Sabato, 31 Gennaio 2009 00:00

A MATERA CONSIGLIO PROVINCIALE APERTO

L'Italia delle Province è ripartito dal confronto. Ieri si è svolto a Matera, come in tutto il Paese, il Consiglio provinciale aperto, dove si è discusso delle riforme che dovranno portare alla riorganizzazione dello Stato, alla definizione delle funzioni di ciascuna istituzione, all'eliminazione degli enti strumentali e alla semplificazione del sistema, a partire dal federalismo fiscale e dal Codice delle autonomie. “Le Province sono al centro del dibattito politico – ha dichiarato il presidente della Provincia Carmine Nigro – si discute se abolirle o meno, ma troppo spesso gli interventi in materia finiscono per alimentare delle inutili contraddizioni. Il Parlamento si occupa di federalismo fiscale...

A MATERA CONSIGLIO PROVINCIALE APERTO

L'Italia delle Province è ripartito dal confronto. Ieri si è svolto a Matera, come in tutto il Paese, il Consiglio provinciale aperto, dove si è discusso delle riforme che dovranno portare alla riorganizzazione dello Stato, alla definizione delle funzioni di ciascuna istituzione, all'eliminazione degli enti strumentali e alla semplificazione del sistema, a partire dal federalismo fiscale e dal Codice delle autonomie. “Le Province sono al centro del dibattito politico – ha dichiarato il presidente della Provincia Carmine Nigro – si discute se abolirle o meno, ma troppo spesso gli interventi in materia finiscono per alimentare delle inutili contraddizioni. Se da un lato si presentano disegni di legge per abolirle, dall’altro il Parlamento si occupa di federalismo fiscale. Ebbene, noi dobbiamo riuscire a capire bene di cosa stiamo parlando, ripartendo dai ruoli e dai compiti che hanno le Province senza dimenticare i suoi dipendenti. Forse il problema è che esistono troppi enti che svolgono nel territorio provinciale funzioni riconducibili alle Province, e che finiscono, con la loro presenza, per impedire agli enti provinciali di svolgere un’azione di governo celere ed efficace. In mezzo ci sono poi anche le continue variazioni delle norme del Patto di stabilità, a cui per legge dobbiamo rigorosamente attenerci, che quest’anno, ad esempio, hanno penalizzato proprio gli enti che hanno speso meno.” “Insomma, – ha poi concluso Nigro – mi sembra che la questione abbia bisogno di riacquistare il senso etico della chiarezza, per evitare di incorrere in facili strumentalizzazioni che non gioverebbero alla qualità della vita politica e amministrativa del Paese. Ben venga, quindi un confronto onesto e propositivo che lavori su proposte in grado di adeguare, concretamente, i centri di vita democratica del paese”. Ad animare il dibattito sono intervenuti gli ex presidenti della Provincia di Matera: Franco Lisanti e Rocco Grieco, e il consigliere provinciale IDV Vittorio Faraone. “Dovremmo cominciare a pensare – ha detto Grieco – agli effetti che le nostre azioni producono. Se annulliamo le Province cosa otterremo? Chi o cosa svolgerebbe i suoi compiti? Che fine farebbero le esigenze dei cittadini. Perché devono essere loro a orientare scelte e dibattiti politici. Se queste Province così come sono non vanno bene, allora si pensi a cosa impedisce loro di svolgere egregiamente i propri compiti. Si guardi ai duplicati". La questione dei “doppioni” delle Province è emersa più volte nel corso della seduta consiliare, sottolineata con forza anche da Antonio Santochirico di Sinistra Democratica. “Dobbiamo pensare a una riduzione degli enti subregionali, dobbiamo soffermarci sulla questione delle deleghe necessarie e mai ottenute. Perché nonostante tutti questi problemi la Provincia di Matera ha svolto un buon lavoro, e la programmazione quotidiana può tranquillamente mettere a tacere qualsiasi malumore.” Il Consiglio è terminato con l’approvazione dell’ordine del giorno comune a tutte le sedute consiliari del Paese, nel quale, tra l'altro, si chiede a Governo e Parlamento di proseguire verso un "riordino istituzionale che semplifichi la Pubblica amministrazione individuando le funzioni fondamentali di Province e Comuni e colpisca le reali inefficienze, eliminando enti e strutture ridondanti a livello nazionale e regionale".

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