Sabato, 31 Gennaio 2009 00:00

UNA FORTE MOBILITAZIONE IN DIFESA DEI LAVORATORI

“Quanto accade in Basilicata è strettamente connesso alla grave crisi che sta coinvolgendo non solo il Mezzogiorno e l’Italia, bensì l’intera economia globale”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Angelo Cotugno, della segreteria regionale della Cgil. “Una crisi non collocabile solo tra gli angusti confini della nostra regione, non attribuibile solo ai limiti della nostra classe dirigente, al differenziale infrastrutturale o alla fragilità del sistema finanziario, ma strettamente connessa a quella che appare sempre più delinearsi come la più grave delle crisi dalla nascita del modello industriale. Se è così, allora è indispensabile riproporre con forza alcune questioni fondamentali”.

UNA FORTE MOBILITAZIONE IN DIFESA DEI LAVORATORI

“Quanto accade in Basilicata è strettamente connesso alla grave crisi che sta coinvolgendo non solo il Mezzogiorno e l’Italia, bensì l’intera economia globale”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Angelo Cotugno, della segreteria regionale della Cgil. “Una crisi non collocabile solo tra gli angusti confini della nostra regione, non attribuibile solo ai limiti della nostra classe dirigente, al differenziale infrastrutturale o alla fragilità del sistema finanziario, ma strettamente connessa a quella che appare sempre più delinearsi come la più grave delle crisi dalla nascita del modello industriale. Se è così, allora è indispensabile riproporre con forza alcune questioni fondamentali”. Per Cotugno “Mentre si discute di quello che potrà essere il nuovo assetto di federalismo fiscale, al sud sono destinate poche risorse e lo stesso governo tenta di sottrarre quelle risorse specifiche e dedicate al mezzogiorno”. L’esponente della Cgil si sofferma sull’annuncio dello sconto sulla benzina. “Un annuncio che certo colpisce l’attenzione, ma che non aiuta in alcun modo a risolvere i problemi, piuttosto li acuisce, ignorandoli. Sarebbe più utile, rinegoziando le royalties, trattare con il governo nazionale e con le grosse aziende del settore petrolifero investimenti per la creazione di nuovi impianti produttivi e opportunità in quei settori strategici già previsti nel progetto industria 2015: chimica, filiera energetica, nuove tecnologie nel settore del trasporto e dell’automotive, filiera del settore turistico e culturale, ambiente ed agricoltura. Chiusa, “forse”, la crisi del governo regionale è obbligo riprendere l’azione di governo e soprattutto quella della politica. Si approvino al più presto quei dispositivi, già predisposti, funzionali al sostegno e rilancio della economia lucana; si proceda alla definizione ed approvazione del piano energetico e si dia sostanza alle nuove regole di governance. Resta il nodo di un governo che mentre non affronta il nodo delle crisi e non tiene in conto il Mezzogiorno propone un modello contrattuale tutto a danno dei lavoratori e del mezzogiorno e ritorna a parlare di come “riformare” (ovviamente in peggio per lavoratrici e lavoratori) il sistema pensionistico. Solo una forte mobilitazione e un passaggio tra i lavoratori – conclude Cotugno - potrà valicare o meno l’accordo sul nuovo modello contrattuale, che noi crediamo debba essere profondamente modificato”.

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