattivi - è evidente il colpo inferto alla didattica e alla ricerca del nostro ateneo oltre alla sua immagine proprio nella fase più delicata degli studenti appena diplomati alle prese con la scelta della sede universitaria”. E’ quanto sostiene Emilia Simonetti, presidente del gruppo Prc in Consiglio regionale, per la quale “i criteri utilizzati dal ministro per stabilire la classifica non tengono in alcun modo conto delle attività di eccellenza riconosciute dal terzo posto attribuito all’Università degli Studi della Basilicata nella speciale classifica stilata dal Censis su piccoli Atenei (Università italiane fino a 10.000 iscritti) che, come ho avuto di commentare nei giorni scorsi, è un riconoscimento all’impegno e al lavoro del compianto prof. Tamburro, sicuramente non il ‘modello di rettore’ che piace alla Gelmini . E’ del tutto evidente che la ‘pagella Gelmini’, basata su calcoli ragionieristici che considerano la preparazione culturale al al pari del bilancio di una società privata con costi - profitti e magari si vorrebbe utili, punta a scoraggiare i ragazzi lucani e non dalla immatricolazione nelle facoltà di studi del nostro ateneo per favorire gli atenei del centro-nord e accrescere la fuga dei cervelli. E’ il caso di ricordare al ministro che la classifica del Censis, stilata dopo un attento e scrupoloso esame dei 58 atenei pubblici italiani, oltre ad analizzare ogni singola realtà accademica, “è un riconoscimento tanto più importante per gli indicatori oggettivi presi in esame sulla qualità della offerta didattico - formativa e di ricerca del nostro ateneo”. “La ‘radiografia’ effettuata sui servizi offerti agli studenti inoltre, è una motivazione in più – conclude Simonetti - per affrontare la questione dell’Ardsu al centro proprio in questi giorni di tante polemiche che vanno superate rapidamente e concretamente per adeguare i servizi (a partire da quelli residenziali e di attività culturali) a favore degli universitari e del personale dell’ateneo, che è uno dei fattori rilevanti alla base della scelta dell’ateneo di immatricolazione o di conferma di studi”.

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