Venerdì, 27 Febbraio 2009 00:00

RIDUZIONE SPESA REGIONALE: UNA PDL DI DI SANZA

Il consigliere regionale del Partito democratico, Antonio Di Sanza, ha presentato una proposta di legge di modifica alla “Legge regionale n. 31/08 – Legge finanziaria 2009” tesa alla riduzione della spesa regionale. “La proposta di legge regionale, depositata in data odierna – dichiara Di Sanza – è tesa ad ampliare l’ambito di azione dell’articolo 6 della Legge Regionale n. 31 del 2008 che riguarda il Patto di stabilità interno e le misure di contenimento della spesa. Attualmente l’articolo 6, comma 1, della legge in questione, allo scopo di concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2008-2011 adottati con l’adesione al Patto di stabilità e crescita, vieta di istituire, nell’esercizio finanziario 2009, nuovi comitati...

RIDUZIONE SPESA REGIONALE: UNA PDL DI DI SANZA

Il consigliere regionale del Partito democratico, Antonio Di Sanza, ha presentato una proposta di legge di modifica alla “Legge regionale n. 31/08 – Legge finanziaria 2009” tesa alla riduzione della spesa regionale. “La proposta di legge regionale, depositata in data odierna – dichiara Di Sanza – è tesa ad ampliare l’ambito di azione dell’articolo 6 della Legge Regionale n. 31 del 2008 che riguarda il Patto di stabilità interno e le misure di contenimento della spesa. Attualmente l’articolo 6, comma 1, della legge in questione, allo scopo di concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2008-2011 adottati con l’adesione al Patto di stabilità e crescita, vieta di istituire, nell’esercizio finanziario 2009, nuovi comitati, commissioni, consulte, consigli, gruppi di lavoro a carattere permanente ed altri organismi collegiali che comportino oneri aggiuntivi a carico del bilancio della Regione. Si vieta, altresì, di integrare gli organismi già esistenti di ulteriori componenti sia esterni che interni all’amministrazione regionale”. “Come evidente – continua Di Sanza – se da un lato si ritiene giusta e condivisibile la ratio della norma tesa a contenere la spesa regionale, dall’altro appare incompleta nel momento in cui non si fa alcun riferimento anche ad organismi “monocratici”. Da qui la necessità di modificare il comma 1 dell’articolo 6 della normativa indicata inserendo, tra gli organismi soggetti al divieto in parola, anche quelli a carattere “monocratico”. Anche questi ultimi, difatti, se di nuova istituzione, possono incidere, in maniera rilevante, sul bilancio regionale. E l’eventuale mancato inserimento di tale specificazione rischierebbe di far apparire la norma incoerente e politicamente inaccettabile.

 

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