Mercoledì, 15 Aprile 2009 00:00

DISLESSIA: INTEGRARE NON E' DISCONOSCERE

“Per sgomberare il campo da qualunque forma di strumentale distorsione delle intenzioni che hanno portato alla presentazione della proposta di legge di “Modifiche ed integrazioni alla l.r. 12.11.2007 n. 20 - Interventi in favore dei soggetti affetti da dislessia e da altre difficoltà specifiche di apprendimento” a firma del consigliere Lapenna e mia, ritengo opportuno ribadire che l’intento non è quello di contestare o non riconoscere il valore della legge regionale sulla dislessia, bensì di adeguarla a quella in discussione in Parlamento che ha riconosciuto la dislessia quale disturbo specifico di apprendimento (Dsa). E’ quanto dichiarato dalla consigliera dell’Alleanza Democratici di Centro, Rosa Mastrosimone.

DISLESSIA: INTEGRARE NON E' DISCONOSCERE

“Per sgomberare il campo da qualunque forma di strumentale distorsione delle intenzioni che hanno portato alla presentazione della proposta di legge di “Modifiche ed integrazioni alla l.r. 12.11.2007 n. 20 - Interventi in favore dei soggetti affetti da dislessia e da altre difficoltà specifiche di apprendimento” a firma del consigliere Lapenna e mia, ritengo opportuno ribadire che l’intento non è quello di contestare o non riconoscere il valore della legge regionale sulla dislessia, bensì di adeguarla a quella in discussione in Parlamento che ha riconosciuto la dislessia quale disturbo specifico di apprendimento (Dsa), che si manifesta in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali e che, pertanto, vede fra le figure deputate alla diagnosi ed alla predisposizione del percorso di sviluppo anche e, soprattutto, gli psicologi clinici e non esclusivamente i neuropsichiatri”. E’ quanto dichiarato dalla consigliera dell’Alleanza Democratici di Centro, Rosa Mastrosimone. “Non si comprende, dunque – ha continuato Mastrosimone - il motivo per cui si debba interpretare come una replica della maggioranza alla proposta di legge quanto è stato finora intrapreso in favore della dislessia. Il desiderio di migliorare una legge sulla base dei suggerimenti degli esperti del settore va nel senso di dare voce e spazio a chi opera e non rappresenta un disconoscimento del lavoro compiuto. Certe suscettibilità sono fuori luogo, quando si nutre un reale interesse per il problema e si ha il desiderio di ‘intendere’ quanto viene proposto. Per quanto riguarda noi firmatari della proposta – ha affermato Mastrosimone - non c’è alcuna preclusione ad esprimere soddisfazione per quanto viene fatto di positivo per il problema, ma ribadiamo la necessità, espressa dall’Ordine degli Psicologi, di distinguere fra disturbo e patologia e individuare correttamente ruoli e competenze. Questi concetti erano già stati esposti con chiarezza nel comunicato stampa inviato in occasione della Pdl in cui si sosteneva testualmente: “Lo strumento legislativo di cui si è dotata la Regione Basilicata nel 2007 che precorre, in ordine di tempo, anche la legislazione nazionale, ha individuato, infatti, nel Dipartimento Interaziendale di Neuropsichiatria per l’età evolutiva (Delibera di Giunta regionale n. 1830 del 2004) l’organismo competente, anche in collaborazione con altre strutture, per qualsiasi intervento di diagnosi e riabilitazione dei soggetti affetti da difficoltà specifiche di apprendimento. Il Disegno di legge n.2843 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento” riconosce la dislessia, la disgrafia o disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (Dsa), che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. Da queste premesse, esplicitate nel corso dell’audizione del Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, richiesta dalla cons.Mastrosimone, nasce la proposta di integrazione volta ad adeguare la normativa regionale a quanto accettato già in sede nazionale. Il disegno di legge, infatti, ha accolto le osservazioni pervenute in sede nazionale dall’Associazione Italiana Dislessia e dall’Ordine Nazionale degli Psicologi”. “Forse è stato letto frettolosamente e, quindi – ha sostenuto Mastrosimone - si è interpretato erroneamente che le integrazioni proposte vogliano mettere discussione l’impianto sostanziale della legge regionale sulla dislessia. Si dovrebbe, invece, riflettere sui vantaggi che possono nascere dalla collaborazione fra psicologi clinici e neuropsichiatri infantili, nel rispetto della specificità dei ruoli. Si potrà così anzitutto snellire i tempi di attesa per le diagnosi e svolgere un’azione capillare con interventi mirati, in base alla natura dei problemi da affrontare, nell’esclusivo interesse dei dislessici e di quanto incontrano problemi nello sviluppo. Dare ascolto alle richieste che provengono dagli organismi competenti – ha concluso - è un segno di apertura mentale e di riconoscimento che gli strumenti legislativi, come tutti gli altri, sono perfettibili. Le verità assolute appartengono alla fede religiosa non a quella politica”.

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