Venerdì, 21 Novembre 2008 00:00

LA POLITICA LUCANA E LE ATTESE DELLA SUA GENTE

“Non ci ha appassionato e non ci appassiona il dibattito che ha preceduto e seguito il Consiglio regionale di martedì scorso. Non ci ha appassionato perché nel complesso le valutazioni sullo stato di salute della maggioranza sono venute leggendo più i giornali ed i commenti che ha volte hanno centrato e offerto una corretta chiave di lettura ed i messaggi incrociati che la politica si lancia, che le analisi sulle capacità gestionali che questo governo regionale, questa maggioranza, i suoi uomini mettono in campo da qualche tempo a questa parte. E tutto resta confinato nella ricerca di uno slogan, di un messaggio, di uno scontro eclatante alla ricerca dello scoop e del gossip quotidiano”. E’ quanto sostenuto dal consigliere regionale Luigi Scaglione.

LA POLITICA LUCANA E LE ATTESE DELLA SUA GENTE

“Non ci ha appassionato e non ci appassiona il dibattito che ha preceduto e seguito il Consiglio regionale di martedì scorso. Non ci ha appassionato perché nel complesso le valutazioni sullo stato di salute della maggioranza sono venute leggendo più i giornali ed i commenti che ha volte hanno centrato e offerto una corretta chiave di lettura ed i messaggi incrociati che la politica si lancia, che le analisi sulle capacità gestionali che questo governo regionale, questa maggioranza, i suoi uomini mettono in campo da qualche tempo a questa parte. E tutto resta confinato nella ricerca di uno slogan, di un messaggio, di uno scontro eclatante alla ricerca dello scoop e del gossip quotidiano”. E’ quanto sostenuto dal consigliere regionale del gruppo misto – Popolari Uniti, Luigi Scaglione. “La verità, invece – ha continuato Scaglione - è che rischia di sfuggirci di mano la concreta conoscenza delle sofferenze della nostra gente e delle aspettative vere dei nostri giovani. Il grido di allarme che era venuto nel mese di giugno hanno dimostrato e dimostrano quanto sia mai necessario attivare una politica di partecipazione attiva, una politica nuova in favore della gente di Basilicata. Una politica fatta di interventi concreti e diretti, di maggiore partecipazione alle scelte ma soprattutto di interventi forti che vanno nella direzione della riduzione del divario tra Nord e Sud. In questo il Governo nazionale, il Centrodestra, che anche in Basilicata cerca di incunearsi nelle lacerazioni provocate più da suggestioni personalistiche che da concrete azioni, non può rifuggire dalle sue responsabilità e stare attento quando parla di detassazione dei redditi che serve ad aiutare chi il reddito lo ha già chi produce più reddito e cioè le aree più forti del Nord, mentre al Sud è necessario attivare una politica di sburocratizzazione e delle azioni che vanno a favore di chi vuole attivare iniziative occupazionali nuove. In questa direzione bisogna far andare le nuove politiche sociali, attivare il microcredito che ha già prodotto in Europa significativi risultati e costruire una rete sociale di sostegno che vada oltre la semplice assistenza”. “Una responsabilità tocca anche al Governo regionale – ha aggiunto Scaglione - che intanto deve far superare la logica prevalente di chi vuole la Basilicata omologata ai disastri del Sud evitando anche di farsi trascinare nello scontro sul sistema di legge elettorale regionale che si vuole attivare per favorire i più forti e condizionare i più deboli. Non siamo all'anno zero, ma abbiamo bisogno di una politica di incentivazione dei redditi più bassi, abbiamo bisogno di far sentire ai giovani il senso della speranza vera, anche garantendo eguali condizioni e opportunità di accesso al mondo del lavoro. Far partire la stagione dei concorsi che dia linfa vera alle opportunità dei nostri giovani laureati e diplomati che sono la vera risorsa del Sud. Seguire attentamente l'utilizzo delle risorse economiche sul territorio spiegando che qui di denaro dallo Stato ne arriva sempre meno ed il Sud nel Sud, rischia l'emergenzialità, stare attenti alla spesa pubblica infine come caratteristica di una classe dirigente sana che si interroga ed ascolta davvero il monito dei cattolici senza strumentalizzarne l'appartenenza e dei vescovi lucani”. “Combattere le nuove povertà – ha concluso Scaglione - quelle dei ceti medi in particolare significa costruire azioni nuove proprio come abbiamo fatto noi Popolari. Il discrimine tra nuova e vecchia politica è proprio sulla capacità di fare presto e bene, non inseguendo logiche di nuovo potere da far affermare nel segno del individualismo e della massificazione delle idee come qualcuno vuol far credere anche cambiando casacca nella stessa partita”.

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