Martedì, 16 Dicembre 2008 00:00

L' API di MATERA SULLE TARIFFE ALLE IMPRESE DEL SALOTTO

Con una nota inviata ai direttori regionale e provinciale dell’Inail e al responsabile del Contarp, il direttore dell’Api (l’associazione delle piccole e medie imprese) di Matera, Franco Stella ha chiesto “la riclassificazione delle voci di tariffa per le imprese del comparto del mobile imbottito. Tale esigenza – spiega - più volte manifestata in passato, si traduce in questo particolare momento di crisi del settore in una impellente necessità al fine di ridurre i costi aziendali, sia pure in un corretto inquadramento dei rischi presenti nei luoghi di lavoro. In particolare – evidenzia Stella - per le aziende che svolgono l’intero ciclo di lavorazione del mobile imbottito, si dovrebbe tenere conto, nell’applicazione delle voci di tariffa, delle retribuzioni...
L' API  di MATERA SULLE TARIFFE ALLE  IMPRESE DEL SALOTTO
Con una nota inviata ai direttori regionale e provinciale dell’Inail e al responsabile del Contarp, il direttore dell’Api (l’associazione delle piccole e medie imprese) di Matera, Franco Stella ha chiesto “la riclassificazione delle voci di tariffa per le imprese del comparto del mobile imbottito. Tale esigenza – spiega - più volte manifestata in passato, si traduce in questo particolare momento di crisi del settore in una impellente necessità al fine di ridurre i costi aziendali, sia pure in un corretto inquadramento dei rischi presenti nei luoghi di lavoro. In particolare – evidenzia Stella - per le aziende che svolgono l’intero ciclo di lavorazione del mobile imbottito, si dovrebbe tenere conto, nell’applicazione delle voci di tariffa, delle retribuzioni riferite ai lavoratori effettivi che sono adibiti alle singole fasi di lavorazione e, quindi, esposti ai diversi tipi di rischio. Ne deriva che le voci di tariffa dovrebbero essere applicate in maniera diversificata a seconda dell’effettiva esposizione al rischio. Ciò in quanto le singole lavorazioni che compongono il ciclo completo del prodotto sono svolte in ambienti di lavoro distinti e separati, dunque con i relativi rischi specifici circoscritti ai lavoratori ivi impiegati. Tanto più – prosegue - che in tali aziende la maggior parte dell’attività lavorativa, cioè la più alta percentuale della produzione e delle lavorazioni, quindi delle retribuzioni, riguarda i reparti dell’assemblaggio, della tappezzeria e del taglio e cucito, con una percentuale di gran lunga minore per gli eventuali reparti della falegnameria e del taglio della gomma. L’incidenza sul totale delle lavorazioni di cui ai reparti tappezzeria e taglio della gomma, nelle aziende del comparto è in media tra il 3 e il 5 per cento. La nostra rivendicazione – conclude Stella – è mirata a correggere un’applicazione distorta della tariffa Inail che non tiene conto del rischio effettivo a cui sono esposti i lavoratori, distinguendo per singoli reparti. E’ evidente che chi lavora con il legno o con la gomma corre rischi ben più alti di chi semplicemente assembla i pezzi o taglia e cuce i rivestimenti. Pertanto, la richiesta di una corretta applicazione della tariffa è volta, da un lato, ad ottenere il ripristino di eque condizioni per analogo indice di rischiosità, dall’altro, a ridurre il costo del lavoro che in un settore ad elevato impiego di manodopera come quello interessato, costituisce un fattore frenante della competitività in questo periodo di profonda crisi”.
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