Sabato, 09 Maggio 2009 00:00

RON GALELLA SI RACCONTA AGLI STUDENTI DELL’ATENEO DI MATERA

Ha raccontato la sua storia agli studenti della facoltà di Lettere, e mentre parlava su uno schermo apparivano le sue immagini più famose dei personaggi dello star system, che per più di vent’anni hanno occupato le prime pagine delle riviste di tutto il mondo: da Marlon Brando a Jackie Kennedy, da Sophia Loren a Robert Redford, da Robert De Niro a Frank Sinatra. Ron Galella, “un pezzo di storia di una fotografia che non c’è più”, come lo ha definito il critico Gianni Romano, è da oggi a Matera, dove il Consiglio regionale della Basilicata ha organizzato in suo onore una mostra e una serie di manifestazioni. Il primo incontro ha voluto che fosse con gli studenti, ai quali ha raccontato in maniera schietta e immediata cinquant’anni di carriera.
RON GALELLA SI RACCONTA AGLI STUDENTI DELL’ATENEO DI MATERA
Ha raccontato la sua storia agli studenti della facoltà di Lettere, e mentre parlava su uno schermo apparivano le sue immagini più famose dei personaggi dello star system, che per più di vent’anni hanno occupato le prime pagine delle riviste di tutto il mondo: da Marlon Brando a Jackie Kennedy, da Sophia Loren a Robert Redford, da Robert De Niro a Frank Sinatra. Ron Galella, “un pezzo di storia di una fotografia che non c’è più”, come lo ha definito il critico Gianni Romano, è da oggi a Matera, dove il Consiglio regionale della Basilicata ha organizzato in suo onore una mostra e una serie di manifestazioni. Il primo incontro ha voluto che fosse con gli studenti, ai quali ha raccontato in maniera schietta e immediata cinquant’anni di carriera e di passione per la fotografia. Lui, figlio di un emigrante di Muro Lucano (dove lunedì 11 maggio si recherà per la prima volta per ricevere la cittadinanza onoraria) la prima foto da freelance l’ha venduta nel 1955 a 25 dollari. Da allora non ha più lasciato la sua Nikon, diventando uno dei più famosi “paparazzi” degli anni ’60 e ’70, specializzato nell’arte di rappresentare attraverso uno scatto “rubato” storie e frammenti di vita di grandi personaggi. “Cerco la bellezza naturale delle celebrità – ha spiegato agli studenti – ed ho sempre voluto catturare il lato poetico della fotografia. Jackie Kennedy era il mio soggetto preferito perché mi ignorava e non si metteva in posa. La chiamavo ‘Monna Lisa’ perché nel ritratto di Leonardo Da Vinci potete vedere l’approccio di un sorriso che ricorda il suo atteggiamento”. Per avvicinarsi ai divi del cinema spesso si travestiva, e non sempre i personaggi che seguiva erano contenti di essere ripresi. Un pugno in faccia di Marlon Brando (“Mi costò cinque denti – ha raccontato oggi – e da allora sono andato in giro con un casco da football americano”) e una diffida di Jackie Kennedy sono gli episodi più noti che non hanno fermato, però, la carriera di questo grande fotografo. “Era un paparazzo, ma non certo con l’accezione che oggi si da a questo termine – ha spiegato agli studenti Gianni Romano – era cioè un giornalista d’assalto, uno di quei paparazzi degli anni sessanta che non si sentivano artisti, ma uomini d’azione armati di macchina fotografica”. “Ma le sue bellissime immagini hanno anche un valore antropologico – ha detto il professor Ferdinando Mirizzi, dell’Unibas – che si ritrova nelle sue immagini e nella possibilità che la sua fotografia offre di smitizzare le persone, facendole poi diventare, però, ancora di più dei miti”. Al dibattito ha partecipato anche il consigliere segretario Antonio Di Sanza, che ha portato il saluto del Consiglio regionale. Il prossimo appuntamento con Ron Galella è per domani, 9 maggio, alle ore 18,00 a palazzo Lanfranchi, dove sarà inaugurata la mostra “Italian Icons”, che resterà aperta fino al 7 giugno. L’11 maggio invece Galella incontrerà a Potenza le massime autorità regionali, e a Muro Lucano riceverà la cittadinanza onoraria e presenterà, “Viva l'Italia”, un catalogo fotografico dedicato ai talenti italiani ed italoamericani che si sono distinti nel campo dell’arte.
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