Lunedì, 25 Maggio 2009 00:00

LA PROVINCIA E IL DISINQUINAMENTO DELLA GRAVINA DI MATERA

Si fa meno a rischio il futuro del torrente Gravina sempre più simile con il suo tortuoso percorso ad un collettore fognario che convoglia verso il fiume Bradano e quindi al mare Jonio un’altissima quantità di sostanze altamente inquinanti. La vita precaria del singolare corso d’acqua, che per una decina di chilometri attraversa il territorio materano contribuendo con la sua presenza a rendere ancora più suggestivo l’habitat rupestre, è destinato a migliorare ora che sulla sua splendida realtà paesaggistica che aiuta nonostante tutto la presenza e la continuità di interessanti biodiversità, si sono accesi grazie al progetto “Life plus 2008” i riflettori dell’Unione Europea.
LA PROVINCIA E IL DISINQUINAMENTO DELLA GRAVINA DI MATERA
Si fa meno a rischio il futuro del torrente Gravina sempre più simile con il suo tortuoso percorso ad un collettore fognario che convoglia verso il fiume Bradano e quindi al mare Jonio un’altissima quantità di sostanze altamente inquinanti. La vita precaria del singolare corso d’acqua, che per una decina di chilometri attraversa il territorio materano contribuendo con la sua presenza a rendere ancora più suggestivo l’habitat rupestre, è destinato a migliorare ora che sulla sua splendida realtà paesaggistica che aiuta nonostante tutto la presenza e la continuità di interessanti biodiversità, si sono accesi grazie al progetto “Life plus 2008” i riflettori dell’Unione Europea. A segnalare il degrado della Gravina di Matera all’assessorato all’ambiente della Provincia di Matera è stata l’associazione “Falco Naumanni” con una petizione che raccolse centinaia di adesioni. “L’abbiamo recepita – sottolinea l’assessore Franco Labriola – abbiamo realizzato un progetto di salvaguardia del corso d’acqua presentandolo alla Commissione Europea. La nostra proposta per il disinquinamento del torrente è stata accolta. Delle oltre 200 proposte presentate ne sono rimaste in corsa 8, tra le quali c’è la nostra. Ci sono state richieste ulteriori informazioni, ritengo che entro fine giugno la pratica potrà essere risolta a nostro favore. Attiveremo l’intervento e, nel rispetto dei tempi imposti dalla Commissione Europea, riporteremo il corso d’acqua al suo originario splendore, fermo restando che strategica dovrà risultare la collaborazione della Puglia chiamata a dare piena e totale funzionalità al depuratore di Altamura oltre che a controllare gli scarichi abusivi che si riversano nella Gravina di Matera”. Il progetto presentato dalla Provincia di Matera, che ha avuto il patrocinio della Regione e la collaborazione dell’Università della Basilicata. Tecla e Parco della Murgia, potrà godere di un finanziamento di un milione e 700 mila euro che – sottolinea Labriola – “consentirà di mettere in sicurezza una volta per tutte uno scrigno di grande interesse dal punto di vista naturalistico”. Il disinquinamento della Gravina di Matera è la terza iniziativa che la Provincia di Matera mette in cantiere, con il sostegno dell’Unione Europea, dopo i positivi percorsi che hanno interessato la tutela del falco grillaio e la ricostituzione della duna di Policoro lungo il litorale metapontino.
 
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