Martedì, 05 Maggio 2009 00:00

I SUINI DI AMADORI: UNA INTERROGAZIONE

Il consigliere del gruppo di Forza Italia verso il Pdl in Consiglio regionale, Sergio Lapenna, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, in merito all'ipotesi di impiantare in Regione con il gruppo Amadori, leader europeo nella produzione di carni, una mega-porcilaia. Lapenna ha chiesto di conoscere, dal punto di vista tecnico e della convenienza economica, “quali garanzie la Regione Basilicata intende porre in essere per mettere in campo le appropriate verifiche tese a tutelare l’ambiente e a valutare i costi/benefici di un progetto che deve mirare a garantire principalmente gli allevatori locali e la sostenibilità ambientale”. Il consigliere esprime forti perplessità in merito al progetto.
I SUINI DI AMADORI: UNA INTERROGAZIONE
Il consigliere del gruppo di Forza Italia verso il Pdl in Consiglio regionale, Sergio Lapenna, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, in merito all'ipotesi di impiantare in Regione con il gruppo Amadori, leader europeo nella produzione di carni, una mega-porcilaia. Lapenna ha chiesto di conoscere, dal punto di vista tecnico e della convenienza economica, “quali garanzie la Regione Basilicata intende porre in essere per mettere in campo le appropriate verifiche tese a tutelare l’ambiente e a valutare i costi/benefici di un progetto che deve mirare a garantire principalmente gli allevatori locali e la sostenibilità ambientale”. Il consigliere esprime forti perplessità in merito al progetto. “Innanzitutto la Regione, come sua consuetudine - sottolinea Lapenna - acquisisce un progetto senza il coinvolgimento delle organizzazioni professionali e ambientaliste per valutare e verificare la fattibilità del progetto stesso, visto il grande impatto ambientale, diretto ed indiretto, che questa tipologia di insediamento intensivo comporta. Inoltre già in passato vi sono state esperienze fallimentari come con l’insediamento della Cip Zoo, nella zona industriale di Potenza, che ha lasciato un retaggio di disoccupazione, di capannoni all'amianto in un'area che, dopo tanti anni, ancora non è stata bonificata”. “Nel progetto – rileva inoltre Lapenna - la Amadori prevede, a fronte di una enorme produzione di 100 mila maiali all'anno, con una filiera basata sulla macellazione e produzione in loco di mangimi, l’occupazione di circa ottanta unità, un numero troppo esiguo rispetto ai danni ambientali. Questo tipo di allevamenti intesivi produce un notevole impatto ambientale sulle falde idriche e sul suolo, con costi elevati e ciò anche in contrasto con la vocazione, su cui la stessa Regione sta investendo negli ultimi tempi, delle produzioni tipiche e biologiche”.
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