Mercoledì, 17 Dicembre 2008 00:00

PETROLIO: I COMMENTI

“Si faccia piena luce e lo si faccia velocemente per accertare eventuali fatti e responsabilità che l’inchiesta sugli appalti per l’estrazione del petrolio in Basilicata, almeno da quanto si apprende dalle agenzie, ha sollevato”. E’ quanto ha dichiarato Piero Lacorazza, segretario regionale del PD di Basilicata. “Chiarire fatti ed eventuali responsabilità è necessario tanto per la comunità regionale quanto per chi può essere coinvolto nell’inchiesta, a partire dall’On. Salvatore Margiotta che, autosospendendosi dal partito, meglio potrà difendersi". "Dietro l'attacco ambientale portato avanti da anni contro una delle zone più belle e verdi della Basilicata, la Val d'Agri, si cela una ragnatela di malaffare": lo ha detto, in una dichiarazione, Maria Campese.
PETROLIO: I COMMENTI
“Si faccia piena luce e lo si faccia velocemente per accertare eventuali fatti e responsabilità che l’inchiesta sugli appalti per l’estrazione del petrolio in Basilicata, almeno da quanto si apprende dalle agenzie, ha sollevato”. E’ quanto ha dichiarato Piero Lacorazza, segretario regionale del PD di Basilicata commentando le notizie dell’inchiesta della Procura di Potenza. “Chiarire fatti ed eventuali responsabilità è necessario tanto per la comunità regionale quanto per chi può essere coinvolto nell’inchiesta, a partire dall’On. Salvatore Margiotta che, autosospendendosi dal partito, meglio potrà difendersi e dimostrare, come egli stesso ha dichiarato, la sua estraneità ai fatti contestati. Questa inchiesta giunge in un momento delicato della vita regionale ed obbliga tutti ad avere quella giusta e necessaria consapevolezza di uno scatto di reni che richiama proprio il ruolo delle istituzioni e della politica, la sua funzione, il suo primato, la sua autorevolezza. E’ di fronte a noi una strada molto stretta, un crinale sul quale o si ricostruiscono i fili indeboliti tra istituzioni, politica e società o sarà difficile ridare fiducia e speranza alla nostra regione. Le stesse parole che qualche giorno fa ha pronunciato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il dibattito che in questi giorni è venuto avanti sulla “questione morale”, sono segnali su cui riflettere; sbaglieremmo, però, se anche in questo momento perdessimo la serenità e la lucidità per dare a tutto questo uno sbocco politico. E’ su questi temi che si misurerà il progetto del PD, la nuova alleanza di centrosinistra anche in Basilicata. E su questi temi che ci misureremo e saremo giudicati. Non rinunciare alla speranza significa già dai prossimi appuntamenti misurare autocriticamente le cose che non vanno ed avere la credibilità sulle scelte da compiere. Se sarà così avremo aperto la strada ad una nuova stagione”.
 
"Dietro l'attacco ambientale portato avanti da anni contro una delle zone più belle e verdi della Basilicata, la Val d'Agri, si cela una ragnatela di malaffare": lo ha detto, in una dichiarazione, Maria Campese, segretaria nazionale di Prc per l'area territorio, ambiente e beni comuni. "L'inchiesta della procura di Potenza, che ha portato all'arresto dell'amministratore delegato di Total Italia, Lioned Levha, e agli arresti domiciliari (non ancora operativi ndr) per il deputato del Pd Salvatore Margiotta - ha aggiunto - potrebbe mostrare cosa si nasconde dietro la depauperazione del territorio: un giro di tangenti e la rincorsa ai profitti leciti e illeciti da parte di imprenditori e politici senza scrupoli. La popolazione, le lavoratrici e i lavoratori della Val d'Agri, hanno dovuto subire in questi anni l'umiliazione di un territorio calpestato, sotto il costante ricatto del problema lavoro. Dovevano arrivare i posti, le misure per la sostenibilità ambientale, la formazione e lo sviluppo culturale. Ma il petrolio ha portato solo ad un maggiore inquinamento, il lavoro manca come prima e i giovani continuano ad emigrare, il territorio non ha ricevuto in cambio nemmeno le opere promesse e annunciate e la benzina non ha subito sconti. Dietro questa rapina del territorio si conferma purtroppo anche il dato di una classe politica staccata dalle esigenze reali del Paese, di un ceto di dirigenti che pensa più agli affari privati che agli interessi della collettività".
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