Venerdì, 24 Aprile 2009 00:00

L' ATTIVITA' DEL DIFENSORE CIVICO REGIONALE LUCANO

Nel 2008 l’ufficio del difensore civico della Basilicata ha ricevuto 1082 richieste di intervento a fronte delle 1033 del 2007, con un incremento del 4,74%. Gli interventi in via breve per pareri, indicazioni e solleciti sono aumentati dell’8%, raggiungendo un totale di 830. Complessivamente sono stati trattati 286 fascicoli, considerando sia le nuove pratiche (252) sia quelle rimaste aperte dall’anno precedente (34). Dei nuovi fascicoli, 51 si riferiscono a cittadini residenti nella provincia di Matera e 201 a cittadini residenti in provincia di Potenza, con un rapporto tra i due ambiti territoriali che si mantiene pressoché costante nel corso degli anni. Sono questi, in estrema sintesi, i dati contenuti nella relazione del difensore civico della Basilicata.

L' ATTIVITA' DEL DIFENSORE CIVICO REGIONALE LUCANO

Nel 2008 l’ufficio del difensore civico della Basilicata ha ricevuto 1082 richieste di intervento a fronte delle 1033 del 2007, con un incremento del 4,74%. Gli interventi in via breve per pareri, indicazioni e solleciti sono aumentati dell’8%, raggiungendo un totale di 830. Complessivamente sono stati trattati 286 fascicoli, considerando sia le nuove pratiche (252) sia quelle rimaste aperte dall’anno precedente (34). Dei nuovi fascicoli, 51 si riferiscono a cittadini residenti nella provincia di Matera e 201 a cittadini residenti in provincia di Potenza, con un rapporto tra i due ambiti territoriali che si mantiene pressoché costante nel corso degli anni. Sono questi, in estrema sintesi, i dati contenuti nella relazione che il difensore civico della Basilicata, Catello Aprea, ha inviato nei giorni scorsi agli organi regionali ed al Parlamento per illustrare la propria attività nel 2008. Aprea, eletto un anno fa in base alla legge regionale n. 5/2007 che detta la nuova disciplina dell’istituto, rafforzandone l’ autonomia e l’ indipendenza e ampliandone notevolmente l’ambito di intervento, rileva innanzitutto che “purtroppo, a questa dilatazione del campo d’intervento del difensore civico non ha corrisposto un potenziamento della struttura organizzativa di supporto”. Ma nonostante questo “la Difesa civica in Basilica non è certamente all’anno zero; l’istituto, anche se faticosamente, si è imposto all’attenzione dell’opinione pubblica e ci sono tutte le premesse, sul piano normativo, per il suo consolidamento e soprattutto per la sua diffusione sul territorio. Spetta agli organi politico-istituzionali supportarlo con le risorse umane necessarie a consentirgli di raggiungere mete più ambiziose”. Aprea osserva inoltre che “la cultura della difesa civica non è ancora penetrata a fondo nella coscienza dei cittadini e non si è diffusa uniformemente sul territorio, risultando particolarmente carente nelle aree periferiche e depresse, dove se ne avverte maggiormente il bisogno”. Infatti su 131 Comuni della Basilicata soltanto tre (Potenza, Matera e Melfi) hanno istituito questa figura che opera gratuitamente per comporre le controversie fra i cittadini e la pubblica amministrazione. Il 9 ottobre scorso è stata costituita la Conferenza permanente dei difensori civici della Basilicata, formata, per ora, dai tre difensori civici comunali e dal difensore civico regionale che la coordina. ”Anche quest’anno – si legge nella relazione - la maggior parte degli interventi richiesti al difensore civico regionale ha avuto come destinatari gli enti locali (38,88%). Seguono gli uffici regionali e le aziende dipendenti dalla Regione (19,40%) e, quindi, le aziende sanitarie ospedaliere con una percentuale del 9%, inferiore a quella registrata l’anno scorso (15,20%). L’attività nei confronti delle amministrazioni periferiche dello Stato e degli enti parastatali si attesta intorno al 15,44%, mentre quella nei confronti delle società di servizi (Poste, Telecom, Enel, ecc.), registra una percentuale del 7,18%. Nell’ambito degli uffici periferici dello Stato la materia più interessata dalle richieste di intervento è quella delle pensioni e delle prestazioni sociali (33,33%). Per quanto riguarda lo stato delle pratiche, risulta che delle 252 pratiche aperte nel 2008 ben 220 (pari all’ 87,30%) sono state definite a tutto gennaio 2009, mentre 32 fascicoli (pari al 12,70%) non hanno avuto ancora una definizione anche se per essi è in corso una interlocuzione con i soggetti interessati. In compenso, nel corso del 2008 sono state definite anche n. 34 pratiche relative agli anni precedenti. Per quanto riguarda le materie oggetto degli interventi, nel corso del 2008 sono state presentate all’ufficio 42 istanze (17%) concernenti l’esercizio del diritto di accesso agli atti e ai documenti amministrativi, a fronte delle 9 istanze presentate nel 2007. Le altre istanze riguardano problemi relativi a territorio e ambiente (15%), energia, acqua, poste e telecomunicazioni (11%), pensioni e prestazioni sociali (9,12%), salute, sicurezza sociale e igiene (8,33%)”. “Nel complesso – afferma Aprea - le Amministrazioni interpellate sembrano aver ormai compreso non solo la doverosità di rispondere alle segnalazioni ed ai quesiti della difesa civica, quanto soprattutto l’ordinarietà, all’ interno del sistema amministrativo, di una presenza di garanzia e di tutela quale è quella del difensore civico, la cui azione, come affermano chiaramente la legislazione nazionale e regionale più aggiornate, è finalizzata ad assicurare il rispetto dei principi costituzionali di imparzialità e di buon andamento. Un significativo riconoscimento in tal senso è venuto recentemente nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar di Basilicata, dove si è rilevato come il difensore civico si va concretamente e quotidianamente a collocare nella complessa rete di tutele amministrative e giurisdizionali disciplinata dal nostro ordinamento e come il suo ruolo si affianchi a quello svolto da istituti giuridici di più consolidata tradizione, consentendo talvolta di evitare il ricorso agli strumenti contenziosi e favorendo composizioni bonarie dei conflitti grazie alle logiche della persuasione, della mediazione e della conciliazione. In tal modo la difesa civica svolge una proficua funzione deflattiva del contenzioso amministrativo, che andrebbe valorizzata”. Sull’attività del difensore civico è stato prodotto recentemente un opuscolo, distribuito nelle scuole, nelle parrocchie e nelle edicole.

Letto 250 volte