Martedì, 27 Gennaio 2009 00:00

PROVINCIA DI MATERA: PRONTO IL BANDO PER IL MEDIATORE CULTURALE

L’Assessorato alla Formazione della Provincia di Matera prosegue la sua attività. Tra i vari progetti in corso il team provinciale, guidato dall’assessore al ramo Pasquina Bona, ha già pubblicato i bandi sulla formazione di tre figure professionali: mediatore culturale, addetto alla lavorazione della ceramica e animatore turistico. “Tutti gli interventi formativi sono progettati e calibrati – ha dichiarato l’assessore provinciale alla Formazione Pasquina Bona - sulle esigenze di sviluppo del territorio. Un progresso economico, sociale e culturale che si muove lungo le direttrici dell’artigianato, patrimonio tradizionale di grande rilevanza storica per tutta la regione, del turismo, leva strategica per il successo del Materano non ultimo, dell’integrazione, chiave di volta per la piena realizzazione di una comunità socio economica democratica.” “La presenza di numerosi immigrati nel nostro territorio – ha proseguito l’assessore – ha prodotto una urgenza da cui non possiamo più prescindere: la professionalizzazione del mediatore culturale. Proprio perché un lavoro di mediazione è un fenomeno dinamico e non statico, il mediatore culturale rivela le sue competenze solo se adeguatamente formato. C’è bisogno, infatti, di mediatori culturali professionisti che, consapevoli del proprio ruolo, siano in grado di instaurare una fitta rete di relazioni e contatti con i vari enti che regolano lo svolgimento sociale giuridico e lavorativo.

PROVINCIA DI MATERA:  PRONTO IL BANDO PER IL MEDIATORE CULTURALE

L’Assessorato alla Formazione della Provincia di Matera prosegue la sua attività. Tra i vari progetti in corso il team provinciale, guidato dall’assessore al ramo Pasquina Bona, ha già pubblicato i bandi sulla formazione di tre figure professionali: mediatore culturale, addetto alla lavorazione della ceramica e animatore turistico. “Tutti gli interventi formativi sono progettati e calibrati – ha dichiarato l’assessore provinciale alla Formazione Pasquina Bona - sulle esigenze di sviluppo del territorio. Un progresso economico, sociale e culturale che si muove lungo le direttrici dell’artigianato, patrimonio tradizionale di grande rilevanza storica per tutta la regione, del turismo, leva strategica per il successo del Materano, e, non ultimo, dell’integrazione, chiave di volta per la piena realizzazione di una comunità socio economica democratica.” “La presenza di numerosi immigrati nel nostro territorio – ha proseguito l’assessore – ha prodotto una urgenza da cui non possiamo più prescindere: la professionalizzazione del mediatore culturale. Proprio perché un lavoro di mediazione è un fenomeno dinamico e non statico, il mediatore culturale rivela le sue competenze solo se adeguatamente formato. C’è bisogno, infatti, di mediatori culturali professionisti che, consapevoli del proprio ruolo, siano in grado di instaurare una fitta rete di relazioni e contatti con i vari enti che regolano lo svolgimento sociale, giuridico e lavorativo, di ogni cittadino. In questo modo potremo pensare a progetti per l’inserimento di mediatori culturali nelle scuole, negli ospedali e in tutti quei settori che ne rilevano l’esigenza.” “Il ruolo del mediatore culturale – ha sottolineato il presidente dell’Ente Carmine Nigro - è particolarmente delicato; proprio perché deve impegnarsi per garantire che la comunicazione funzioni, così da evitare l’insorgere di conflitti dovuti alla non conoscenza della lingua e delle differenze culturali. I mediatori culturali devono contribuire, non per ultimo, a migliorare la partecipazione degli immigrati alla vita quotidiana. Molti di loro, infatti, apprendono la nostra lingua e la utilizzano soltanto per orientarsi meglio sul posto di lavoro, ma la conoscenza della lingua li pone nelle condizioni di partecipare anche alla vita sociale e di curare, quindi, i rapporti con la società di maggioranza. Da qui l’impegno di questa Amministrazione a volere formare dei mediatori culturali in grado di sostenere i cittadini immigrati lungo il non facile percorso di integrazione nella comunità.”

 

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