Nelle sale ottocentesche di Villa Pignatelli hanno risposto all’appello di De Luca il siciliano Nello Musumeci, il calabrese Mario Oliverio, il molisano Donato Toma e il governatore lucano Marcello Pittella mentre Michele Emiliano ha ascoltato in collegamento. Dinanzi a un Sud che nell’ultimo decennio ha continuato a perdere colpi, per Vincenzo De Luca servono provvedimenti “choc” per dare speranza ai giovani, come un grande piano per il lavoro, ma serve anche che le Regioni meridionali mettano da parte i distinguo per andare uniti alla battaglia ai tavoli in cui si decidono i giochi. “E’ indispensabile fare una battaglia per il Sud” dice “per difendere i nostri interessi, trovando un accordo politico tra noi nei giorni in cui nasce il nuovo governo perché quando si tratta di trovare le risorse il Nord è compatto, senza distinzioni di destra e sinistra, il Sud invece no. Dobbiamo imparare” è l’appello che il governatore campano rivolge ai colleghi “a fare lobby in maniera positiva per tutelare le nostre comunità”. Poi occorre rivedere il criterio che regola il riparto delle risorse sulla base degli investimenti pregressi e della qualità dei servizi. Questa è la prima battaglia che il presidente campano ha lanciato per impedire “che chi è già all’inferno continui a sprofondare per scelte sbagliate che appartengono al passato e a un modo pulcinellesco di rappresentare il Mezzogiorno che non esiste più”. “E dobbiamo combattere” ha aggiunto “perché le risorse destinate alle infrastrutture del Sud siano mantenute o incrementate”. Così i sei governatori hanno sottoscritto un memorandum per il rilancio del lavoro pubblico. ”Nei prossimi cinque anni” si legge nel documento “nel nostro Paese andranno in pensione circa 450 mila persone. Occorre accelerare fortemente i tempi di reintegro. Per il Sud è una grande occasione per abbassare l’età media dei lavoratori e aumentare il numero dei laureati. Tutti obiettivi che le sei regioni firmatarie del memorandum condividono e che possono perseguire senza costi ulteriori di bilancio pubblico perché tutte le assunzioni verranno effettuate rispettando i vincoli di finanza pubblica vigenti. La Pubblica Amministrazione deve tornare ad essere un pezzo fondamentale del motore dello sviluppo del Mezzogiorno” (Ansa).