Lunedì, 06 Aprile 2009 00:00

MATERA :CONFRONTO A DISTANZA TRA DE MAGISTRIS E MARINAGRI

In piazza Vittorio Veneto, ieri mattina a Matera, i manifestanti raccoglievano la solidarietà dei cittadini mentre nel centrale cinema Duni iniziava la annunciata e attesa manifestazione su “Libertà d’informazione e giustizia”promossa dal settimanale “Il Resto” e dalle associazioni “Progetto Legalità”; Sassikult; “Rinascita Civile”; “Circolo Lucano Matera”; “Cittadini Attivi di Bernalda”; “Associazione Antiracket di Montescaglioso”. Moderata da Nicola Piccenna de “Il Resto”, la platea ha ascoltato l’avvocato Leonardo Pinto, candidato alla Provincia per il movimento “La grande Lucania” ha ricapitolato la storia dell’inchiesta “Toghe lucane”. Fuori, tra il cinema e piazza Vittorio Veneto, c’erano cinquecento persone che indossavano tutte una maglietta bianca...

 

MATERA CONFRONTO A DISTANZA TRA INFORMAZIONE E GIUSTIZIA E L ASSOCIAZIONE MARINAGRI
 
In piazza Vittorio Veneto, ieri mattina a Matera, i manifestanti raccoglievano la solidarietà dei cittadini, mentre nel centrale cinema Duni iniziava la annunciata e attesa manifestazione su “Libertà d’informazione e giustizia”promossa dal settimanale “Il Resto” e dalle associazioni “Progetto Legalità”; Sassikult; “Rinascita Civile”; “Circolo Lucano Matera”; “Cittadini Attivi di Bernalda”; “Associazione Antiracket di Montescaglioso”. Moderata da Nicola Piccenna de “Il Resto”, la platea ha ascoltato l’avvocato Leonardo Pinto, candidato alla Provincia per il movimento “La grande Lucania” ha ricapitolato la storia dell’inchiesta “Toghe lucane”, specificando come “Lo dobbiamo ai giornalisti coraggiosi - ha detto - a quei giornalisti che non hanno inteso sottacere quanto emergeva nelle inchieste giudiziarie”. Dopo una breve prolusione della signora Maria Santeramo (delegata in rappresentanza delle associazioni) e dell’on. Pierluigi Zazzera (coordinatore per la Puglia dell’Italia dei Valori), Carlo Vulpio, giornalista, ha intrattenuto i presenti (il cinema presentava la platea con i posti a sedere occupati e la galleria semi vuota, circa cinquecento persone ndr) con un discorso di fuoco durato una mezz’ora. Tante le “accuse” lanciate da Vulpio: riguardanti la vicenda dei bachi da seta un “Bubbico, ti sfido a un confronto” - ha gridato dal palco – e ha ripreso stigmatizzando “una gestione clientelare e politica dei posti di lavoro, del “potere” detenuto, a suo dire, in regione dall’accoppiata “Bu – Bu”, vale a dire Buccico – Bubbico. Come se non bastasse, Vulpio ha segnalato anche l’esigenza di un rinnovamento politico a iniziare dall’Italia dei Valori con un tuonante: “Radice (si tratta di Aldo Michele Radice, coordinatore regionale di Italia dei Valori ndr) si dimetta”. Nel presentare De Magistris, Piccenna ha sottolineato come le persone in maglietta all’esterno del cinema “si sono voluti chiamare “Associazione vittime di de Magistris” e sono imprenditori e maestranze in difficoltà dopo il sequestro giudiziario del cantiere “Marinagri”. Ma in realtà sono vittime di quegli amministratori che hanno concesso autorizzazioni e licenze illegali per costruire un villaggio alla foce di un fiume, cosa espressamente vietata dalla Legge. Sono vittime della mala-politica e della mala-burocrazia di chi ha concesso di realizzare opere e sfruttare volumetrie approfittando di terreni del demanio dello Stato”. Più moderato e soprattutto breve il discorso di Luigi De Magistris. Il magistrato ha sottolineato il suo impegno a favore della società civile, ma non ha fatto alcun accenno alle sue passate indagini. “Il male assoluto - dice De Magistris - è il voto di scambio. Tutto ha un inizio ed una fine, anche il più corrotto dei poteri, ma occorre combattere il voto di scambio. In altri termini occorre evitare che la classe politica si auto-elegga. Cambiare è possibile e “mandarli a casa” è possibile. Nessuno spazio è stato dato agli interventi del pubblico.
Fuori, tra il cinema e piazza Vittorio Veneto, c’erano cinquecento persone,che indossavano tutte una maglietta bianca con su scritto “Vittime De magistris”. Hanno accolto a suon di fischi l’ex pubblico ministero di Catanzaro. Giunta da Policoro, la carica dei cinquecento era composta per lo più da ex dipendenti del cantiere di Marinagri che da un anno sono senza lavoro e da imprenditori edili oggi fortemente esposti con le banche. Fra loro anche tanti cittadini e giovani che hanno manifestato il loro dissenso per un sequestro cautelare, quello del villaggio turistico Marinagri, iniziato il 17 aprile del 2008 e ad oggi ancora con i sigilli apposti. La protesta dei cinquecento è stata “composta”. All’arrivo di De Magistris (all’incrocio fra via XX Settembre e via Roma) si sono levati alcuni fischi e c’è stato chi ha gridato, non senza ironia, “bravo” e “grazie”. De Magistris non ha commentato e ha raggiunto il cinema Duni. I manifestanti si sono poi radunati in piazza Vittorio Veneto, dove avevano allestito un gazebo informativo su Marinagri. Sempre in piazza avevano esposto pannelli in cui raccontavano come più di mille famiglie si sono ritrovate senza stipendio. Insieme ai cinquecento anche il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, e il presidente della società Marinagri Vincenzo Vitale.
Intanto si è costituita a Policoro (Matera) l'associazione “Vittime di De Magistris” che, da statuto, si prefigge “di tutelare soggetti, persone fisiche, giuridiche, imprese commerciali e artigianali, loro fornitori, dipendenti e collaboratori, che direttamente o, indirettamente, hanno subito danni morali e materiali dell’attività svolta, in maniera colposa o dolosa, dal dottor Luigi De Magistris nell’esercizio di magistrato inquirente”. All’associazione hanno aderito – secondo quanto riferito dal presidente Michele Mastrosimone – imprenditori, lavoratori e anche acquirenti di immobili danneggiati dal sequestro del cantiere del villaggio turistico Marinagri di Policoro, effettuato lo scorso anno dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Toghe Lucane”.
 
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