Martedì, 16 Dicembre 2008 00:00

MARGIOTTA: LA CAMERA CHIEDE ALTRE CARTE ALLA MAGISTRATURA

"Abbiamo intenzione di chiedere altre carte ai magistrati di Potenza. Forse si sono dimenticati di inviarcene alcune perché, ad una prima e superficiale lettura dell'ordinanza, non mi sembra proprio che si precisi quale ruolo attivo avrebbe avuto Margiotta nell'eventuale alterazione dell'appalto". Il deputato del Pdl Nino Lo Presti, componente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, confessa di essere un po' perplesso dopo aver letto le carte inviate a Montecitorio dalle toghe potentine contro Salvatore Margiotta (Pd). Margiotta, intanto, si dice "confortato" dalle manifestazioni di solidarietà espressagli da molti parlamentari del Pd a Montecitorio. A dirlo è lo stesso deputato, parlando con i cronisti in Transatlantico.
MARGIOTTA: LA CAMERA CHIEDE ALTRE CARTE ALLA MAGISTRATURA

"Abbiamo intenzione di chiedere altre carte ai magistrati di Potenza. Forse si sono dimenticati di inviarcene alcune perché, ad una prima e superficiale lettura dell'ordinanza, non mi sembra proprio che si precisi quale ruolo attivo avrebbe avuto Margiotta nell'eventuale alterazione dell'appalto". Il deputato del Pdl Nino Lo Presti, componente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, confessa di essere un po' perplesso dopo aver letto le carte inviate a Montecitorio dalle toghe potentine contro Salvatore Margiotta (Pd). "Ad una prima lettura del documento - aggiunge Lo Presti - non si capisce davvero in che modo Margiotta sarebbe riuscito ad alterare la gara d'appalto. Non si fa, infatti, alcuna specifica accusa. Forse è solo un'accusa di tipo generico basata sul fatto che lui è un parlamentare? Non si capisce bene". "Nelle intercettazioni riportate nell'ordinanza - prosegue il deputato del Pdl - il ruolo di attori nella gestione delle varie fasi dell'alterazione dell'appalto sembra che ce l'abbiano solo gli intercettati. Ma, ripeto, non si spiega come Margiotta sarebbe potuto intervenire...". "Sono davvero perplesso - ammette Lo Presti - perché non credo proprio che si possa buttare in galera un parlamentare soltanto perché qualcun altro aveva pensato di poterne ottenere dei favori". "I fatti poi risalgono al 2007 - conclude il deputato siciliano - perché da allora nessuno è intervenuto, magari per tentare di bloccare questo appalto? Perché non sono stati messi in campo altri strumenti investigativi per accertare meglio le eventuali responsabilità?".

 

Salvatore Margiotta, intanto, si dice "confortato" dalle manifestazioni di solidarietà espressagli da molti parlamentari del Pd a Montecitorio. A dirlo è lo stesso Margiotta, parlando con i cronisti in Transatlantico. "Non capisco come mi abbiano tirato dentro questa inchiesta - dice Margiotta ai giornalisti - tanto più con una richiesta così forte come la richiesta di arresti". "So di essere estraneo alla vicenda - ha proseguito - e quindi sono fiducioso. Già domani mattina alle 9 è stata convocata la Giunta per le autorizzazioni, ed una seconda seduta é stata prevista per giovedì, il che mi fa sperare che vogliano concludere rapidamente l'esame della mia vicenda". Margiotta spiega di non aver parlato ancora con Walter Veltroni, ma di aver invece avuto "un breve colloquio con il capogruppo" del Pd alla Camera Antonello Soro. Margiotta è stato avvicinato da diversi parlamentari del Pd in Transatlantico, e ai cronisti che glielo fanno osservare, il parlamentare risponde: "é vero e questo mi conforta molto, mi gratifica. Io sono qui dal 2006 e avevo l'impressione di essermi fatto apprezzare per il mio impegno. Ora questa impressione viene avvalorata da queste espressioni di vicinanza e solidarietà".
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