Giovedì, 16 Luglio 2009 00:00

SUL PRECARIATO IN REGIONE UN BOTTA E RISPOSTA

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, replica alla consigliera regionale del Pd, Adeltina Salierno, sul tema del precariato nella pubblica amministrazione: “Forse la consigliera Salierno cerca un posto al sole della polemica politica, ma ha sbagliato il destinatario delle sue stravaganti e inconsuete dichiarazioni, perché la Cisl, nell'esercitare le sue prerogative sindacali, non fa le leggi ma offre il suo contributo per trovare le soluzioni ai guasti che le istituzioni hanno creato. Alla Salierno mi permetto di rivolgere un paio di domande: dove stava quando in Regione Basilicata, ma anche nelle Province e nei Comuni, si consumava lo scempio del precariato, delle long-list e degli Lsu?
SUL PRECARIATO IN REGIONE UN BOTTA E RISPOSTA
Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, replica alla consigliera regionale del Pd, Adeltina Salierno, sul tema del precariato nella pubblica amministrazione: “Forse la consigliera Salierno cerca un posto al sole della polemica politica, ma ha sbagliato il destinatario delle sue stravaganti e inconsuete dichiarazioni, perché la Cisl, nell'esercitare le sue prerogative sindacali, non fa le leggi ma offre il suo contributo per trovare le soluzioni ai guasti che le istituzioni hanno creato. Alla Salierno mi permetto di rivolgere un paio di domande: dove stava quando in Regione Basilicata, ma anche nelle Province e nei Comuni, si consumava lo scempio del precariato, delle long-list e degli Lsu? E poi, perché non ha esercitato fino in fondo le prerogative e le funzioni ispettive e di controllo proprie del ruolo di parlamentare regionale? La Salierno non deve aver notato i continui ed insistenti richiami della Cisl in questi anni a porre fine all'abuso del precariato nella pubblica amministrazione, così come nel privato. È il caso di rammentare a chi ha la memoria corta che la Cisl, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, ha assunto da anni posizioni chiare di contrasto al proliferare del precariato e le ha espresse nelle sedi istituzionali competenti, nonché in documenti scritti e dichiarazioni di stampa che sono a disposizione di chi volesse rinfrescarsi la memoria. In ogni caso, la Cisl, pur ritenendo utile il dibattito sui media, non lo ritiene affatto esaustivo, per questo abbiamo proposto una conferenza pubblica bipartisan che in forma seminariale possa andare oltre le polemiche per trovare le soluzioni più giuste ad un problema reale entrando seriamente nel merito dei criteri e delle priorità. Non può infatti sfuggire a nessuno che esiste una platea di migliaia di precari nella pubblica amministrazione, in certi casi con circa dieci anni di anzianità di servizio, mentre la Regione sta pensando paradossalmente di allargare ulteriormente l'esercito dei precari con ulteriori tirocini formativi, un migliaio di posti per una spesa complessiva di ben 16 milioni di euro, di cui sarebbe utile conoscere il parere di quanti, come la Salierno, in questi giorni hanno dato vita ad un vivace ma spesso superficiale dibattito, proposta che, per quanto ci riguarda, così come formulata ci vede contrari. Così come non deve sfuggire che esiste un esercito di disoccupati cui non interessano le polemiche bensì le risposte che le istituzioni sono in dovere di fornire, con gli oneri e speriamo anche gli onori del caso. Eppure, trovo fuorviante confondere il precariato pubblico con quello privato in quanto rispondenti a logiche giuridiche e contrattuali differenti, benché riteniamo sacrosanto ed indiscutibile che disoccupati e precari possano avere una valutazione adeguata dei loro titoli nei concorsi pubblici. C'è un punto dove mi piace registrare una sostanziale condivisione, ovvero la necessità che per i posti a tempo indeterminato si proceda a rilevare i fabbisogni e a bandire subito i concorsi pubblici nei quali offrire adeguate opportunità, nel rispetto delle leggi, sia ai disoccupati che ai precari. Auspichiamo che chi svolge funzioni istituzionali si adoperi in tal senso. Su una cosa la consigliera ha ragioni da vendere: è vero, il sindacato pensa al presente e al futuro, ma per porre riparo ai guasti fatti dalla politica nel passato. La Cisl continua a non sfuggire alle responsabilità di contribuire con proprie proposte a ricercare il confronto e le soluzioni ai problemi dei lavoratori, a fronte dell'assordante silenzio dei tanti interlocutori istituzionali insigniti del mandato popolare che sarebbe utile non restassero alla finestra”.
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