Mercoledì, 25 Marzo 2009 00:00

MATERA E IL SUO CENTRO STORICO

Riceviamo dal segretario cittadino di Matera del Pd Espedito Moliterni e pubblichiamo Non può sfuggire ad alcuno il delicato momento che sta attraversando la nostra città rispetto ad un generale affievolimento del dibattito pubblico su alcuni temi che in passato hanno invece generato partecipazione e passione. Si nota, inoltre, carenza di organicità e assenza di una strategia complessiva quando si affrontano questioni di una certa rilevanza. Gli ultimi esempi riguardano la zona pedonale di Piazza Duomo e la proposta dell’Amministrazione Comunale di destinare a parcheggio un’area situata nelle immediate vicinanze del Parco del Castello...

MATERA E IL SUO CENTRO STORICO

 

Riceviamo dal segretario cittadino di Matera del Pd Espedito Moliterni e pubblichiamo

 

Non può sfuggire ad alcuno il delicato momento che sta attraversando la nostra città rispetto ad un generale affievolimento del dibattito pubblico su alcuni temi che in passato hanno invece generato partecipazione e passione. Si nota, inoltre, carenza di organicità e assenza di una strategia complessiva quando si affrontano questioni di una certa rilevanza. Gli ultimi esempi riguardano la zona pedonale di Piazza Duomo e la proposta dell’Amministrazione Comunale di destinare a parcheggio un’area situata nelle immediate vicinanze del Parco del Castello che hanno generato reazioni ed opinioni diverse, tutte legittime ma che alla fine risultano di scarsa efficacia se non inserite in un contesto più ampio, in una strategia complessiva di destinazione e di rigenerazione del nostro centro storico. Con questo intervento si vuole dare un contributo ad una discussione più ampia, più organica sperando di generare un dibattito che veda la partecipazione dei partiti, delle associazioni, delle forze sociali ed economiche che a vario titolo devono essere coinvolte nella definizione di una strategia capace di rendere il nostro centro storico volano per la crescita ed il rilancio della nostra città. L’intera area del centro storico rappresenta il cuore pulsante della città; occorre, quindi, ridefinire ed organizzare le funzioni  dell’intera area del centro storico tenendo conto della qualità dei servizi che è necessario che vi insistano, delle esigenze dei residenti, linfa vitale ed indispensabile, dei visitatori, dei turisti e degli altri cittadini materani. Il Partito Democratico vuole dare un contributo, attraverso la riproposizione di elaborazioni programmatiche del suo recente passato, ad un dibattito più ampio ed organico sul centro storico, incentrando l’attenzione e la discussione sui seguenti punti: Spazi per la cultura e per i saperi: E’ assolutamente possibile individuare all’interno dell’area storica percorsi, luoghi e contenitori che potrebbero avere un ruolo importante per la promozione e la diffusione della cultura e dei saperi. Beni che, oltre a rappresentare un patrimonio di grande valore, devono essere visti come un insieme di dotazioni da valorizzare meglio e quali punti di forza su cui costruire una politica integrata dell’offerta culturale. A tale proposito occorre rilanciare l’idea del “percorso degli spazi culturali”:il teatro Duni,  palazzo Lanfranchi, Palazzo dell’Annunziata, museo Ridola, palazzo di S. Lucia, includendo il sistema delle piazze e spazi aperti (piazza V. Veneto, S.Biagio, S.Francesco, piazza Sedile, piazza Duomo, piazzetta Ridola, via del Corso, via delle Beccherie e via Ridola), attualmente poco valorizzati e che meritano maggiore attenzione. A queste risorse, numerose e tutte di significativa importanza, bisogna inserire il complesso del vecchio ospedale, destinato a campus universitario. La scelta assume un ruolo fondamentale per tutta la città e per l’area storica in particolare, per il rafforzamento di funzioni di pregio connesse all’arrivo di nuove persone e al conseguente incremento dell’economia dei saperi. Spazi per Attività Economiche. Le funzioni e di attività che una volta caratterizzavano particolarmente il nostro centro si è progressivamente ridotto; si pensi, ad esempio, alla graduale scomparsa delle botteghe artigiane ed alla rarefazione di soggetti imprenditoriali tradizionali e storici. E’ innegabile che lo sviluppo dell’area storica della città passa attraverso lo sviluppo delle attività economiche compatibili con lo spazio di cui stiamo trattando, in grado di contribuire al consolidamento di un’identità forte e qualitativamente alta che generi maggiore capacità di attrazione. Si tratta di definire le scelte adeguate: gli investimenti sulla cultura e sui saperi rilanciano, inevitabilmente, i servizi legati all’arte, alla musica, al teatro, al turismo; bisogna associare una serie di spazi/vetrine legate alla produzione commerciale e industriale della città, alle botteghe tipiche, agli esercizi di commercio ed artigianato di qualità quali, ad esempio, l’artigianato artistico e quelli per la valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali. Qualità degli spazi pubblici. Questo aspetto richiede interventi diversi, da attuare  secondo un progetto e un programma d’insieme in grado di incidere in modo significativo sull’immagine e sulla vivibilità dell’area storica, che rispondano all’obiettivo di recuperare la qualità, la sicurezza e la fruibilità degli spazi pubblici. In un arco temporale limitato bisognerà intervenire anche in  via del Corso, via delle Beccherie, via Duomo, via s. Francesco. La cura degli spazi aperti, della qualità dell’arredo urbano e dei dettagli, anche quelli più apparentemente più ordinari (spazi verdi, illuminazione, scalinate e fontane), non è un’ operazione ritenuta secondaria rispetto ad altre ma, a mio avviso, se riusciremo a conseguire effetti positivi di tipo estetico, funzionale e strategico,  l’intero esito ne risulterà agevolato. Lavorare sulla “qualità”, sulla pavimentazione, sulla illuminazione, sulle facciate, sugli arredi è una operazione strategica che non dobbiamo dunque relegare  alla voce “manutenzione”. Mobilità e accessibilità. La nostra area storica, al pari di quelli di numerose città italiane ed europee, è caratterizzata da tessuti e spazi limitati, profondamente incompatibili con la presenza di numerose automobili che limitano ulteriormente lo spazio per i pedoni e per il trasporto pubblico. Siamo di fronte ad una situazione che evidenzia criticità molto forti. Sono necessarie risposte intelligenti per organizzare una mobilità in grado di sostenere il piano di insieme tracciato. Esiste da sempre una stretta interdipendenza fra sviluppo economico e mobilità e che dalla capacità di predisporre una buona mobilità si può misurare la maturità di un contesto urbano e sociale. Il sistema delle azioni da organizzare deve porre al centro dell’attenzione la mobilità dei pedoni e la qualità dello spazio urbano della città. Pertanto occorre:dare priorità allo sviluppo del trasporto collettivo piuttosto che a quelli per la mobilità del singolo; individuare le azioni necessarie per un concreto ridimensionamento della quantità di automobili presenti nelle vie del centro storico; organizzare programmi per la costruzione di strutture per la sosta fortemente attrattive; sviluppare sistemi di trasporto pubblico e collettivo competitivi recuperando spazi dedicati a  tali servizi; promuovere sistemi di mobilità alternativa. Il principale strumento da mettere in campo per l’attuazione di questo percorso, è la realizzazione di strutture per la sosta così da restituire gli usi degli spazi   principalmente ai pedoni ed al mezzo di trasporto pubblico. La costruzione di un numero adeguato di strutture destinate a parcheggi pubblici rappresenta il cardine principale del sistema della mobilità dell’area storica e, conseguentemente, dell’intera città. Per questa ragione, oltre ad eseguire in breve tempo i parcheggi già programmati ritengo vadano celermente individuati  altri siti dove poter realizzare parcheggi multipiano quali, per esempio, l’area di via Annunziatela (di fronte alla sede del consorzio di bonifica), il giardino Porcari, ultimo spazio libero del centro storico che deve continuare ad essere organizzato come “spazio pubblico” e bene collettivo per tutti, l’area situata tra l’ex Convento Sant’Anna e l’ex ospedale, prendendo come modello un progetto che limiti l’impatto ambientale e visivo.(come previsto nell’ambito del progetto del Parco del Castello). Un programma per il turismo. Alla crisi del sistema produttivo territoriale occorre dare risposte diversificate. Tra queste vi è sicuramente la necessità di investire sull’economia legata al turismo. Ma su questo versante, nonostante le tante relazioni istituzionali intrecciate, i risultati non sono ancora soddisfacenti. Da alcuni anni a questa parte il numero dei pernottamenti in città non si schioda da un certo numero di presenze, mentre in altre parti d’Italia il turismo culturale delle città d’arte segna una crescita costante. Necessita pertanto una pianificazione e programmazione del turismo di cui deve farsi carico il Sistema Turistico Locale con l’Apt e la Regione Basilicata, perché la crescita del turismo lucano passa attraverso la crescita dell’attrattore turistico per eccellenza della regione. I tanti piccoli grandi interventi. Ad una adeguata pianificazione strategica deve però corrispondere anche una gestione ordinaria delle cose. Interventi per migliorare l’igiene e la pulizia delle strade e delle piazze; definire contrattualmente i rapporti con il gestore dei parcheggi a pagamento per evitare l’enorme disagio alla cittadinanza; ampliare l’isola pedonale ed altre piccole grandi opere di ordinaria amministrazione”. Per poter rispondere alle sfide ed alle scelte delineate, pur non esaustive, occorre formare un’estesa “coscienza sociale”; questo lo si può ottenere con il giusto coinvolgimento della società civile, organizzata e non, concertando con essa le soluzioni migliori e riprendendo, con forza e passione, un dibattito organico sul destino del nostro centro storico che, allo stato attuale, appare sopito.

Pertanto, in attesa di definire un quadro di interventi organico per il centro storico, è opportuno che non si prendano decisioni affrettate su singoli provvedimenti come la chiusura di Piazza Duomo e la costruzione di un parcheggio a ridosso del Parco del Castello, le cui attuali proposte di dimensionamento, da parte dell’Amministrazione Comunale, avrebbero un effetto devastante sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che visivo.

 

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