Mercoledì, 17 Giugno 2009 00:00

MATERA: UN FILM NEL RIONE "BOTTIGLIONE"

Da quartiere di “scontro” urbanistico a set naturale. Mentre in città ferve il dibattito politico su se e come realizzare balconi (ma molti sono già lì ed hanno pure goduto del condono) a rione “Bottiglione”, c’è chi sceglie lo storico quartiere progettato dal gruppo guidato dall'architetto Carlo Aymonino quale ambientazione per un film. Il regista foggiano Marco Tornese, dal 29 giugno, girerà a Matera il suo nuovo lavoro: “In nome di nessuno”. Prodotto dalla “Macromajora”, è la storia di una famiglia “bene” della provincia italiana che, negli anni ’50, nasconde in casa il figlio nato deforme. Sarà il medico condotto, giunto dal nord del Paese, a scoprire che dietro la leggenda del bambino - mostro si nasconde una tragica vicenda umana. Una storia degli anni ’50 che trova quinte ideali fra le case a due piani progettate da Giancarlo De Carlo (che con quel progetto vinse un concorso internazionale di architettura) e la chiesa di San Pio X. Due edifici risalenti proprio alla metà del secolo scorso e che rappresentano l’elemento identificativo di rione “Spine Bianche” o, come viene anche chiamato dai materani, “Bottiglione” (dal nome di una delle imprese costruttrici). “Ho avuto modo di visitare Matera questo inverno – racconta il regista Marco Tornese – fra febbraio e marzo sono stato uno dei giurati del festival Teatriamo, organizzato dalla Provincia. Ruggi in pagina.

MATERA: UN FILM NEL RIONE "BOTTIGLIONE"

Da quartiere di “scontro” urbanistico a set naturale. Mentre in città ferve il dibattito politico su se e come realizzare balconi (ma molti sono già lì ed hanno pure goduto del condono) a rione “Bottiglione”, c’è chi sceglie lo storico quartiere progettato dal gruppo guidato dall'architetto Carlo Aymonino quale ambientazione per un film. Il regista foggiano Marco Tornese, dal 29 giugno, girerà a Matera il suo nuovo lavoro: “In nome di nessuno”. Prodotto dalla “Macromajora”, è la storia di una famiglia “bene” della provincia italiana che, negli anni ’50, nasconde in casa il figlio nato deforme. Sarà il medico condotto, giunto dal nord del Paese, a scoprire che dietro la leggenda del bambino - mostro si nasconde una tragica vicenda umana. Una storia degli anni ’50 che trova quinte ideali fra le case a due piani progettate da Giancarlo De Carlo (che con quel progetto vinse un concorso internazionale di architettura) e la chiesa di San Pio X. Due edifici risalenti proprio alla metà del secolo scorso e che rappresentano l’elemento identificativo di rione “Spine Bianche” o, come viene anche chiamato dai materani, “Bottiglione” (dal nome di  una delle imprese costruttrici). “Ho avuto modo di visitare Matera questo inverno – racconta il regista Marco Tornese – fra febbraio e marzo sono stato uno dei giurati del festival Teatriamo, organizzato dalla Provincia. La città è fantastica, un vero set naturale che ben si adatta al copione del mio film. Non solo gli antichi rioni Sassi, ma anche il quartiere di Spine Bianche con la sua chiesa sono perfetti per le scene da girare in esterno”. Copione alla mano e ambientazioni scelte, Marco Tornese è in città da lunedì. “Impossessatosi” del primo piano del hotel San Domenico, ogni giorno valuta centinaia di comparse. “Ci servono uomini e donne di età compresa fra i 18 e i 70 anni – spiega Tornese –. Sono certo che non avremo difficoltà a reperire le comparse, ogni giorno vengono oltre cento persone a fare il provino”. Il regista, noto al pubblico televisivo per aver interpretato un ruolo nella prima serie di “Incantesimo”, e già autore nel 2008 della pellicola “Le sette note del diavolo” con Orso Maria Guerrini e Mattia Sbragia, racconta il suo nuovo film. “In nome di nessuno racconta una storia non nuova, quella di un medico condotto degli anni ’50 che si trova a fare i conti con retaggi culturali propri della provincia italiana. L’elemento di novità è nel modo in cui raccontiamo questa vicenda. Molto è dovuto alla bravura della sceneggiatrice Sara Paolini. Ha caratterizzato ogni personaggio in modo tale che sarà lo spettatore a scegliere il proprio punto di vista, noi raccontiamo la storia in maniera oggettiva”. Nel cast brilla un attore bravo e bello come Raul Bova, Tornese ha inoltre confermato il suo sodalizio artistico con Mattia Sbragia. “Non raccontiamo una vicenda felice – prosegue Tornese – il film avrà un’atmosfera plumbea resa da una fotografia che avrà solo il 40 percento di colore. Il finale non voglio rivelarlo. Preferisco che i materani che con tanto calore ci ospitano possano gustare il film in sala”. Marco Tornese ha scelto di girare a Matera non solo per le ambientazioni offerte dai Sassi. A  colpire lo sguardo attento del regista è stato lo storico rione cittadino di Bottiglione. E pensare che in città ancora si discute se cancellare o meno i segni di quell’architettura di qualità che, negli anni ’50, ha reso famosa Matera.

Sissi Ruggi                                                                                                          

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