Domenica, 21 Dicembre 2008 00:00

FINANZIARIA LUCANA: INTERVENTI E COMMENTI

La Finanziaria 2009 imprime una forte accelerazione di aiuto alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese e al territorio, con dotazioni economiche che dovrebbero alleviare, in un contesto di crisi internazionale, il disagio provocato dagli effetti che investono anche l’economia reale della Basilicata. Il Presidente della Basificata VitoDe Filippo ha ribadito che occorre mettere in campo contenuti forti, con contributi importanti alla valorizzazione e alla tutela degli interessi dei lucani e alla modernizzazione di una regione che continua ad accettare sfide con l’obiettivo di elevare la qualità della vita dei cittadini e di favorire la crescita delle attività imprenditoriali e professionali. Altri interventi e commenti in pagina.

FINANZIARIA LUCANA: INTERVENTI E COMMENTI

 La Finanziaria 2009 imprime una forte accelerazione di aiuto alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese e al territorio, con dotazioni economiche che dovrebbero alleviare, in un contesto di crisi internazionale, il disagio provocato dagli effetti che investono anche l’economia reale della Basilicata. Il Presidente della Basificata VitoDe Filippo ha ribadito che occorre mettere in campo contenuti forti, con contributi importanti alla valorizzazione e alla tutela degli interessi dei lucani e alla modernizzazione di una regione che continua ad accettare sfide con l’obiettivo di elevare la qualità della vita dei cittadini e di favorire la crescita delle attività imprenditoriali e professionali.
Nel campo della solidarietà alle famiglie, nella Finanziaria 2009 sono previste risorse per 23 milioni di euro destinate alla ridLa Finanziaria 2009 imprime una forte accelerazione di aiuto alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese e al territorio, con dotazioni economiche che dovrebbero alleviare, in un contesto di crisi internazionale, il disagio provocato dagli effetti che investono anche l’economia reale della Basilicata. Il Presidente della Basificata VitoDe Filippo ha ribadito che occorre mettere in campo contenuti forti, con contributi importanti alla valorizzazione e alla tutela degli interessi dei lucani e alla modernizzazione di una regione che continua ad accettare sfide con l’obiettivo di elevare la qualità della vita dei cittadini e di favorire la crescita delle attività imprenditoriali e professionali. uzione del costo dell’energia per tutti i cittadini lucani e un fondo regionale di sostegno al reddito per i lavoratori fuoriusciti dai processi produttivi (8 milioni di euro). Per le politiche sociali, la Finanziaria prevede 500mila euro destinati al sostegno degli alunni disabili e alle scuole di montagna; un contributo per la stabilizzazione dei lavoratori ASU autofinanziati (500mila euro); un fondo per la non autosufficienza (9 milioni di euro) e un contributo per l’inserimento lavorativo dei soggetti diversamente abili (1 milione di euro). Si ripropone anche l’esperienza della cittadinanza solidale con un impegno di oltre sei milioni di euro di fondi regionali. Per le imprese, invece, si mettono in campo 586 milioni di euro con il fondo europeo di sviluppo regionale (Fers) e con il fondo sociale europeo (Fse) e un nuovo fondo di garanzia regionale destinato al rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese (20 milioni). Altri fondi prevede la Finanziaria. Riguardano la coesione interna dei Comuni (10 milioni di euro), la prevenzione e la solidarietà per le vittime dell’usura e dell’estorsione (400mila), le comunità locali (2 milioni), lo sport (4,5 milioni), la diffusione delle sale cinematografiche (300mila), i servizi di trasporto (99 milioni). Le altre allocazioni finanziarie riguardano infine il sostegno all’Università (5 milioni), l’edilizia scolastica per gli interventi urgenti agli edifici dichiarati inagibili (200mila), la cooperazione sanitaria decentrata internazionale (100mila), il completamento del programma operativo Val d’Agri (89 milioni di euro), il progetto Senisese (30 milioni), il superamento delle barriere architettoniche (1 milione e mezzo di euro).

“Il 4% delle famiglie lucane ha un reddito al di sotto dei 500 euro al mese, mentre il 18% dei lucani – riferisce sempre la Svimez – guadagna meno di 1.000 euro al mese. Il tasso di disoccupazione – riferisce l’Istat – è aumentato nella nostra regione in un anno e supera l’11% e i giovani e le persone in cerca di occupazione sono 6 mila in più. Sono questi i dati che spiegano, meglio del “fiume di parole” della seduta del Consiglio di ieri, il mio giudizio sulla Finanziaria che ho definito “senza cuore e senza anima” ed è il caso di aggiungere “ad occhi chiusi” sulla realtà socio-economica lucana”. Lo ha detto il consigliere regionale Franco Mattia (Fi-Pdl) intervenendo in Aula nella discussione sulla manovra finanziaria per il 2009. A suo parere la proposta della Giunta “ripropone il solito cliché, regna la quantificazione annuale delle grandezze finanziarie e le bozze finanziarie destinate ai cofinanziamenti regionali dovute su assegnazioni vincolate dello stato e quelle relative all’attuazione di programmi operativi. Ancora una volta siamo in presenza di una manovra di spesa che non potrà non conseguire un ulteriore picco di degrado sociale ed economico che sicuramente produrrà diffuso disagio giovanile ed una maggiore crescita della disoccupazione e della cassa integrazione che si allarga sempre più a dismisura”.  A parere di Mattia “il livello istituzionale regionale non può rimanere soffocato dall’attuale momento politico di crisi, è necessario che si elevi con un nuovo governo in termini di legislazione e di programmazione, occorre cioè puntare ad avere aree competitive di livello europeo coniugando economia di mercato e stato sociale, nella consapevolezza che una regione può essere competitiva, deve essere appetibile nella sua globalità, in una logica comunitaria non esiste modernità e flusso di investimenti come noi stiamo facendo in questa finanziaria, in un contesto di degrado ambientale e di tensione sociale. La tensione sociale è diffusa, soprattutto in tutti gli apparati produttivi di questa regione, così come non è pensabile la crescita della qualità della vita in un quadro di regressione economica di stagnazione e di dismissione come oggi avviene nella nostra regione”. “L’articolo 9 che contempla nel bilancio gli interventi di sostegno alla domanda pubblica di energia – ha aggiunto l’esponente del Pdl - rappresenta, come la legge che ha istituito la Sel, l’ennesima trovata effimera, che sfugge alla responsabilità dei compiti istituzionali regionali in materia di energia, la disciplina delle regole che devono sottendere all’efficienza energetica in un quadro di procedure finalizzate allo sviluppo del sistema produttivo regionale. Manca ancora un piano di indirizzo energetico che sarebbe stato il documento di base per una discussione di merito su cui incardinare la politica energetica lucana. Manca ancora il piano energetico regionale, quel piano tanto atteso per definire gli obiettivi, gli strumenti, i soggetti operanti, pubblici e privati, per attuare una seria politica energetica che oggi viene offuscata dalle note vicende che riguardano la Total. Anche il fondo di coesione interna, che avrebbe dovuto sostenere una crescente integrazione di aree interne nel resto del territorio regionale, dopo sette anni di applicazione, si è rivelato uno strumento assistenziale che invece di migliorare ha peggiorato la situazione delle aree interne per via dello spopolamento che si è generato rendendo fragile il riequilibrio territoriale e dissipando le risorse disponibili. Nel settore forestale, sotto la spinta emozionale della pressione sociale si continua ad implementare una politica finalizzata quasi esclusivamente al finanziamento della disoccupazione, che ha trovato e trova sbocco in maniera massiccia e disordinata nei cantieri forestali, dentro i vecchi boschi senza creare nuovi boschi. Anche la cittadinanza solidale è incardinata nella logica degli sprechi e dei consumi, milioni di euro per migliaia di poveri che producono altri poveri, che portano a far prevalere la finanza sulla economia, costretti a demolire lo stato sociale per incapacità, questa è la verità, di trovare soluzioni alternative”. “Noi riteniamo che il centrosinistra di questa Regione – ha concluso Mattia - abbia cessato il suo ruolo guida nel governo regionale, ha esaurito il suo potenziale di forza avendo tradito le attese e le aspettative della nostra comunità, invece di garantire uno sviluppo diffuso sul territorio, anche in presenza di risorse significative, non solo finanziarie provenienti dai bilanci degli anni scorsi, dei programmi operativi, ma anche in presenza di risorse come il petrolio e i vari distretti produttivi e ha realizzato sacche di povertà in questa regione che si amplificano sempre di più e che creano situazioni di degrado e di regressione economica e sociale. E’ necessaria una svolta”.

“Per il Pdci il bilancio 2009 non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Dalle poste finanziarie previste specie in settori che riteniamo fondamentali, come lo stato sociale, il lavoro, i piccoli comuni, intendiamo partire per risollecitare la nuova Giunta che presto sarà insediata a rilanciare il programma dell'Unione, dell’originaria maggioranza di centrosinistra del 2005”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Pdci in Consiglio regionale, Giacomo Nardiello. “Puntiamo su un programma di fine legislatura – afferma - che attraverso un nuovo metodo di governo trasparente con l'istituzione - come ha proposto De Filippo - dell'Ente unico di gestione degli appalti preveda anche una delega assessorile o speciale alla Trasparenza con l'istituzione di un Ufficio alla Trasparenza e alla Cittadinanza Attiva. Diventa perciò necessario creare una Cabina di Regia sulla spesa che abbia la possibilità di monitorare tutta la spesa, specie del POR 2007-2013. Per questo presenteremo specifici disegni di legge e proposte per utilizzare meglio le risorse”.  “Per noi – continua Nardiello - il problema centrale è proprio questo: spendere meglio i soldi. Il Pdci in occasione del voto favorevole ha risollecitato l'immediata costituzione di una giunta che sia espressione di tutte le componenti della maggioranza originaria del 2005, senza nessun posto da aggiungere a tavola. Nell’attuale momento devono prevalere gli interessi generali e delle nostre popolazioni, contribuendo in questo modo ad elevare la qualità dell’impegno della politica e anzi nobilitando la politica per quello che realmente rappresenta, come servizio per i cittadini. Certo, avremmo voluto di più, in termini di risorse, da destinare a progetti e programmi di occupazione e di sviluppo. Mi sia consentito in proposito il riferimento agli operai addetti alla forestazione che non raggiungono le 151 giornate lavorative l’anno. Resta per noi del Pdci un obiettivo da centrare tra quelli prioritari attraverso un più efficace orientamento delle risorse finanziarie comunitarie, statali e regionali destinate alla forestazione, all’assetto e alla difesa del suolo, alla sistemazione dei bacini dei fiumi che hanno provocato i gravi danni che sappiamo specie nel Metapontino”. “Anche nei capitoli di spesa dedicati al socio-sanitario – dice Nardiello - è necessario mettere a punto una strategia di efficacia ed efficienza. Migliorare i servizi per anziani, malati cronici e disabili è possibile, senza ricorrere a nuovi investimenti, piuttosto razionalizzando e non sprecando quelli disponibili. E sono certo che con l’entrata a regime della legge di riordino delle Asl – ce lo ricorda il sindacato della Cgil - nel prossimo anno avremo raggiunto già un importante risultato di ridurre spese inutili. Per i piccoli comuni c’è bisogno di interventi. Il Fondo di Coesione Interna destinato appunto ai centri minori da solo non basta a garantire condizioni di vita uguali a quelle dei residenti nei centri più grandi e nei due capoluoghi. In agricoltura, bisogna raccogliere l’appello venuto ieri dall’assemblea di 500 dirigenti della Cia a salvare l’agricoltura lucana, perché di questo si tratta”.

“Il difficile contesto nel quale è stata varata la finanziaria 2009, non ha impedito alla politica di fare appieno la sua parte. Con grande senso di responsabilità e con attenzione serena, la maggioranza di centrosinistra ha evitato l’assalto alla diligenza ed ha saputo raccogliere, come si conviene ed a dispetto delle tante continue maldicenze sui politici, il grido di dolore che arriva dalla società lucana”. E’ questo il giudizio in sintesi del capogruppo dei Popolari uniti, Luigi Scaglione. “Il rifinanziamento a favore della cittadinanza solidale – ha aggiunto - la riduzione della bolletta del gas con le previsioni per i cittadini non allacciati alla rete, i sostegni ai lavoratori fuorusciti dai processi produttivi, in uno alla considerazione per l’inserimento nel lavoro degli handicappati e per l’autosufficienza, insieme alla mole di finanziamenti per l’edilizia scolastica ed il sostegno alle scuole di montagna, fanno capire l’attenzione al sociale, alle famiglie, ai disoccupati che il Governo regionale ha saputo dedicare raccogliendo le proposte dei Popolari uniti. C’è un rinnovato spirito solidaristico verso la gente di Basilicata che va nella direzione da noi auspicata e che questo governo ha saputo cogliere, proprio, come dicevo, in un momento difficile per la credibilità della politica in genere”. “Bando ai giustizialismi ed agli scontri di frontiera, - ha concluso Scaglione - qui c’è gente che ha passione ancora per la politica ed il lavoro a cui è stato chiamato dai cittadini giudici sinceri e sereni delle azioni e dei comportamenti messi in campo. Una finanziaria regionale che immagina poi risorse più forti per la ricerca universitaria, per le aree marginali come il Senisese e la Val d’Agri, crea la condizione per un ordinato sviluppo del territorio. La migliore risposta che la politica poteva dare, è arrivata”.

“Il contributo ed il senso di responsabilità dell’opposizione ha garantito il regolare svolgimento dei lavori in Commissione ed in Aula per dare alla Basilicata una legge di bilancio nonostante l’assenza al momento dei lavori di una Giunta regionale nel pieno dei suoi poteri perché dimissionaria”. Lo ha detto il consigliere del gruppo misto – Pdl Pasquale Di Lorenzo. “Abbiamo anche contribuito nel dibattito consiliare – ha aggiunto - a modificare taluni provvedimenti e sollevare aspetti e problematiche urgenti che non possono essere più rinviate e ottenuto finalmente taluni provvedimenti che vanno nel senso di sostenere i consumi delle famiglie più colpite dalla crisi e lo stanziamento di 20 milioni di euro cosi come da tempo auspicato per la costituzione di un fondo di garanzia per l’accesso al credito. Si poteva fare di più se vi fosse stato un governo più attento ai problemi reali che a quelli della rissosa coalizione, magari recependo anche la nostra proposta di sospendere temporaneamente i ratei dei mutui per la prima casa per i cassaintegrati ed lavoratori in mobilità cosi come tutte le tasse e le addizionali regionali che gravano sulle imprese”. “Ora però tali stanziamenti, 20 milioni per le imprese e 8 milioni per i lavoratori che hanno perso l’occupazione, devono immediatamente produrre i loro effetti benefici senza perdere altro tempo, né possiamo consentire che l’irrisolta crisi politica del governo di centro sinistra sia di ostacolo a tali provvedimenti e agli interessi di lucani,dei lavoratori e delle imprese. Per questo motivo – ha concluso Di Lorenzo - abbiamo presentato ai sensi dell’art 126 della Costituzione una mozione di sfiducia al presidente della Giunta regionale perdurando irresponsabilmente una crisi politica profonda e incapace di produrre una risposta forte ed adeguata ai tanti problemi dei lucani”.

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