Martedì, 17 Marzo 2009 00:00

LIDIA: LA SPERANZA IN UN PROGETTO

Un segno di speranza, un piccolo aiuto concreto destinato a chi ha il coraggio di inventarsi un futuro in tempi tanto difficili. E’ il progetto “Lidia” dell’Arcidiocesi di Matera e Irsina. Piccoli prestiti da 3mila a 7mila euro concessi per l’avvio di micro-imprese artigiane e non. I potenziali beneficiari di questi prestiti, che prevedono la restituzione in 36 o 72 mesi, sono i giovani fino a 36 anni d’età, le donne, gli immigrati regolari, i portatori di handicap e le cooperative. Il progetto “Lidia” è stato presentato, nel corso di un incontro moderato dalla giornalista Antonella Ciervo, il pomeriggio di ieri, 16 marzo, nella Mediateca di Palazzo dell’Annunziata. Ruggi in pagina.

LIDIA: LA SPERANZA IN UN PROGETTO

Un segno di speranza, un piccolo aiuto concreto destinato a chi ha il coraggio di inventarsi un futuro in tempi tanto difficili. E’ il progetto “Lidia” dell’Arcidiocesi di Matera e Irsina. Piccoli prestiti da 3mila a 7mila euro concessi per l’avvio di micro-imprese artigiane e non. I potenziali beneficiari di questi prestiti, che prevedono la restituzione in 36 o 72 mesi, sono i giovani fino a 36 anni d’età, le donne, gli immigrati regolari, i portatori di handicap e le cooperative. Il progetto “Lidia” è stato presentato, nel corso di un incontro moderato dalla giornalista Antonella Ciervo, il pomeriggio di ieri, 16 marzo, nella Mediateca di Palazzo dell’Annunziata. Alla presenza dell’arcivescovo monsignor Salvatore Ligorio e del procuratore di Banca etica Giuseppe Mimmo, don Filippo Lombardi, direttore della Caritas di Matera, ha illustrato le modalità con cui saranno erogati questi micro - prestiti. “Ogni candidatura al credito – ha detto don Filippo Lombardi – viene dapprima valutata da una commissione in cui figurano anche uno psicologo, un consulente del lavoro e un commercialista. Se il progetto risponde a criteri di innovazione, ha contenuti sociali e offre garanzie di lavoro, si passa ad una ulteriore fase in cui il richiedente il prestito viene affiancato nel progetto che si accinge a realizzare e ottiene il finanziamento. Si tratta di piccole somme, di certo non risolutive ma che possono contribuire ad alleviare i costi dell’avvio di nuove attività. Finora abbiamo ricevuto tre richieste di credito, da parte di una donna e di due giovani uomini. Fra loro c’è che vuol aprire una macelleria e chi vuol mettersi in proprio per aprire una bottega da fabbro”.
La dotazione economica, messa a disposizione dall’Arcidiocesi, è di circa 50mila euro. Cifra che sarà raddoppiata dal partner del progetto Lidia: Banca etica. “Coniugare etica e operatività finanziaria, questa è la finalità di Banca etica – ha detto Giuseppe Mimmo – che garantirà i micro - prestiti del progetto Lidia. In altre realtà, progetti simili hanno dato impulso alle attività economiche. Riteniamo che il microcredito sarà d’aiuto anche nella provincia di Matera”. Più scettico, a riguardo, si è mostrato don Basilio Gavazzeni. Il prete antiusura, com’è conosciuto don Basilio, ha chiesto che le risorse dell’Arcidiocesi non vengano “frantumate” in mille iniziative ma che vengano impiegate nelle attività sociali già esistenti: come la Fondazione antiusura monsignor Cavalla. Critico sul progetto, ma disponibile a offrire le competenze della Confcommercio, si è mostrato il presidente provinciale dell’associazione dei commercianti Gianni Schiuma. “In questo momento storico è più facile che i negozi chiudano piuttosto che se ne aprano di nuovi – ha affermato Schiuma – e come Confcommercio abbiamo riscontrato tanta disinformazione rispetto ai costi di apertura di un locale o alle tasse che si devono pagare. Quelle che sono le nostre competenze, le offriamo all’Arcidiocesi e al progetto Lidia”. Il progetto Lidia prende nome dalla donna macedone che si converte ascoltando le parole dell’apostolo Paolo. E’ Luca, nel libro degli “Atti”, a raccontare di Lidia. La donna viene descritta come un’imprenditrice che mette tutti i suoi averi e la sua casa a disposizione dell’apostolo.
                                                                                                      Sissi Ruggi
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