Giovedì, 12 Marzo 2009 00:00

LE POLITICHE SOCIALI MATERANE AL GIRO DI BOA

Giro di boa, a Matera, in tema di politiche sociali. Il Consiglio comunale, riunitosi in seconda seduta ieri pomeriggio, ha approvato il nuovo Regolamento sulle assistenze. Uno strumento di attuazione che permetterà di ridisegnare, in base alle esigenze degli utenti, i servizi dedicati ai cittadini in difficoltà. Il regolamento pone particolare attenzione al consolidamento del servizio di assistenza domiciliare per gli anziani e a offrire un supporto calibrato sulle esigenze di ciascun disabile sia nel percorso scolastico che in famiglia. Due le novità di rilievo contenute in questo strumento: la nascita dei servizi di assistenza domiciliare di tipo educativo per i minori e le loro famiglie e l’introduzione dell’ “assegno di cura”. Ruggi in pagina.
LE POLITICHE SOCIALI MATERANE AL GIRO DI BOA
 
Giro di boa, a Matera, in tema di politiche sociali. Il Consiglio comunale, riunitosi in seconda seduta ieri pomeriggio, ha approvato il nuovo Regolamento sulle assistenze. Uno strumento di attuazione che permetterà di ridisegnare, in base alle esigenze degli utenti, i servizi dedicati ai cittadini in difficoltà. Il regolamento pone particolare attenzione al consolidamento del servizio di assistenza domiciliare per gli anziani e a offrire un supporto calibrato sulle esigenze di ciascun disabile sia nel percorso scolastico che in famiglia. Due le novità di rilievo contenute in questo strumento: la nascita dei servizi di assistenza domiciliare di tipo educativo per i minori e le loro famiglie e l’introduzione dell’ “assegno di cura”. L’amministrazione offrirà un “sostegno” alle famiglie che decidono di continuare ad accudire l’anziano in casa. L’assegno di cura vorrebbe, così, evitare il ricovero negli ospizi. L’approvazione del regolamento sulle assistenze è stato il “piatto forte” di un’assemblea cittadina che si è trovata concorde nell’approvare anche un altro strumento attuativo: il regolamento per proporre la candidatura di Matera quale capitale europea della cultura per il 2019. Sulla base di quanto approvato dal Consiglio comunale, l’associazione nata per promuovere la città dei Sassi verso questo importante traguardo potrà iniziare il suo lavoro. Per due ordini del giorno che sono passati, altri due sono stati rinviati. Si tratta di quello relativo al gemellaggio con la città di Petra e di quello che avrebbe dovuto stabilire i “paletti” per concedere l’uso di locali comunali alle associazioni. Su quest’ultimo rinvio, non poca è stata la delusione. Nell’aula consiliare, fra il pubblico, c’erano alcuni componenti dell’Ente nazionale sordi (Ens). “E’ dal 1971 che l’Ens è presente a Matera e oggi conta 124 soci (in tutta la provincia ci sarebbero circa 280 sordi) – ha detto il presidente provinciale dell’onlus Luciano Stigliano, avvalendosi di una interprete Lis, ovvero la lingua dei segni italiana – ma ancora non abbiamo una nostra sede. Un locale ci è stato assegnato, in via Castelvecchio, ma non è agibile. Abbiamo assistito al Consiglio comunale per chiedere che ci dessero una nuova sede o che almeno si provvedesse ai lavori nel locale di via Castelvecchio. Al momento, lì, non è possibile svolgere alcuna attività. Tanto che, da due anni, abbiamo preso in fitto una sede. I costi li sostiene l’associazione, ma quei 388 euro al mese che paghiamo sono soldi che sottraiamo a interventi a favore dei nostri soci. E di soldi non ce ne sono molti”. Luciano Stigliano fa notare come Matera non sia una città adatta ai sordi. “Non ci sono servizi per noi – ha affermato Stigliano – se ci rechiamo in un qualsiasi ufficio pubblico, dobbiamo portare noi un interprete Lis e a nostre spese. I telegiornali locali e la Rai regione ci escludono dall’informazione, non avendo né sottotitoli né interprete Lis. E ci è anche difficile partecipare alla vita politica, nessuno ha mai pensato di far tradurre per noi un comizio”.
                                                                                                                                          Sissi Ruggi
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