Domenica, 30 Novembre 2008 00:00

LACORAZZA UN GOVERNO DI CICLO LUNGO

e dimissioni del governo regionale sono un atto di responsabilità politica. Lo ha detto ieri il segretario regionale del Partito Democratico, Piero Lacorazza, secondo cui "è a tutti evidente che la crisi politica che ha investito il governo regionale non è un passaggio ordinario e che ad essa non è pensabile rispondere con metodi ordinari, senza assumere quelle scelte di fondo che preparino il sistema politico ed istituzionale ad essere più robusto, più coeso, più in grado di affrontare una congiuntura economico-sociale gravissima. Ma, se di crisi politica strutturale si tratta, è necessario adeguare risposte che vadano alla radice del problema per provare a definire alleanza, missione ed assetti.

LACORAZZA UN GOVERNO DI CICLO LUNGO

Le dimissioni del governo regionale sono un atto di responsabilità politica. Lo ha detto ieri il segretario regionale del Partito Democratico, Piero Lacorazza, secondo cui "è a tutti evidente che la crisi politica che ha investito il governo regionale non è un passaggio ordinario e che ad essa non è pensabile rispondere con metodi ordinari, senza assumere quelle scelte di fondo che preparino il sistema politico ed istituzionale ad essere più robusto, più coeso, più in grado di affrontare una congiuntura economico-sociale gravissima. Ma, se di crisi politica strutturale si tratta, è necessario adeguare risposte che vadano alla radice del problema per provare a definire alleanza, missione ed assetti. E’ così che voglio leggere i giudizi duri e impietosi, che hanno motivato le dimissioni di Vincenzo Folino. Il governo De Filippo è un’esperienza di centrosinistra di un ciclo lungo che, dentro le caratteristiche e peculiarità della nostra regione, fa i conti con una crisi, per l’insieme degli accadimenti, che man mano ha incrinato l’autorevolezza della politica. Certo - ha aggiunto Lacorazza - non possiamo seguire certe analisi superficiali e mistificatorie, che sovrappongono ed equiparano l’instabilità del sistema politico e la nascita del PD, per risalire alle radici delle difficoltà esplose in questi ultimi tempi. Né possiamo accettare supinamente certe requisitorie, come quelle a più riprese sviluppate da Italia dei Valori e non solo, che dipingono una realtà regionale sfigurata nella quale i lucani onesti e di buona volontà non si riconoscono.
Resta la responsabilità di affrontare con consapevolezza i termini della crisi politica e di rafforzare l’impegno politico e istituzionale a fronteggiare le emergenze della crisi sociale ed economica, ridando vigore alla domanda di futuro della comunità regionale. Ma il senso di responsabilità è necessario ma non sufficiente, al PD spetta anche e soprattutto di spingere sul terreno del cambiamento. E dunque - ha precisato il segretario regionale - dalla crisi politica in atto non dovranno discendere soluzioni incerte o precarie, bensì scelte chiare che guardino al futuro. Ciò significa che dobbiamo lavorare a valorizzare nuove relazioni politiche, guardare con attenzione il campo dell’alleanza di governo, ridefinire le stesse regole della dialettica democratica regionale. In quest’ultima direzione il governo regionale ha già avviato un lavoro importante, nell’ottica di promuovere un nuovo ed avanzato patto tra centro e periferia, tra regione e territori, tra governo e forze economiche e sociali. Un altro terreno non più rinviabile di lavoro - ha proseguito Lacorazza - è quello di aggiornare il quadro delle regole istituzionali, dando una nuova veste allo statuto regionale e provando ad aprire una riflessione serena, senza reticenze e calcoli di parte, su la legge elettorale regionale fondata sulla preferenza unica, che uccide nella culla ogni ipotesi di aggregazione e semplificazione del quadro politico, di selezione e mobilità della classe dirigente. So bene che le regole da sole non bastano a fare la politica, ma anche da queste bisogna trarne vitalità democratica e traiettorie politiche sulle quali riformare lo spirito pubblico ed elevare l’etica della responsabilità. Su questa strada il PD può riprendere a camminare senza ansie da risultato ma avendo in testa il porto dove attraccare la nave, anche in acque che oggi si presentano agitate. Al Presidente Vito De Filippo il compito di lanciare, anche a nome e per conto del PD, questa nuova sfida. A tutto il gruppo dirigente del PD, che nei prossimi giorni tirerà le somme di una riflessione collegiale negli organi ufficiali del partito, l’imperativo di sostenere con convinzione e lealtà l’enorme sforzo di coesione e di creatività politica che la situazione richiede. Per quanto mi riguarda, - ha concluso il segretario regionale - continuerò a svolgere quella funzione di unità di indirizzo e di sintesi politica che mi è stata affidata e che sento il dovere di portare a compimento per riaffermare il primato ed il prestigio politico del PD nella realtà della Basilicata".

 

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