Sabato, 14 Marzo 2009 00:00

COLDIRETTI E VITI: UN INCONTRO COSTRUTTIVO

Programmi seri e rispetto delle regole prima di tutto: questi i principi richiesti dai quadri dirigenti della Coldiretti Basilicata che in ieri hanno incontrato il neo assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti. Durante l’incontro svoltosi al Park Hotel, l’Organizzazione di categoria ha evidenziato sia i punti di criticità e le situazioni da risolvere, sia proposte concrete, come il progetto per una piattaforma per una forte progettualità per rilanciare le imprese agricole e essere competitive. Il direttore della Coldiretti Basilicata, Giuseppe Brillante, ha consegnato all’assessore documenti e proposte degli ultimi due anni che finora non hanno trovato l’attenzione necessaria negli ambienti istituzionali della Regione Basilicata.

COLDIRETTI E VITI: UN INCONTRO COSTRUTTIVO

Programmi seri e rispetto delle regole prima di tutto: questi i principi richiesti dai quadri dirigenti della Coldiretti Basilicata che in ieri hanno incontrato il neo assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti. Durante l’incontro svoltosi al Park Hotel, l’Organizzazione di categoria ha evidenziato sia i punti di criticità e le situazioni da risolvere, sia proposte concrete, come il progetto per una piattaforma per una forte progettualità per rilanciare le imprese agricole e essere competitive. Il direttore della Coldiretti Basilicata, Giuseppe Brillante, ha consegnato all’assessore documenti e proposte degli ultimi due anni che finora non hanno trovato l’attenzione necessaria negli ambienti istituzionali della Regione Basilicata. Nove i punti indicati in un documento sulle questioni irrisolte: dall’Arbea che da due anni non eroga contributi, alla riforma dei consorzi di bonifica, alla razionalizzazione della spesa, alle opere irrigue in attesa di finanziamento o prima progettazione e di quelle incompiute, al credito e al sostegno alla liquidità aziendale, alla questione smaltimento rifiuti, al ritardo dei bandi del Psr 2000-2013. Brillante si è soffermato sulla questione della fiscalizzazione degli oneri sociali e della necessità di incentivare quelle imprese che stabilizzino i rapporti di lavoro e aumentano le giornate lavorative. “Noi chiediamo certezza delle regole e degli obbiettivi – ha affermato Piergiorgio Quarto, presidente Coldiretti Matera – e quindi di avviare al più presto i bandi del prossimo Psr indispensabili per la programmazione delle imprese, sia per le misure agro ambientali, sia per progetti di investimento e innovazione. C’è bisogno di programmazione e coordinamento anche quando si va alle diverse manifestazioni fieristiche. Non si può lasciare all’improvvisazione”. Utilizzare le somme liberate del vecchio Por, ammontanti a 60 milioni di euro, per questioni aperte come il pacchetto igiene, per interventi di bonifica ambientale e di incentivazione all’uso di energie rinnovabili: questi i punti sottolineati da Gennaro Mecca, vice presidente Coldiretti Potenza. “L’accordo sul prezzo del latte sottoscritto tra Regione e organizzazioni di categoria, fissato a 0,47, non è stato per nulla rispettato – ha continuato Mecca. Agli allevatori che conferiscono, la materia prima viene oggi pagata dai 30 ai 37 centesimi. L’impegno è stato mantenuto nella promozione alla commercializzazione e a beneficiarne sono stati solo i trasformatori”.  “E’ il tempo di iniziare a raccogliere – ha detto Filomena Laguardia, presidente della sezione di Rotondella. La politica non è esercizio del parlare, ma del fare. Bisogna educare i cittadini ad apprezzare i prodotti del territorio. Ci sono troppi enti non convergenti che promuovono. Individuiamo strategie precise e risposte, coordinando le azioni, anche selezionando le aziende che possono stare sui mercati. Che si va a fare a Mosca se poi non si riesce a far venire nelle nostre campagne i turisti delle regioni limitrofe?”. Ha rimarcato l’importanza di attivare la vendita diretta su assi stradali strategici e nei centri più popolosi della regione, ma di trovare anche strutture adeguate e fare formazione agli operatori. “L’agricoltura è Pil, lavoro, sicurezza alimentare, sviluppo, benessere - ha detto Nicola Barbangelo, presidente Unione bonifiche. Noi vogliamo essere un sindacato di proposte e non di protesta se ce lo lascerete fare”.  Ha rilanciato la proposta di un mercato dell’ortofrutta all’ingrosso Cosimo Stigliano, presidente della sezione di Policoro, mentre Teodoro Palermo, presidente del Consorzio di tutela del vino Aglianico ha parlato di sistema turistico, mettendo a sistema beni ambientali, storici e giacimenti enogastronomici di straordinaria ricchezza ed infine Francesco Vitelli ha rappresentato la necessità di dare seguito ad una legge regionale come la 21 del 2006 che oggi potrebbe rappresentare un forte appoggio alla competizione delle nostre imprese per un sostegno duraturo al sistema assicurativo contro le calamità naturali.

“L’agricoltura – ha detto dal canto suo Vincenzo Viti - necessita di un sistema di governance efficace a servizio delle sue strutture in un rapporto diretto e non burocratico tra potere e gestione del territorio. Si sta procedendo al riordino degli enti agricoli. In questi giorni, inoltre, si sta provvedendo a restituire funzionalità all’Arbea con adempimenti che scaturiscono sia da indicazioni comunitarie che dalle richieste del mondo agricolo. All’ente pagatore – ha continuato Viti – si chiede il rispetto del cronoprogramma, per creare quel circuito virtuoso che rimetta in gioco risorse che non sono della Regione ma degli agricoltori. Non ci sono altre alternative: o entro il 30 giugno l’Arbea riesce a superare la precarietà oppure si dovrà individuare una radicale soluzione in sintonia con gli interessi del mondo agricolo lucano”. L’assessore si è soffermato, poi, sulle iniziative per qualificare le imprese agricole. “Con la creazione di un polo del Biotech verde a Metaponto e con un’analoga struttura di ricerca a Isca Pantanelle dedicata più specificatamente alla zootecnia, con le giuste interazioni tra pubblico e privato, si cercherà di fornire alle aziende agricole gli strumenti per introdurre ricerca e nuove tecnologie all’interno dei propri processi produttivi, con la duplice funzione di rendere più competitive le imprese sui mercati e nello stesso tempo di agire come attrattori in un’area più vasta. Investimenti importanti come quello annunciato dalla cooperativa Arpor del gruppo Orogel nel Metapontino, per un valore di 12 milioni di euro, insieme con altri programmati, serviranno a legare l’agricoltura lucana all’industria agroalimentare”. Parlando del Piano di sviluppo rurale, l’assessore ha confermato che parte dei bandi è stata già approvata dalla giunta, parte di essi è prossima ad approdare all’approvazione del governo regionale. Si tratta di collegare l’emanazione dei bandi che saranno caratterizzati “da un linguaggio semplice, da procedure snelle”, a una piena agibilità sia delle strutture del Dipartimento che degli enti strumentali, in modo che essi non rimangano “pure virtualità”. “Gli strumenti della programmazione comunitaria, gli interventi per l’accesso al credito, il rafforzamento dei consorzi di difesa, sui quali stiamo lavorando con nuove misure, riusciranno - ha detto ancora Viti - a sostenere gli investimenti in agricoltura, dando risposte agli imprenditori in un momento cosi delicato come quello che stiamo affrontando”. L’assessore ha annunciato infine che, di intesa con le organizzazioni professionali, intende convocare il Tavolo Verde tra il 5 e il 10 aprile per fare il punto sulle criticità ancora aperte.

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