Venerdì, 13 Luglio 2018 00:26

"PITTELLA DIMISSIONARIO? PENSO CHE NON SIA STATO MAI SFIORATO DA QUESTA IDEA"

“Non ho parlato di questo argomento, ma penso nella maniera assoluta che non gli è mai sfiorata l’idea di dimettersi” ha sottolineato ai cronisti Emilio Nicola Buccico, avvocato difensore, insieme a Donatello Cimadomo, di Marcello Pittella, governatore (sospeso) della Regione Basilicata,raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari dallo scorso 6 luglio con le accuse di falso e abuso d'ufficio. Nell’interrogatorio di garanzia, Pittella ha “risposto anche rispetto a fatti che” ha sottolineato Cimadomo “non erano oggetto di misura cautelare, proprio a dimostrazione della sua volontà di chiarire a 360 gradi ogni aspetto della vicenda, senza trincerarsi dietro ad alcuna argomentazione che possa dare adito a fraintendimenti”. Più in generale la linea è quella della più totale trasparenza: “ha risposto con fermezza e ha escluso ogni sua responsabilità” tengono a ribadire i due avvocati difensori al termine dell’interrogatorio di garanzia, che è durato circa due ore. Pittella – secondo quanto reso noto da Cimadomo e Buccico  ha risposto “con decisione  con serenità e con tranquillità, con grande forza d’animo, motivando ogni sua risposta”. Gli avvocati del presidente della Regione hanno chiesto la revoca della misura cautelare “in maniera secca: non accettiamo attenuazione” hanno detto “perchè riteniamo che non ci siano elementi perchè continui o possa continuare la restrizione a carico del nostro cliente”. Sul versante politico invece l’avvocato Buccico ha risposto ai cronisti di non aver affrontato l’argomento anche se, ha aggiunto “penso nella maniera assoluta che non gli è mai sfiorata l’idea di dimettersi”. In attesa della decisione del gip Angela Rosa Nettis, lo staff legale di Pittella ha già presentato il ricorso al Tribunale del Riesame: l’udienza dovrebbe svolgersi martedì 24 luglio.
Per la cronaca, va ricordato che ieri l'interrogatorio di garanzia del presidente Pittella è slittato di alcune ore. Secondo quanto si è appreso, lo spostamento al pomeriggio si è reso necessario per il prolungarsi di altri interrogatori di garanzia di persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lucana condotta dalla Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Matera. In particolare, è durato circa due ore quello del professore ordinario dell’Università di Bari, Agostino Meale, ai domiciliari con l’accusa di corruzione in concorso con l’ormai ex commissario dell’Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto, anche per alcuni favori fatti per la carriera universitaria del figlio del dirigente. “Il mio assistito” ha detto all’uscita dal Palazzo di giustizia l’avvocato di Meale, Guglielmo Starace “ha cercato di chiarire la sua posizione, spiegando tutto quello che gli era possibile spiegare. Ha respinto le accuse di corruzione: abbiamo chiesto la revoca della misura”, ha concluso.

 

 

 

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