Venerdì, 20 Marzo 2009 00:00

IL FUTURO DEL CENTROSINISTRA LUCANO

Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del coordinatore regionale di Sinistra Democratica di Basilicata, Carlo Petrone in merito al dibattito politico interno al centrosinistra lucano. “Ora che siamo tutti più tranquilli perché Emilio Colombo ha riabilitato il PD, possiamo iniziare a discutere con maggior buon senso politico sul futuro del centrosinistra di Basilicata? Lo suggerirebbero le continue lacerazioni interne al PD, il passaggio di suoi esponenti nel centrodestra, il tentativo, tutto lucano, di definire le prossime alleanze solo in base a postazioni e organigrammi. Lo abbiamo detto più volte: la gravità della crisi, con possibili dure conseguenze sul debole tessuto economico e sociale della Basilicata, richiederebbe un profondo rinnovamento...
IL FUTURO DEL CENTROSINISTRA LUCANO

Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del coordinatore regionale di Sinistra Democratica di Basilicata, Carlo Petrone in merito al dibattito politico interno al centrosinistra lucano.

“Ora che siamo tutti più tranquilli perché Emilio Colombo ha riabilitato il PD, possiamo iniziare a discutere con maggior buon senso politico sul futuro del centrosinistra di Basilicata? Lo suggerirebbero le continue lacerazioni interne al PD, il passaggio di suoi esponenti nel centrodestra, il tentativo, tutto lucano, di definire le prossime alleanze solo in base a postazioni e organigrammi. Lo abbiamo detto più volte: la gravità della crisi, con possibili dure conseguenze sul debole tessuto economico e sociale della Basilicata, richiederebbe un profondo rinnovamento di strategie, programmi e classi dirigenti del centrosinistra. Il vecchio modello lucano del centrosinistra non è più riproponibile, non solo per la nascita e le posizioni politiche espresse dal PD, ma soprattutto perché quel centrosinistra si è caratterizzato negli ultimi anni come luogo della mediazione di diffusi interessi economici e politici, spesso lontani dalle esigenze vere di questa regione. E allora vediamo se possiamo individuare terreni comuni su cui iniziare un lavoro di costruzione di un nuovo centrosinistra. Sul piano strategico: c’è la volontà di approfondire la ricerca di strumenti e scelte per fronteggiare la crisi, ad iniziare dall’individuazione di nuove risorse per il sostegno ai lavoratori, soprattutto per i precari?Si vuole ripensare concretamente la politica industriale e quella energetica per adeguarle ad una nuova strategia dello sviluppo lucano che privilegi il lavoro e l’ambiente? C’è la volontà concreta di pensare ad un’alleanza strategica che riguardi anche le prossime elezioni regionali? Se c’è, assumiamo tutti già da ora l’impegno a modificare lo Statuto e la legge elettorale, eliminando il listino e prevedendo nella nuova legge le primarie. Così come concretamente dobbiamo mettere in campo, fin da ora, ipotesi di riforma della politica e del suo agire quotidiano (regole, assunzione del codice etico europeo per gli amministratori,riduzione drastica dei costi della politica, sburocratizzazione degli apparati pubblici). Su piano politico:la sinistra viene considerata con rispetto un elemento centrale del nuovo centrosinistra, perché portatrice di idee, progetti e classi dirigenti adeguate( al di là dei numeri che verificheremo alle prossime elezioni)? E allora bisogna azzerare tutte le modalità poste in essere di selezione delle candidature. Fino ad ora abbiamo assistito ad un crescendo delle logiche interne al PD e ad altri partiti del centro della coalizione; ora bisogna procedere tutti insieme alla definizione di programmi e di candidati che rispondano alle esigenze delle Amministrazioni che andranno a governare ed a quelle generali della coalizione. Se si vogliono affrontare questi temi si rinunci a una inutile tecnica mediatica per lanciarsi segnali, più o meno chiari, e si affrontino le questioni anche in confronti pubblici, si formi un gruppo per il programma ed un altro per le regole, e si vincoli la possibile maggioranza alla nuova elaborazione progettuale e politica. Nessuno è obbligato a stringere alleanza a qualsiasi costo. E’ chiaro che in Basilicata è concreto il pericolo che le destre si rafforzino ulteriormente, ma questo problema dovrebbe interessare anche il PD che, invece, appare ancora prigioniero delle sue vicende interne. Sinistra democratica è pronta a fare la sua parte e sceglierà partendo dalle questioni poste. Nelle elezioni amministrative in Basilicata presenteremo la lista “ Sinistra per la Basilicata”, insieme con il Movimento per la sinistra di Niki Vendola e realtà della società che vorranno aderirvi. Solo alcuni spunti di riflessione, ma da qualche parte bisognerà pur partire, ed in fretta, perché non mi convincono logiche autoreferenziali e progetti presenti e futuri che riguardano solo i destini di una ristrettissima parte dei gruppi dirigenti del PD. Queste logiche producono divisioni ed allontanano la possibilità di avviare una nuova fase del centrosinistra lucano.”

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