Domenica, 08 Marzo 2009 00:00

GENITORE: UN MESTIERE DIFFICILE

Il mestiere di genitore non è mai stato facile. Nessuno può insegnarlo, si impara in prima persona e fra mille difficoltà, sulla scorta del buon senso e della volontà di costruire un rapporto familiare stabile fra coniugi per il futuro benessere psico-fisico dei figli. Ed è proprio “costruire” la parola chiave su cui fare perno sia per le famiglie che vivono una realtà felice che per quelle entrate in crisi, che si stanno separando o che già sono divise. Una parola chiave, “costruire”, è emersa più volte nella giornata di studio sull’ “Affido dei minori e l’esercizio della responsabilità genitoriale nella crisi familiare” svoltosi ieri, sabato 7 Marzo, a Matera. Ruggi in pagina.
GENITORE: UN MESTIERE DIFFICILE
Il mestiere di genitore non è mai stato facile. Nessuno può insegnarlo, si impara in prima persona e fra mille difficoltà, sulla scorta del buon senso e della volontà di costruire un rapporto familiare stabile fra coniugi per il futuro benessere psico-fisico dei figli. Ed è proprio “costruire” la parola chiave su cui fare perno sia per le famiglie che vivono una realtà felice che per quelle entrate in crisi, che si stanno separando o che già sono divise. Una parola chiave, “costruire”, è emersa più volte nella giornata di studio sull’ “Affido dei minori e l’esercizio della responsabilità genitoriale nella crisi familiare” svoltosi ieri, sabato 7 Marzo, a Matera. L’incontro, organizzato e promosso dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Matera e dalla Sezione di Potenza dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia, ha avuto come moderatore il presidente della Sezione penale del Tribunale di Matera Lanfranco Vetrone.
Di rilevo i relatori: il Consigliere di Cassazione Giuseppe Salmé e il giudice del Tribunale per i minorenni di Trento Luciano Spina hanno illustrato la giurisprudenza, e di legittimità e di merito, in materia di affido condiviso. E’ stato l’avvocato del Foro di Roma e presidente della Camera minorile InCamMiNo, Maria Giovanna Ruo, ad affrontare pro e contro dell’affidamento condiviso. Legge che consente ai genitori separati di mantenere entrambi la patria potestà, quindi la responsabilità, sui figli oltre a regolare i periodi di convivenza con ciascun genitore. Un provvedimento che stabilisce il così detto "principio di bigenitorialità": la separazione personale dei genitori non consegue necessariamente, come nell'affidamento esclusivo, la separazione di uno dei genitori dai figli. “In passato le famiglie allargate consentivano di ricevere un’educazione alla genitorilità – ha spiegato l’avvocato Ruo - vissuta attraverso le esperienze e la collaborazione familiare alla maternità di zie e cugine ancor prima di divenire madri e padri. Oggi le famiglie mononucleari mettono a dura prova i neo genitori, soli di fronte ai cambiamenti del loro stile di vita. Se poi si considerano anche i mutamenti sociali, con la donna che ha rivendicato un ruolo più attivo e “forte” e con l’uomo che fatica a mantenere il passo, e la mancanza di riferimenti e valori, ben si comprende perché sono in forte aumento le separazioni e i divorzi di coppie con pochi anni di matrimonio. Chi ne paga le conseguenze sono i figli: la separazione da un genitore é vissuta come un lutto. L’affido condiviso – ha proseguito Maria Giovanna Ruo – rappresenta una soluzione, ma solo se i genitori non lo subiscono come un’imposizione del giudice. I coniugi che si stanno separando devono aver la forza e la volontà di costruire insieme un percorso di vita diverso e in virtù dei loro figli. Solo così potranno salvaguardarne la crescita”. L’avvocato Ruo propone percorsi di crescita per i genitori in fase di separazione, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Matera li vuol estendere alle famiglie normali. Il Piano delle Politiche sociali predisposto dall’assessore comunale di Matera alle politiche sociali Michele Plati ha come punto di forza il sostegno alle famiglie. Aprendo i lavori della giornata di studio, l’assessore Plati ha annunciato l’imminente istituzione del “Centro per la famiglia”. “Avrà sede al Casino Padula nel rione di Agna Le Piane – ha detto Michele Plati – e sarà una struttura di supporto alla genitorialità. Un centro in cui si terranno corsi pre-matrimoniali per coppie che scelgono di sposarsi con rito civile. Vi lavoreranno figure professionali in grado di offrire supporto e aiuto ai genitori, perché i giovani possano imparare a costruire la propria famiglia. La vita coniugale e familiare impone sacrifici e impegno, oltre alla volontà di superare i momenti di crisi. Nel Centro di Agna le piane offriremo questo genere di sostegno. Sarà anche un punto d’incontro per minori e adolescenti e nel parco verranno realizzati percorsi di riabilitazione per disabili. L’immobile è in ristrutturazione (con fondi Pisu – Piano integrato di sviluppo urbano) e i lavori dovrebbero terminare a fine giugno”.
La ricca mattinata di interventi è stata chiusa dall’avvocato e sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico, intervenuto su deontologia ed etica professionale dell’avvocato di famiglia. I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con l’approfondimento dei temi del convegno e il contributo di numerosi interventi di esperti del settore, dagli avvocati agli psicologi e ai sociologi.
                                                                                                                                              Sissi Ruggi
 
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