Martedì, 12 Maggio 2009 00:00

SANITA' LUCANA: UN ODG SULLA CARENZA DI INFERMIERI

“Anche la Basilicata è esposta all’emergenza infermieristica: con una popolazione al di sotto dei 600 mila abitanti, gli infermieri iscritti all’Albo sono circa 3.400. Sulla base dei parametri dell’Ocse (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), ciò significa che nella Regione mancano tra i 900 e i mille infermieri. Partendo da questi dati il capogruppo del Pdci in Consiglio regionale, Giacomo Nardiello, ha presentato un ordine del giorno per sapere “quali azioni intende mettere in campo il Dipartimento Salute per coprire i vuoti in organico di infermieri professionali ed operatori socio-sanitari in tutte le strutture della regione”.
SANITA' LUCANA: UN ODG SULLA CARENZA DI INFERMIERI
“Anche la Basilicata è esposta all’emergenza infermieristica: con una popolazione al di sotto dei 600 mila abitanti, gli infermieri iscritti all’Albo sono circa 3.400. Sulla base dei parametri dell’Ocse (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), ciò significa che nella Regione mancano tra i 900 e i mille infermieri. Partendo da questi dati il capogruppo del Pdci in Consiglio regionale, Giacomo Nardiello, ha presentato un ordine del giorno per sapere “quali azioni intende mettere in campo il Dipartimento Salute per coprire i vuoti in organico di infermieri professionali ed operatori socio-sanitari in tutte le strutture della regione”. Nel sottolineare che oggi si celebra la Giornata Internazionale dell”Infermiere, Nardiello sostiene che “la mancanza di un’adeguata informazione sulle nuove opportunità che si sono aperte per gli infermieri non incoraggia i giovani a scegliere questa prospettiva professionale: ciò si traduce in un’incompleta copertura (85,5 per cento) dei posti disponibili nei corsi di laurea. Essere infermieri oggi non significa semplicemente fare assistenza, ma letteralmente – aggiunge - fare "Assistenza infermieristica". Questo comporta lo stare vicino alle persone con professionalità, offrire sensibilità, comprensione e capacità di ascolto senza mai dimenticare che l’approccio all’assistito deve essere sempre di tipo scientifico. Sicuramente nella valutazione dello stato di salute di una popolazione a fare la differenza è il numero degli infermieri. C’è, infatti, una correlazione diretta tra il numero più alto di infermieri con elevati livelli di competenza e di specializzazione e la riduzione dei tassi di mortalità dei ricoverati e della durata delle degenze: ciò determina un risparmio considerevole, sia in termini di vite salvate, sia in termini economici”. “Un rapporto – sottolinea nardiello - infermieri/pazienti insufficiente non solo produce un impatto negativo sugli esiti dei pazienti, ma si riflette negativamente anche sugli stessi infermieri, esposti ad un rischio superiore di stress, ad insoddisfazione ed esaurimento psico-fisico. Gli infermieri sottoposti a continui straordinari, o che lavorano senza supporti adeguati, tendono a manifestare maggiore assenteismo e subiscono danni alla propria salute, indebolendo in questo modo la capacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni del pubblico. Per questo – a parere di Nardiello - è necessario accogliere e sostenere le proposte della Consulta regionale della Basilicata delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico sanitarie e della prevenzione (che raggruppa i 20 organismi di rappresentanza di altrettanti profili professionali) procedendo rapidamente all’istituzione presso il Dipartimento Sicurezza Sociale del Coordinamento delle professioni sanitarie”. “Sarebbe un grave errore – afferma Nardiello - considerare le questioni poste dai rappresentanti delle professioni sanitarie come problemi di categorie professionali. Esse, invece, hanno riflessi diretti e rilevanti per accrescere la qualità dei servizi erogati dal sistema sanitario regionale e pertanto meritano la massima attenzione. Ci sono poi – conclude - risvolti occupazionali che non vanno trascurati, tenuto conto, da una parte, delle carenze di figure tecnico-sanitarie nelle piante organiche delle Asl e in generale dei presidi socio-sanitari-assistenziali e, dall’altra, dell’alto numero di infermieri professionali e giovani diplomati e specializzati lucani in cerca di occupazione stabile e qualificata”.
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