Lunedì, 27 Luglio 2009 00:00

MOODY’S BASILICATA: MATTIA E' DUBBIOSO

“La conferma del rating Aa3 assegnato dall’ Agenzia Moody’s alla Regione Basilicata a seguito dell'esame della situazione finanziaria 2008 non può essere considerato l’unico elemento di comportamento virtuoso. A parte che il termine virtù è diventato fortemente relativistico, poiché implica il riferimento a valori o criteri del tutto arbitrari (virtuoso per me è chi spende raggiungendo obiettivi sociali) è sufficiente ricordare l’impegno che attende mercoledì prossimo il Consiglio Regionale per mettere ordine nella “giungla finanziaria regionale” per consigliare un po’ più di moderazione nei commenti entusiastici del nostro Governatore”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Franco Mattia (Fi-Pdl).

 MOODY’S BASILICATA: MATTIA E' DUBBIOSO

“La conferma del rating Aa3 assegnato dall’ Agenzia Moody’s alla Regione Basilicata a seguito dell'esame della situazione finanziaria 2008 non può essere considerato l’unico elemento di comportamento virtuoso. A parte che il termine virtù è diventato fortemente relativistico, poiché implica il riferimento a valori o criteri del tutto arbitrari (virtuoso per me è chi spende raggiungendo obiettivi sociali) è sufficiente ricordare l’impegno che attende mercoledì prossimo il Consiglio Regionale per mettere ordine nella “giungla finanziaria regionale” per consigliare un po’ più di moderazione nei commenti entusiastici del nostro Governatore”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Franco Mattia (Fi-Pdl), evidenziando che l’assemblea consiliare è chiamata a valutare tra l’altro i disegni di legge della Giunta sul “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2008 della Regione Basilicata” e sull’“Assestamento del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009 e del Bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011”. Si tratta di atti contabili che secondo quanto è emerso dal primo lavoro delle commissioni nei giorni scorsi – afferma Mattia – contengono non pochi “angoli oscuri” che ci auguriamo in aula ritrovino la luce. Intanto è la gestione ordinaria che non convince con il ricorso, come prassi consolidata negli anni, a manovre di assestamento che sono il risultato di spostamento di significativi impegni di spesa da un “capitolo” all’altro, non sempre e non in tutti i casi con valide e giustificabili motivazioni. Quanto al “punto di forza” dell'aggiornamento del credit opinion nel rating Aa3 assegnato alla Regione per la sanità, anche se a differenza delle Regioni Campania e Molise non abbiano il commissario governativo, non è tutto oro quello che luccica. Basterebbe leggere le prime informazioni diffuse sul Rapporto del Ministro Sacconi per scoprire che nel sistema sanitario comune a tutte le regioni del Sud (quindi anche alla Basilicata) si riscontra una contabilità disordinata e disomogenea, impenetrabile talvolta anche agli stessi funzionari della Ragioneria generale dello Stato che la ispezionano. Troppi ospedali, troppo piccoli, dove le degenze sono lunghe ma i servizi importanti sono carenti. Nulla da stupirsi – è la conclusione del Rapporto (che condivido) - se la gente va a farsi curare a Roma o al Nord. Anche nella nostra regione “virtuosa” manca una rete territoriale per l’assistenza domiciliare e ambulatoriale e quindi si registra un picco di ospedalizzazioni per acuti che fa impennare la spesa sanitaria, mentre è carente sia la rete sanitaria riabilitativa sia quella per la lungo-degenza. Il documento del governo – è il caso di ricordare - denuncia pure «l’inaffidabilità dei sistemi contabili regionali e dei sistemi informativi». Per questo, le misure anticrisi, il nuovo patto per la salute nel triennio 2010-2021, il federalismo fiscale e anche l’autoriforma delle regioni per contenere le spese e rendere più efficiente la macchina amministrativa restano i problemi veri da affrontare, operazione complessa che il rating Moody’s non aiuta in alcun modo. C’è invece bisogno di una svolta nella programmazione come nella gestione delle risorse finanziarie regionali e ancor più di quelle comunitarie”.

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